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Jack Lemmon dirige e Walter Matthau interpreta. Una commedia malinconica dove si affrontano più tematiche, tutte di una certa attualità e umanità, capace di mantenere inalterato un sano equilibrio tra ironia e serietà, senza mai propendere da una parte o dall'altra. Matthau giganteggia da par suo, poche sono le volte che lascia spazio agli altri protagonisti, ma non è affatto un male, poichè il simpatico attore newyorkese regge da solo tutta la baracca e lo fa alla grande, meritandosi la sua seconda, delle tre, nomination all'oscar. Sentimenti in bella mostra, interpretazioni all'altezza, storia sobria e senza eccessi (difetta forse nel ritmo in alcuni frangenti) sanno offrire simpatia e gradevolezza senza fatica. Risate spontanee quando a Matthau parlano in spagnolo e lui risponde in tedesco o in francese.
perché non prendiamo l'abitudine di lasciare un titolo in lingua originale se la traduzione italiana lo fa diventare orrendo? A parte questo la prima e unica prova di Jack Lemmon alla regia, mi è sembrata piuttosto buona. Ovviamente la scelta del protagonista non poteva che ricadere sul suo compagno di avventure Walter Matthau, bravissimo nel creare la figura del nonno adorabile, premuroso e divertente che tutti i bambini vorrebbero avere.
Non vorrei sbagliarmi, ma credo sia l'unica prova registica di Jack Lemmon, che qui dirige il caro vecchio sparring-partner Matthau. Un film ora amarissimo ora divertente, che racconta con un certo coraggio l'emarginazione della terza età. Bello, ma è soprattutto Matthau a reggere splendidamente la parte