Storia di una famiglia criminale vista dall'interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spingono fino agli archetipi della tragedia greca. In una dimensione sospesa tra l'arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli che, dal Sudamerica e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare nel paese natale sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato.
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Muzi si confronta con il genere crime story,e non sono rose,la parabola di tre fratelli,due che comprano e rivendono stupefacenti al nord e uno che invece è rimasto nel paese in Calabria e praticamente non li vede mai. In questo contesto la bravata del nipote porta i due transfughi a tornare in Calabria,per risolvere questioni irrisolte. Ma nel contesto locale,tra vecchi dissapori e ruggini mai sopite con un altra famiglia, verrà innescata un altra faida che porterà infine a conclusione
una tragedia immane in cui tutti i fratelli moriranno
Un film duro,senza fronzoli,recitato in dialetto calabro,con cui Muzi tratteggia un affresco potente della malavita locale,senza fantasticherie e con una durezza che non lascia speranza per nessuno,ottimo il cast,formato da attori in parte,per la maggior parte sconosciuti,dove l'unica star è la Bobulova.