In una cittadina della Cina del post-Mao, al principio degli anni ottanta, Mu Xiaodan è una ragazza come tante. Come tante sta per finire la scuola, vive in famiglia coi genitori e un fratellino pestifero. Come tante, è insoddisfatta. Ma per Xiaodan, l’oggetto della propria insoddisfazione è un mistero: vive male il suo presente, ma non capisce perché né come potrebbe uscire da quella che vive come una gabbia; tanti adolescenti, e qua occidente e oriente c’entrano poco, pare, sono così. Una sera però, durante una festa organizzata a casa di un benestante amico di amici, Xiaodan scopre dietro una porta cos’è che le manca per essere felice: una stanza da bagno con un bel WC nel mezzo. Così, riuscita a convincere i genitori a costruire un locale da bagno anche a casa propria, Xiaodan smette il broncio e comincia le sue giornate con un sorriso. Il nuovo bagno diventa il posto dove passa più tempo, tempo per se stessa, per curarsi, lavarsi, truccarsi, fare i propri bisogni senza disturbi, e anche dove sognare ad occhi aperti; finchè un giorno la nostra protagonista scopre che qualcuno ha fatto nottetempo un buco nella parete del bagno che dava sulla strada, e la vita le cambia di nuovo…
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