valzer con bashir regia di Ari Folman Israele, Germania, Francia 2008
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valzer con bashir (2008)

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locandina del film VALZER CON BASHIR

Titolo Originale: WALTZ WITH BASHIR

RegiaAri Folman

Interpreti: -

Durata: h 1.30
NazionalitàIsraele, Germania, Francia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2009

•  Altri film di Ari Folman

Trama del film Valzer con bashir

Una notte, in un bar, un amico confessa al regista israeliano Ari Folman un suo incubo ricorrente: sogna di essere inseguito da 26 cani inferociti. Ha la certezza del numero perchè, quando l'esercito israeliano occupava una parte del Libano, a lui, evidentemente ritroso nell'uccidere gli esseri umani, era stato assegnato il compito di uccidere i cani che di notte segnalavano abbaiando l'arrivo dei soldati. I cani eliminati erano giustappunto 26. In quel momento Folman si accorge di avere rimosso praticamente tutto quanto accaduto durante quei mesi che condussero al massacro portato a termine dalle Falangi cristiano-maronite nei campi di Sabra e Chatila. Decide allora di intervistare dei compagni d'armi dell'epoca per cercare di ricostruire una memoria che ognuno di essi conserva solo in parte cercando di farla divenire patrimonio condiviso.

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Voto Visitatori:   8,22 / 10 (149 voti)8,22Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
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Voti e commenti su Valzer con bashir, 149 opinioni inserite

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_Hollow_  @  14/06/2014 02:45:08
   10 / 10
Non so come si possa dare meno di 10 ad un film del genere.

Arte allo stato puro: l'animazione, la colonna sonora, le inquadrature, la sceneggiatura, intreccio, per non parlare dello stacco finale in cui tutto diventa reale; in cui i disegni non sono più adatti al racconto, perché ad un certo punto la vena artistica, il descrivere un massacro con la raffinatezza dell'animazione cinematografica, deve fermarsi per non essere un insulto ad un fatto veramente successo che ha coinvolto la vita di centinaia di innocenti.

Non vedevo qualcosa del genere da "Maus" di Art Spiegelman. Non dare 10 ad un film del genere vuol dire far rivoltare Orson Welles nella propria tomba.

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Ultima risposta 15/07/2014 23.35.51
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viagem  @  04/02/2010 15:53:42
   8 / 10
Opera davvero pregevole, già solo per aver raccontato una vicenda storica come quella della strage di Sabra e Chatila che non conoscevo nei dettagli. Il cartone animato e la colonna sonora sono di una forza impressionante, specie nel descrivere incubi e paure: scelta stilistica migliore non poteva essere fatta. Nella storia, raccontata da una voce narrante, non c'è mai spazio per un momento lieve: si ha spesso una sensazione soffocante simile a quella che ho provato vedendo Gomorra. Nessuna speranza, un mondo troppo brutto e crudele. Unico respiro la scena che da il titolo al film: pur essendo descritta una fase di battaglia, l'armonia che esprime solleva un po' gli animi, ed è tutto dire.

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Ultima risposta 04/02/2010 16.22.16
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druss86  @  26/11/2009 00:14:19
   10 / 10
Certe volte le parole sono sprecate per un'opera d'arte... preferisco il silenzio è più dignitoso per questo film.

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Ultima risposta 03/01/2010 01.18.29
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LoSpaccone  @  11/08/2009 20:52:37
   8 / 10
Un bel film sull’importanza della memoria e sulla rimozione del senso di colpa, sia individuali che collettivi, che non si limita a un racconto didascalico dei fatti di Sabra e Chatila ma sceglie una prospettiva psicologica degna di capolavori come “Apocalypse now” o “Full metal jacket”.

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Ultima risposta 11/08/2009 20.57.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  22/02/2009 20:54:05
   9 / 10
Molto probabilmente questo è il film più bello che ho visto quest'anno, anche se non penso che gli andrà l'oscar nonostante lo meriti sicuramente. La cruda testimonianza di Ari Folman è un durissimo pugno nello stomaco, che attraverso il pretesto geniale dal punto di vista metaforico della 'perdita della memoria' e l'insieme multiforme di significati più o meno storici che questo concetto richiama, ricostruisce le vicende che portarono a uno dei più cruenti e allo stesso tempo meno noti genocidi della storia. La scelta dell'animazione fumettistica permette con stupefacente efficacia il raggiungimento di uno scopo essenziale: quello di proiettare la vicenda su uno sfondo quasi irrealistico, didascalico e quasi metafisico e per questo più 'digeribile' dallo spettatore. Attraverso l'immagine stilizzata dei fatti, lontana dalla realtà e vicina a forme più semplici lo spettatore può finalmente ragionare. E' una sorta di semplificazione necessaria, spogliata dall'emotività e più improntata al ragionamento filosofico che mette lo spettatore di fronte all'evidenza dei fatti, anzi all'evidenza della violenza dato che mostrare scene reali di cadaveri e bambini mutilati ormai non produce più questo effetto, anzi fa volgere lo sguardo proprio per il fatto di esserci ormai abituati. Esponendoci direttamente allo shock i telegiornali non ci consentono realmente di ragionare su quello che REALMENTE succede. Con l'operazione mentale di Folman invece siamo prima persuasi dal ragionamento e solo dopo siamo finalmente pronti ad affrontare la realtà (le immagini vere), che mostrate prima non avrebbero la stessa efficacia. Al di là dell'evidente necessità di autocritica che il film impone alla coscienza del popolo israeliano il messaggio è rivolto a tutti: siamo sicuri che il grado zero della dignità umana appartenga solo al passato? Siamo proprio certi che con Auschwitz abbiamo toccato il fondo?

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Ultima risposta 27/02/2009 18.34.55
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Neu!  @  16/02/2009 19:25:01
   10 / 10
capolavoro assoluto. il miglior film del 2008

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Ultima risposta 02/03/2009 23.32.31
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lupin 3  @  05/02/2009 15:11:50
   4½ / 10
Forse mi aspettavo di più...
Documentario sulla questione palestinese che mi ha convinto in parte...

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Ultima risposta 28/02/2009 09.07.16
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sweetyy  @  04/02/2009 04:01:19
   3 / 10
Un documentario sulla questione palestinese molto lento,fiacco e ripetitivo.
Il finale inoltre non mi ha sorpresa più di tanto.
Mi dispiace ma non m'è proprio piaciuto.

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Ultima risposta 06/02/2009 15.04.23
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Invia una mail all'autore del commento simone80  @  03/02/2009 14:04:43
   8½ / 10
Una bimba da oscar per una storia struggente...Da non perdere !

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Ultima risposta 06/02/2009 23.08.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/01/2009 01:23:50
   8½ / 10
Un film importante e sopratutto delicato e coerente.
Premio Oscar come film straniero, se ci fosse stato Gomorra qualche dubbio ci sarebbe stato, ma se non lo danno allora sono folli li in america.
Folman costruisce stilisticamente una poetica della guerra, fonde la fiction con il documentario con risultati molto incisivi sia dal punto di vista contenutistico che da quello squisitamente cinematografico.

La scelta del racconto di questo massacro non è casuale, le colpe politiche di Israele sono molte, un paese che ha costruito la sua esistenza sulla forza militare inevitabilmente si ritrova in situazioni simili.
Folman non vuole fare un processo a un popolo ,nè lo potrebbe fare viste le comprensibili ma sicuramente sbagliate manie di persecuzioni ebraiche che hanno reso questo popolo guerrafondaio, ma semplicemente invita a una riflessione sui fatti rimossi del passato e su come la situazione dal dopo olocausto sembra essersi ribaltata.

Chi sono i Nazisti?

In Valzer con Bashir non si colpevolizza un popolo ma lo si aiuta ad accettarsi, gli ebrei ci vengono mostrati come una nazione provata nello spirito capace passivamente di trovarsi ad impersonificare ciò che ha combattuto nel passato.

Credo che certe tematiche Israele non sia ancora pronta ad affrontarle, il fine ovvero la sua sussistenza come stato, ha fatto si che qualsiasi mezzo fosse considerato legittimo.
Valzer con Bashir vuole solamente invitare gli ebrei a guardarsi indietro e a pensare che forse è arrivato il momento di cambiare strategia, indipendentemente dalle colpe di chi si ha davanti.

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Ultima risposta 27/01/2009 01.25.20
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Alessandro810  @  25/01/2009 22:18:00
   4½ / 10
Non mi è proprio piaciuto la scenografia fumetto nn mi dice nulla tranne in cin city

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Ultima risposta 31/01/2009 23.59.36
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teobevi  @  25/01/2009 13:34:48
   5 / 10
No. A me non è proprio piaciuto.

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Ultima risposta 05/02/2009 04.29.55
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Giorgione  @  24/01/2009 23:06:55
   10 / 10
Il particolare che più mi ha colpito si trova all'ultimo secondo dei titoli di coda.
Vi si trova scritto che questo film è stato finanziato o appoggiato dal ministero della cultura israeliano. Strano no? Un film che critica Sharon, colui che allora era ministro della difesa e poi è stato fondatore dello stesso partito che oggi è al governo in Israele, riceve finanziamenti da quello stesso governo.
Mi sono allora detto che un popolo che riesce a mettere in mostra senza ipocrisia (con sofferenza e umiltà) una delle pagine più controverse e vergognose della sua storia, criticando la sua dirigenza, ebbene questo è un grande popolo democratico. Perchè secondo me un popolo democratico non è quello che ha una storia da libro Cuore ma uno che riesce a riflettere ed imparare dai propri errori.
Qualcuno dirà che non ha imparato un bel niente, visti i fatti che sono successi di questi tempi. Ma secondo me queste critiche non sono proprio giuste, perchè non tengono conto del fatto che la situazione lì non è paragonabile alla nostra. Lì c'è guerra da sessanta anni, non c'è la nostra tranquilla pace europea e sicuramente non si possono valutare i fatti di laggiù con il metro che usiamo per noi.
O almeno potrebbero essere valutati con credibilità secondo il nostro metro di giudizio se noi Europei avessimo fatto qualcosa di veramente concreto per trovare una soluzione a questa guerra. Non sono certo una soluzione i cortei pacifisti che da anni si rivolgono solo contro Israele, non lo sono gli sterili proclami delle nostre diplomazie, non lo sono i vuoti slogan di qualche brillante intellettuale. A parte le parole, cosa possiamo dire di avere fatto noi e i nostri governi in tutti questi anni in una guerra che non è certo all'altro capo della Terra?
E da ultimo una domanda che rivolgo a me e a noi. Siete così sicuri che una autocritica così severa sia possibile da noi, se succedesse qualcosa del genere qui in Italia? Anzi, pensiamo a pagine ancora dolorose come la seconda guerra mondiale o il terrorismo negli anni '70. Siamo riusciti a guardarci dentro e a fare autocritica? Non sto parlando della solita critica della destra alla sinistra e viceversa, o al governo ladro, o ai fascisti, o ai comunisti (così tanto una alla fine è sempre convinto di avere ragione, perchè il torto siede sempre dall'altra parte), ma una vera autocritica profonda di tutto un popolo. Pensiamoci. Io credo che il nostro spirito di partigianeria sia così profondo che non abbiamo trovato e non troveremo questa forza.

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Ultima risposta 29/01/2009 20.20.08
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gano  @  24/01/2009 19:09:11
   9 / 10
La Storia, di solito, è chiara, incommentabile, dura e veramente orribile in alcune sue forme. Sui fatti di Sabre e Chatila non c'è nulla da aggiungere, merito del film raccontarli in maniera diversa dal solito, ricordare pezzi di vite di uomini che si scontrano con la realtà della guerra. Senza retorica, senza confusione il risultato è ottimo e la narrazione è fluida (anche se un po' lenta). L'animazione e la grafica sono di ottima qualità, particolare invece è la "stilizzazione" molto fumettosa simile anni 80.

E' VERGOGNOSO, PERO', CHE IN QUESTO PAESE I BEI FILM BISOGNA ANDARSELI A CERCARE IN QUALCHE CINEMA NASCOSTO IN ORARI ASSURDI, MENTRE FILM DEL CAVOLO (natali vari, aldo giovanni ecc) VENGONO PROIETTATI NELLE MULTISALE 10 VOLTE AL GIORNO. SVEGLIAMOCI, IL LAVAGGIO DI CERVELLO, L'ABBASSAMENTO CULTURALE CHE CI STA UCCIDENDO IL CERVELLO E OMOLOGANDO ALL'IGNORANZA PARTE ANCHE DAI NOSTRI CINEMA.

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Ultima risposta 25/01/2009 15.50.10
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  23/01/2009 19:10:44
   5 / 10
Angosciante. Non mi ha fatto impazzire forse anche per via della grafica. Una storia atroce raccontata a frammenti dai vari protagonisti che furono presenti al massacro di Sabra e Chatila sotto il partito delle falangi libanesi fondato da Bashir. Mi ha dato più fastidio che altro, e non mi è piaciuto.

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Ultima risposta 05/10/2009 01.36.45
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benzo24  @  23/01/2009 12:16:07
   6 / 10
mi piace lo stile fumettistico scelto per raccontare questa storia, infatti le scene migliori sono quelle della mente, dell'inconscio...la storia la trovo un po forzata (è vero che la gente dimentica e rimuove molto in fretta i ricordi, ma come si fa se questo si vive in prima persona?)...molto belli invece i racconti del giornalista inviato sul campo. comunque un film sicuramente molto affascinate, ma anche molto pompato.

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Ultima risposta 23/01/2009 21.59.01
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inferiore  @  22/01/2009 14:29:26
   9½ / 10
Un film delicato che tratta un argomento crudo come quello della guerra. Un'animazione indescrivibile, un qualcosa cosa di mai visto. ''Valzer con Bashir'' è un film indimenticabile, un gioiello sotto l'aspetto stilistico e del contenuto, ci mostra tali atrocità tramite flashback del regista, in modo schietto e diretto.
Grande Folman, non c'è altro da dire che non abbiate già scritto. Da oscar.

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Ultima risposta 22/01/2009 20.01.45
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  19/01/2009 01:43:03
   8½ / 10
Ho iniziato il commento a questo film diverse volte, e puntualmente cancellavo e tentavo di ricominciare, trovando sempre inadeguato o riduttivo quanto stavo per scrivere. Lascio allora alle parole di "Sidun" di Fabrizio De Andrè una dedica dal cuore all'operazione di questo coraggioso, lucido ed onesto regista israeliano, capace di analizzare un episodio oscuro del passato della propria terra partendo dal proprio vissuto, senza alcun intento assolutorio.

"Il mio bambino il mio
il mio
labbra grasse al sole
di miele di miele
tumore dolce benigno
di tua madre
spremuto nell'afa umida
dell'estate dell'estate
e ora grumo di sangue orecchie
e denti di latte
e gli occhi dei soldati cani arrabbiati
con la schiuma alla bocca
cacciatori di agnelli
a inseguire la gente come selvaggina
finché il sangue selvatico
non gli ha spento la voglia
e dopo il ferro in gola i ferri della prigione
e nelle ferite il seme velenoso della deportazione
perché di nostro dalla pianura al molo
non possa più crescere albero né spiga né figlio
ciao bambino mio l'eredità
è nascosta
in questa città
che brucia che brucia
nella sera che scende
e in questa grande luce di fuoco
per la tua piccola morte."

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Ultima risposta 18/02/2013 13.31.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  17/01/2009 21:59:09
   9 / 10
I ricordi sono schegge pericolose che lasciano frammenti nelle persone che travolgono... per poi tornar d'improvviso a galla, come scheletri da luoghi angusti e misteriosi, conati di vomito dopo un lauto pasto.
"Valzer con Bashir" è come un puzzle che non si ha molta voglia di ricomporre, ma che resta lì in attesa, terribile e silente, in quel chiuso e ben protetto luogo ove risiedono le emozioni.
Un film imploso, che si dipana nei ricordi e nelle sensazioni dei protagonisti, alla ricerca di sé stesso: il viaggio di Ari, con le sue conseguenze irreversibili, trova giustificazione nell'urgenza espressiva che lo porterà a ricongiungersi al reale, annullando le coordinate spazio-temporali che si era autoimposto. L'animazione, dunque, come tramite fra realtà e immaginazione, come desiderio di non-accettazione, intima dimora nella quale rifugiarsi; è tuttavia un vano tentativo di sottrarsi ad un imperativo categorico: "ricordati di non dimenticare". Ma se in "Memento" il protagonista, nella sua spasmodica ricerca d'una raison d'être, era in un certo senso artefice di sé stesso, Ari è schiavo della propria volontà di conoscenza dettata dalla sua coscienza tormentata.
Numerose, infine, le sequenze da mozzare il fiato, in un turbinio di freddezza e trattenuta emozione: si va dalla splendida sequenza del risveglio in un mare di desolazione al trascendentale Valzer d'un soldato rapito.
Un film immenso, che scovolge per realismo e potenza evocativa e costringe lo spettatore ad un ruolo attivo d'immedesimazione comunicando senza troppi fronzoli né buonismi la medesima urgenza espressiva di cui la pellicola si nutre.

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Ultima risposta 19/01/2009 20.59.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  17/01/2009 20:10:47
   8½ / 10
Bello, bellissimo Valzer con Bashir.
L'animazione, anzi, più precisamente il disegno in qesto caso, si conferma come "mediazione tra realtà e inconscio" (dall'ottimo commento di Lot) e funziona in due direzioni, sia nei confronti dell'autore che trova solo così il modo di ricordare e raccontare l'orrore vissuto, sia nei confronti di noi spettatori, imponendosi con una forza espressiva sorprendente.
I voli quasi onirici che ci portano da un luogo all'altro e da un tempo all'altro sono il contrappunto poetico di un racconto per scelta scarno e secco.
Un grande merito l'aver imposto un tale rigore ed essere riuscito a tenersi quasi sempre lontano da quella retorica di cui siamo infarciti quotidianamente, quel pessimo veleno che annebbia il pensiero.
Proprio per questo è un film che colpisce duramente, che fa conoscere, nel senso vero del termine, dei fatti terribili e che credo resterà impresso nella memoria.

Terminate le immagini nessuno, ma proprio nessuno, si è mosso, l'intera sala è rimasta immobile in silenzio, non si udiva nemmeno respirare: credo ognuno fosse immerso nelle proprie riflessioni.
A me è venuto in mente il durissimo, terribile monito di Primo Levi al termine di Se questo è un uomo: "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case..."

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Ultima risposta 18/01/2009 15.07.31
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Poll  @  16/01/2009 00:31:12
   7 / 10
Stupenda la prima parte, ma ho l'impressione (parere personalissimo) che il film, pur trattando una tematica "universale nel particolare" abbia colpito soprattutto per la bellissima ed indiscutibile animazione. Di per sè rimane un ottimo film di guerra, che nel finale cede un pò nello scontato e durante alcune scene di battaglia ricalca molto il già visto di molti war-movies hollywoodiani. Mezzo voto in meno per alcuni vuoti di sceneggiatura.

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Ultima risposta 16/01/2009 10.24.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/01/2009 14:23:31
   8½ / 10
"In tutti noi c'è un meccanismo che ci impedisce di andare dove non vogliamo, di avventurarci in quelle cose dure che in fondo ci spaventano. Ecco, la memoria non ci spinge mai oltre questo confine" (cit.)


Meraviglioso, ma più che un incrocio tra Waking Life e Full Metal Jacket direi un'excursus tra Waking Life e l'incoscienza empatica di certi momenti di Apocalypse now.
Certamente non un film per tutti e di facile lettura, magari discutibile sulla sua teorizzazione ideologica e sul suo modo di dare forma (censoria?) alle responsabilità personali e ai sensi di colpa (lo ribadisco, mi sembra che il popolo israeliano fatichi poco a neutralizzare le proprie colpe).
Una sorta di graphic novel autobiografica adattata per il grande schermo che ancora una volta sottolinea quanto proprio nell'arte meno velleitaria e più sottovalutata si eserciti un ascendente morale che il cinema "normale" sembra in grado di non possedere.
Al di là della sua magnificenza tecnica (fra l'altro notevole) s'imprime nella memoria come una spietata metafora sulla grottesca deriva della guerra, sulla sua illogica brutalità.
Mette addosso una forte rabbia, lascia sgomenti. Una denuncia rigorosa che non provoca labili o patetiche emozioni, ma un lucido (questo sì) senso di vuoto, di smarrimento, di impotenza.
Come il mare (quello che in sogno rappresenta la paura) attraversato da un soldato superstite in una sequenza che unisce Freud a Magritte (nientemeno).
Ma c'è di più: vincolato da uno spirito anarchico senza tempo (si ascolti la favolosa "Love song" dei P.i.l per comprendere il cambio culturale e musicale rispetto ai fasti flower power dei tempi del Vietnam) ma proprio per questo necessario, finisce, davanti a un'epilogo spaventoso e perfetto, con la rappresentazione nuda e cruda della realtà.
Non c'è solo Sabra e Chatila: è l'Indelebile che suggerisce che se "la memoria è qualcosa di dinamico, di vivo" è attraverso le vittime civili che la uccide per sempre.
Segno di (in)coscienza, come sempre.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/01/2009 14.39.13
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cepere  @  12/01/2009 23:33:44
   8 / 10
Oltre alla bellezza del film gia' ampiamente declamata negli altri commenti,vorrei sottolineare il doppiaggio in italiano.Veramente eccellente,meglio di cosi' proprio non si poteva fare..il resto è noto:il film è un pugno allo stomaco dello spettatore intermezzato da poesia pura

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2009 16.49.05
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  10/01/2009 15:00:29
   8½ / 10
Forse voleva girare un semplice documentario Ari Folman, di quelli che passano in terza serata e su cui non ti soffermi. Forse voleva solo rimettere insieme i cocci di una coscienza, i frammenti di una memoria persa in quelle settimane del 1982 quando, neanche ventenne, assistette a fatti più grandi di lui, più grandi di chiunque, che il suo subconscio rimosse per evitare di essere dilaniato dalla pazzia e dal senso di colpa.
Ad oltre vent'anni di distanza però, probabilmente sopraffatto dalla durezza del ricordo che veniva a galla da questa ricostruzione, a metà tra inchiesta e psicoanalisi, decide di prendere il girato e filtrarlo attraverso il disegno, per recuperare e potenziare se possibile una capacità di rappresentazione altrimenti a rischio. L'animazione quindi come mediazione tra realtà e inconscio. Tecnicamente molto particolare tra l'altro, un tipo di animazione scarna e pop che colpisce, molto efficace per le sequenze oniriche, forse un po' meno in quelle realistiche.
Ne esce un'opera potente e universale, che ben evidenzia il dramma dello stress post-traumatico dove il ricordo a fatica riemerge (come in uno dei passaggi maggiormente simbolici ricorrenti nel film, in cui il protagonista nudo e intontito lentamente affiora dalle acque che costeggiano una Beirut in fiamme). Opera lisergica per certi versi -la guerra come droga- che alterna sequenze oniriche di folle esaltazione (eccezionale per intensità quella che dà il titolo al film) ad altre dominate da una atroce quanto lucida presa di coscienza.
Il riferimento evidente è Apocalypse Now ma il pensiero va subito oltre.
Sabra e Shatila come My Lai, come Srebrenica, come Haditha, come mille altri insensati e criminali massacri, che continuano ancor oggi a ripetersi, a dimostrazione del fatto che la storia purtroppo non insegna.
Tragicamente attuale in questi giorni quindi il (non)ricordo di un fazzoletto di terra insanguinata in cui musulmani, cristiani ed ebrei, in infernali cerchi concentrici, giocano il loro sincretismo di morte.

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Ultima risposta 27/12/2009 15.26.05
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