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Giorgio Capitani dovrà essersi divertito un mondo a dirigere questa solita commedia degli equivoci e delle situazioni catastrofiche ma che ha dalla sua un cast che funziona egregiamente ed una sceneggiatura ben ritmata. Certo non scevra da difetti, come l'eccessiva demenzialità nella parte centrale con tanto di scene velocizzate ma riesce a farsi perdonare con tutto il resto; inutile dire che il merito è dell'inarrivabile Montesano (ma Claude Brasseur è un'ottima spalla) nel ruolo del "casinista" in una delicatissima cena di gala che si rivelerà come un elefante in una cristalleria. Immancabili, nella trama, i tradimenti e le mille gag generate dalle scappatoie per stare con l'amante ed eludere la moglie. Si ride e ci si diverte dall'inizio alla fine. E, permettetemi di dirlo, ci si rifà anche gli occhi con le tre splendide interpreti femminili: la Auger, la Agren e la Dionisio. Una di quelle commedie imprescindibili che ha il suo perchè...e infatti un paio d'anni dopo Capitani replicherà la formula con "Odio le bionde".
Scoppiettante commedia, con un Montesano in splendida forma, forse il migliore di Capitani, che con frivolezza, ma garbo, propone un film leggero ma divertente.