Il professore di inglese e scrittore Thelonious "Monk" Ellison verga un romanzo satirico sotto pseudonimo con l'intento di smascherare le ipocrisie dell'industria editoriale.
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Uno scrittore di poco successo, in un momento di crisi familiare scrive un suo nuovo romanzo che un pò per scherzo, e un poco per ripicca. Questo lo porterà a incontrare i grandi favori delle mejor editoriali fino ad arrivare come accade spesso, all'interesse della stessa hollywood per una trasposizione sul grande schermo. Questo American Fiction ha subito incontrato il favore della critica internazionale, proprio perchè vuole essere un atto di accusa e perchiulamento verso un sistema marcio dove bisogna attenersi a un 'trend di idee' per poter fare soldi e fama, dove i grandi capi ti masticano e poi ti risputano. Un soggetto che di per se in generale funziona, come anche la bella prova attoriale di J.Wright nei panni dello scrittore, in un film che per metà mantiene dei bei ritmi, iniziando a strascicarsi verso la 3/4. Ho invece preferito di gran lunga le musiche che accompagnano tutto il film, con quel ritmo Jazz brillante e in generale la prova attoriale Sterling Kelby Brown nei panni del fratello. Prodotto che mi ha convinto per metà, e non capisco tutto il clamore attorno, e anche tutte le nomine agli oscar.