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Commedia trash che non ha una vera e propria trama, ma è un insieme di sketch. A parte qualche siparietto, di originale c'è ben poco. Banfi sempre divertente.
Geniali i titoli di testa, a tratti esilarante lo sketch del dentista e di chapliniana memoria lo splendido episodio della ditta di elettronica, poi qualche bella improvvisazione in pugliese, ma per il resto sketch lenti e ripetitivi di una comicità che ormai si avvia sulla china della mediocrità odierna. E' stato proprio quel salto generazionale infatti a dare il la per la nascita dei cinepanettoni e, cambiati gli interpreti, il livello si è abbassato ulteriormente.
E' in sostanza una serie di sketches dei quali soltanto un paio sono divertenti,primo fra tutti quello con Alfonso Thomas(piripiripi...).Tutto il resto,praticamente il 90% del film,è insignificante o grossolano.
Trovo francamente ridicola la rivalutazione odierna di queste insulse commedie trash anni '70-80. Il livello di comicità è pressoché il medesimo di un cinepanettone qualsiasi, e le trovate intelligenti in tutto il film sono forse un paio. Film stupido, tra i peggiori di Salce, inconcepibile una media così elevata.
Il nome del film già dice tutto. Comunque ha di positivo il fatto che sia il regista che l'attore principale non hanno nessuna intenzione di prendersi troppo sul serio, né pretendono di fare chissacché con questo film. Addirittura intervengono direttamente in scena sia all'inizio che alla fine, in modo da mettere in chiaro allo spettatore che si tratta di uno svago leggero o di un allegro passatempo e nulla più. E così va preso. Il giudizio di merito non può essere che soggettivo: c'è chi si diverte da morire e chi nò. Io l'ho trovato tutto sommato passabile, ma sinceramente non è che mi abbia molto soddisfatto. Il difetto principale è l'eccessiva teatralità. Si tratta di una fin troppo pedissequa trasposizione di avanspettacolo o di materiale da palcoscenico sul grande schermo. Le varie scenette ad esempio sono girate in location ristrette dove l'azione (per modo di dire) stagna per molti minuti. Gli attori stessi si muovono pochissimo e recitano nella tipica maniera del teatro. Niente di male per carità, solo che spesso le gag e le battute sono stiracchiate fin troppo a lungo e finiscono un po' per stancare (come ad esempio l'episodio del dentista/casa di appuntamenti). Non c'è niente di nuovo nemmeno per quanto riguarda il genere cinematografico: più o meno le stesse battute e gli stessi stereotipi. Di positivo c'è per fortuna il personaggio interpretato da Lino Banfi e il modo con cui lo fa vivere, cioè con una certa determinata, precisa, riconoscibile personalità, che in qualche maniera si riallaccia al tenero, buono, sfortunato, povero e onesto uomo qualunque, immortalato dal grande Buster Keaton. Banfi è agli inizi della carriera e si vede. Saprà fare meglio, saprà dare maggiore incisività e profondità ai suoi personaggi, farli vivere in situazioni più toccanti e coinvolgenti pur mantenendo il quadro di una situazione buffa o comica. Nel film mi hanno colpito un paio di cose. Prima di tutto l'atteggiamento che il sentire comune aveva agli inizi degli anni '80 verso i carcerati. Il film si apre con dei detenuti che possono uscire grazie ad un indulto, ed è una festa, i carcerati appaiono come poveri diavoli comuni, per nulla dei delinquenti. Immaginarsi oggi come sarebbe rappresentata l'uscita di detenuti in occasione di un indulto, e soprattutto l'atmosfera che verrebbe suggerita! Altra cosa che mi ha colpito è l'abbondanza di posti di lavoro e la facilità con cui si riuscivano a trovare (grazie all'Ufficio di collocamento) . Questo film appartiene alla serie delle commedie che invece di criticare o satireggiare i vizi e i difetti dell'italiano comune, tendono a crearne un'immagine simpatica, accettabile, quasi positiva; mentre la critica va magari verso chi vuole "complicare" il modo di vedere la società. Infatti anche qui Salce non rinuncia alla sua (secondo me assurda) crociata contro il grande regista russo Ejsenstein, tra l'altro inserendolo in un contesto assolutamente fuori luogo (una festa di gente nobile altolocata). Il bersaglio finale sono probabilmente gli "intellettuali" che civettano i salotti bene. Però, perché prendersela con Ejsenstein?
Me lo avevano descritto come un capolavoro di comicità, come un film che faceva cappottare dalle risate, come una delle più grandi interpretazioni di Pasqualone Zagaria. Invece, delusione! Niente a che vedere con la verve e la spensieratezza di un allenatore nel pallone e nemmeno con una genialità di un occhio malocchio, prezzemolo e finocchio. Banfi ha fatto moolto meglio e davvero il film non l'ho trovato affatto divertente. Bocciato a malincuore, nonostante la mia incondizionata stima per lo Zagaria.
Dopo tutti sti votoni, mi aspettavo una specie di Fantozzi. Il film è semplicemente una sequela di sketch più o meno riusciti. In alcuni punti si ride, in altri non si sorride nemmeno (l'inizio e la fine, per esempio). La presenza di alcuni personaggi memorabili (Reder sempre eccezionale, ma anche il prete concittadino, accompagnato da Jimmy il Fenomeno) aiutano il tutto, ma non bastano a risollevare il film. Secondo me il capolavoro di questo genere (storia quasi inesistente per giustificare una sequela di gag) resta Fracchia la Belva Umana (sempre con Banfi, comunque).
Il trash non mi è mai piaciuto anche se qualche anno fa guardavo questo tipo di film solo per farmi due risate e niente più. Credo anche che la vera rovina del cinema italiano sia partita propria da qua: prima avevamo Fellini e Mas*****nni, poi abbiamo avuto Salce e Banfi, ora ci ritroviamo Boldi e de Sica. Devo comunque ammettere che questo film ha diverse trovate divertenti.
tipica commedietta estiva delle 22.30. Il meglio (o il peggio?) di Lino Banfi. Solo per chi piacciono le macchiette del comico pugliese e per chi vuole passare una serata senza porsi tante domande
Film abbastanza stupidotto solo per accaniti fan di Banfi mattatore assoluto nella circostanza. C'è anche Pamela Miti, datasi alle gioie del porno e il tanto bravo quanto compianto Gigi Reder
qualche risata riesco a farla, ma questi voti tutti alti... mica l'avete scambiato per Fellini o Tati vero? La dimostrazione che Salce non aveva più nulla da dire