all'ombra del patibolo (1954)

Alcune scene poco curate nei dettagli non inficiano un esito comunque positivo, soprattutto grazie alla prova del cast che riesce a rendersi convincente anche a fronte di una messa in scena non impeccabile.
Un western particolare, dove è la psicologia dei personaggi a tenere banco, riuscendo a catalizzare l'attenzione di chi guarda, merito anche di una regia calibrata e di una sceneggiatura che caratterizza i personaggi in maniera interessante.
C'è di meglio però in ambito western.

Opera non memorabile di Ray, più che altro perchè in mezzo ai 2 suoi cult, si rivede John Derek lanciato proprio da Ray ne 'I bassifondi di San Francisco', questo gli da modo di ricostituire il suo tema centrale, lo scontro tra generazioni, in contumacia Bogart arriva Cagney che non fatica a prendersi la scena.
Questi 2-3 western in fila all'altro includono un sottotesto antimaccartista, motivo per il quale nel genere fu ingiustamente osteggiato.

Un malinteso porta un onesto cowboy a rischiare l'impiccagione per furto.
E' solo l'inizio di un western ricco di avvenimenti e colpi di scena dove gli stessi protagonisti hanno dei segreti da nascondere...
Periodo d'oro per Nicholas Ray che gira questo film tra "Johnny Guitar" e "Gioventu' bruciata"!

Detto sinceramente non è il mio preferito di Nicholas Ray, ma questo non significa che non sia un suo film al 100%, anzi tratta temi carissimi al regista.

Tragico e molto pessimista, ha la sua carta vincente nei personaggi e nelle loro psicologie.
Bravissimo Cagney, però lo trovai a suo tempo un po' prolisso, e anche lo stesso Ray non l'amava tanto.