Maria, per verificare la sua vocazione di novizia, viene inviata come governante presso la famiglia del signor Von Trapp, un vedovo piacente e con un numero sterminato di figli...
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Rivalutato durante questa seconda visione. In realtà perchè probabilmente a 'sto giro sapevo già a cosa andare incontro, ovvero, sapevo già di avere a che fare con una storia e una trama piena di miele, zucchero, sorrisi, carinerie e tante canzoncine. Perciò, mettendo da parte questi elementi (canzoncine&snodi di trama stucchevoli) ho avuto modo di apprezzare maggiormente lo stile di Wise: una regia elegantissima e austera degna di nota, soprattutto nelle scene ambientate nel convento (il "setting" più naturalmente predisposto per questo stile).
Il livello tecnico comunque è eccellente, 'The sound of music' rientra a pieno nel novero dei musical hollywoodiani dell'epoca d'oro, quando parliamo di prestazioni attoriali/musicali e coreografie. Splendida - e meritatamente entrata nell'immaginario collettivo - la scena iniziale di Maria che canta e danza sul prato, così come il valzer romanticoso col capitano. Le canzoni invece le trovo in linea generale sempre stucchevoli, smielate e molto poco interessanti, anche se in mezzo a loro svettano due gemme: l'iniziale 'The hills are alive' e soprattutto 'My favourite things' (Coltrane se ne ricorderà), che poi sono quelle maggiormente e giustamente utilizzate nel film come leit motif strumentali e reprise.
Il rewatch di questo film, dopo West side story, cementifica il mio gradimento verso Wise, che non vedo l'ora di approfondire ulteriormente.