akira regia di Katsuhiro Otomo Giappone 1988
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akira (1988)

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locandina del film AKIRA

Titolo Originale: AKIRA

RegiaKatsuhiro Otomo

Interpreti: -

Durata: h 2.04
NazionalitàGiappone 1988
Genereanimazione
Al cinema nel Novembre 1988

•  Altri film di Katsuhiro Otomo

Trama del film Akira

Neo-Tokio, 2013, trent'anni dopo l'esplosione nucleare che rase al suolo la città e segnò l'inizio della terza guerra mondiale. Una gang giovanile di motociclisti, capeggiata da Kaneda, viene casualmente a contatto con uno strano ragazzino. Il giovane Tetsuo, che con la sua moto ha investito il bambino (rimasto inspiegabilmente illeso), viene portato via senza spiegazioni dai militari; Kaneda, venuto a contatto con un'organizzazione clandestina antigovernativa, cerca di scoprire dove è stato portato il suo amico.

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Voto Visitatori:   7,99 / 10 (83 voti)7,99Grafico
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Voti e commenti su Akira, 83 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  20/02/2021 04:09:58
   5½ / 10
Per la serie "Non ci ho capito un caz.zo, capolavoro": Akira, Katsushiro Otomo, 1988.
Riassumendo: due ore di delirio, botte, sangue, esplosioni, distruzioni, allucinazioni, bambini vecchi, amebe gigantesche, mostri di peluche, arti ibridi bio-meccanici, rivoluzioni, fanatici religiosi, cyberpunk, bosozoku, clown, eserciti, morti ammazzati, gente pestata. Con Akira non solo non ho avuto risposte ma non so manco quali fossero le domande. Mi sfugge proprio il senso e la coerenza drammaturgica di tutto cio' che viene raccontato al di lá di qualche trip filosofico/escatologico in salsa post-apocalittica. Pero' il comparto tecnico e' da brividi, eh. Insomma, per dirla con Aldo Giovanni e Giacomo, un film che "prima ti confonde col delirio, poi 'posso baciarti'?"
E dire che avevo pure paura di beccarmi una direzione del doppiaggio ad opera di Cannarsi.. E pensare che avevo pure intenzione di guardarmi Ghost in The Shell di Kon per paura di perdermi qualcosa di importante, ma a questo punto penso che potrei anche evitare..
Con i meravigliosi film dello studio Ghibli credevo di aver oltrepassato il mio limite fisiologico nei confronti dell'animazione giapponese, poi mi capitano lavori come questo e capisco il perche' spesso finisco per riporli nel cassetto dei "trip allucinogeni di una cultura troppo distante dalla mia ma che per qualche oscuro motivo gli altri, a differenza mia, apprezzano e stimano". Sara' un mio problema, ma non posso fare a meno di pensare che forse pure gli altri qualche problema ce l'hanno.
Per tornare seri: la qualita' eccelsa dell'animazione e del comparto tecnico non si discute, cosi' come la sua importanza nell'aprire la strada agli anime nipponici in Occidente, ma l'allergia che provo per lavori come questi mi impedisce di sospendere il giudizio soggettivo a favore di una visione distaccata.
Probabilmente e' l'ennesimo tentativo di portare l'ampio respiro di un lungo manga (che sicuramente ha piu tempo e spazio per veicolare certi concetti) al cinema.

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2021 23.49.24
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john doe83  @  28/04/2018 18:25:06
   4 / 10
Forse le mie aspettative erano troppo alte (ne ho sempre sentito parlare benissimo), ma questo film d'animazione giapponese non mi ha coinvolto per niente. Tecnicamente non si discute ma la storia non è niente di speciale, musiche pessime e l'ho trovato molto noioso.

incubodimorte  @  03/07/2011 18:03:54
   5 / 10
Ok, sarà un capostipite del genere, ma non ci ho trovato nulla di speciale in questo anime. La trama non mi ha coinvolto e mi è sembrata anche carente di contenuti.

Calvin  @  05/06/2008 13:32:22
   1 / 10
Visto 10 anni fa e odiato dal profondo del cuore.
Una vera schifezza, non ho altre parole.

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/09/2012 07.27.53
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franx  @  31/05/2006 22:16:27
   3 / 10
Ecco sono pronto a prendermi insulti, bestemmie e turpiloqui.
Trama: "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....", "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....", "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....".
All'inizio del film viene braccato e ucciso un tizio scappato da qualche parte con in braccio un bambino di circa sett'antanni che ha dei poteri che probabilmente lo hanno fatto invecchiare troppo in fretta.
"TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....", "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....", "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....".
I due si chiamano per tutto il film, poi uno dei due, quello coi poteri, si incazza per essere stato fatto prigioniero dopo aver perso una gara di corse in moto ed (scusate se non sono preciso ma m'ero addormentato) ammazza tutti e poi siccome, nel frattempo, gli scienziati non riescono a tenere sotto controllo quella che appare come una specie di scodella rotante, inizia a gonfiarsi come un hamburger, inglobando e ammazzando tutti uguale. Poi arrivano i pezzi di AKIRA, il re dei poteri, precedentemente smontato per motivi di studio, tutti i pezzi incazzatissimi pure loro, che si ricompongono come per magia dopo l'esplosione della scodella rotante.
A quel punto tutti dicono estasiati: "AKIRA!".
Mi aspettavo più un "TOSCHIROOOOOOO....", "KANEDAAAAAAAAAAA.....".

4 risposte al commento
Ultima risposta 01/08/2009 13.56.57
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JoJoSan  @  23/02/2005 23:48:37
   4 / 10
"Akira" è un film ambientato in una delle tante Neo Tokyo che affollano le tremende visioni apocalittiche tanto care agli sceneggiatori del sol levante, nel più classico degli scenari post nucleari. Il primo pregio che salta all'occhio in quest'opera è la massima cura con cui è stato rappresentato lo scenario: una città riprodotta in maniera a dir poco maniacale, i disegni hanno un tocco di realismo che, specie per l'epoca d'uscito del film, è indubbiamente notevole, e l'intera ambientazione rappresenta alla perfezione uno scenario cyberpunk dove bande di teppisti motorizzati si scontrano mentre sullo sfondo infiammano le rivolte studentesche contro un'oligarchia corrotta e allucinati predicatori evocano la fine del mondo. Peccato che questa sia l'unica (o quasi) nota positiva dell'intero film.
Su questo sfondo, difatti, si prova a descrivere un sentimento d'infinita rivalsa d'un giovane, Tetsuo, vissuto tra i soprusi che ha sempre visto con malessere come una sorta di patetico disprezzo l'atteggiamento protettivo degli altri compagni della banda di motociclisti cui appartiene, a cominciare dal loro leader, Kaneda, uno spaccone di prima categoria: è questo il fulcro attorno al quale gira, o meglio dovrebbe girare, l'intera vicenda. Come base per costruire un'ottima storia un tema del genere è sicuramente eccellente, ma, non pago, Katsuhiro Otomo, forse costretto a pagar dazio al manga a cui s'ispira questo film, compie la scelta scellerata di appesantire la trama con elementi assolutamente estranei ad essa. Prendendo questo come punto di partenza, difatti, per complicarsi drammaticamente la vita il regista cerca d'introdurre in un alone di mistero filosofeggiante, il regista decide di inserire nel segretissimo "progetto Akira" (da cui il titolo del film), che permette la trasformazione di Tetsuo in una sorta di semidivinità, una serie di simbologie atte a confondere le idee allo spettatore, spingendosi però ad un punto tale da sembrare lui stesso confuso dalla propria opera che finisce col risultare inconcludente. La traccia del dramma di Tetsuo, proprio sul più bello, viene infatti completamente abbandonata a sé stessa per cercare di dare al film una sorta di tono intellettualoide senza capo né coda, facendo implodere una struttura che ha basi troppo fragili per poter portare avanti un discorso di tal fatta. Otomo giunge quindi al paradosso di narrare un racconto che si fonda su di una tematica emotivo-sentimentale, per poi lasciarla a metà e lanciarsi in visioni molto cerebrali che col sentimento non hanno niente a cui spartire. Il dramma interiore di Tetsuo, il suo coinvolgimento emotivo con la sua ragazza Kaori (personaggio che così facendo risulta essere sbattuto lì per semplice necessità di crescente patetismo), lo sviluppo del rapporto tra Kaneda (tratteggiato, come tutti i personaggi con l'eccezione di Tetsuo, in maniera assolutamente stereotipata) e l'affascinante ribelle Kay (è comunque interessante rilevare siano l'uno il complemento dell'altro per completare assieme la figura dell'eroe, che non è dunque un singolo personaggio) vengono trattati in maniera più o meno superficiale e messi presto o tardi nel ripostiglio per essere sostituiti da un crescendo di esoterismo posticcio che culmina in un finale d'una pretenziosità mostruosa: riuscire a coniugare due filoni così distanti (l'uno basato sul sentimento, l'altro sul simbolismo più astruso) in un'unica storia non è certamente facile, ma nessuno obbliga a cimentarcisi, ed in questo caso il risultato è un misero fallimento.
In conclusione, Katzuhiro Otomo, nella foga di voler affascinare il pubblico con un'opera che non vuol dare risposte, doveva ricordarsi di un aspetto fondamentale: in questo film, in fin dei conti, mancano le domande.

11 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2008 00.44.18
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boez  @  23/12/2004 19:54:53
   1 / 10
Che dire....
Debbo dirlo.....
Penso sia il caso....
Il film l'ho visto! Giuro non sono il solito s.....o che mette 1 per divertirsi....
Ma credo ci sarà odio lo stesso...
Cmq come c...o va interpretato sto film, sempre che si possa, io non lo so...
Se volete levate il mio voto ma io sto film penso sia un vero schifo.
Il punto sta nel fatto che è talmente vago che di sensi non ce ne sono(o ce ne sono infiniti,ma non credo propio).
Sfogatevi pure tanto io me ne frego...
Cercate però di imprecare solo contro di me evitate i parenti che non c'entrano...

21 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2005 15.13.52
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