the mist regia di Frank Darabont USA 2007
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the mist (2007)

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locandina del film THE MIST

Titolo Originale: THE MIST

RegiaFrank Darabont

InterpretiThomas Jane, Marcia Gay Harden, Andre Braugher, Laurie Holden, Toby Jones, Jeffrey DeMunn, Frances Sternhagen, William Sadler, Nathan Gamble, Alexa Davalos, Sam Witwer, Chris Owen, Robert Treveiler, David Jensen

Durata: h 2.07
NazionalitàUSA 2007
Generehorror
Tratto dal libro "Nebbia" di Stephen King
Al cinema nell'Ottobre 2008

•  Altri film di Frank Darabont

Trama del film The mist

Un supermercato, trasformato in vera e propria prigione per gli sfortunati clienti, che per colpa di una malefica nebbia, densa e letale, si troveranno in preda a misteriosi versi che spalancano portoni pieni di dubbi.

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Voto Visitatori:   6,98 / 10 (478 voti)6,98Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su The mist, 478 opinioni inserite

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Desphunk  @  22/10/2008 14:11:29
   8 / 10
Errore monumentale è stata la pubblicità fatta a questo film, che ha portato al cinema gente vogliosa di horror (la stessa gente che ha votato 1 o 2 qui sotto, credo) e che di conseguenza è rimasta delusa: effetti speciali scadenti a confronto dei grandi capolavori che il digitale oggi offre, mostri improbabili, sangue-vernice.

Il punto è che il film mira ad altro. L'analisi dei comportamenti umani è perfetta, portata all'estremo, spesso in maniera così teatrale, per convincere lo spettatore che cioè che accade fuori da quel supermercato è davvero così irrazionale ed inconcepibile da far tornare l'uomo a manifestare atteggiamenti primitivi, dopo l'istinto prevale sulla ragione, dove la religione spesso è l'unica via per dare un senso a tanta malvagità nel mondo. E la religione giustifica la violenza.

Il finale, poi, è un capolavoro. Io lo consiglio.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/11/2008 20.05.58
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Rally_legend  @  22/10/2008 00:34:50
   1 / 10
Erano anni che nn vedevo un film cosi brutto e se lo schifo avesse fine, ora il regista di questo squallore credo abbia veramente iniziato a scavare un po piu sotto.
Film noiosissimo, sottolineato dalle proteste anche degli spettatori placati appena dall uccisione della predicatrice.
Credo che abbiano speso fose 2 euro per questo film riciclando i vecchi mostri nei magazzini di gardaland....
Avessero messo Zio Tibia avrebbero fatto piu bella figura !!!
Sarà la crisi americana che costringe ad abbassare i costi ma nascondere i mostri di cartapesta nella nebbia... Forse... hanno speso 10 euro o dollari nella corda e nella vernice sul manichino a meta....?
Insomma gente non andate a buttar soldi per questo schifo, arrivato all' apoteosi con la scesa in campo del tarzanellus pitekus da jurassik park che camminava producendo lo stesso rumore dei colpi sparati dai carri armati americani... Meditate gente meditate....
Comunque dopo 2 ore la nebbia sparisce in un attimo senza motivo:
I mostri avranno avuto paura dei soldati con la maschera anti gas ? (erano proprio brutti...) o forse il tarzanellus pitekus aveva finito le sue esalazioni rettali?
Vorrei esprimermi con un - 4 e ribadire che non rende giustizia ci vorrebbe un voto piu basso.

71 risposte al commento
Ultima risposta 26/11/2008 17.04.14
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gingerbread_man  @  21/10/2008 20:56:38
   1 / 10
Sono rimasto veramente allibito....avevo letto il bellissimo racconto di king e...complimenti a davenport...non poteva trasporlo peggio. la sceneggiatura e la recitazione (vecchietta e fanatica raligiosa a parte) sono una cosa indecorosa, il film è soporifero e il tarzanellopiteco alla fine è imbarazzante.

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Ultima risposta 24/10/2008 14.03.34
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  21/10/2008 10:35:36
   8 / 10
Un horror d'autore in piena regola, in puro stile BMovie anni '50.
Se il sonno della ragione genera mostri, il sonno della distribuzione italiana è preoccupante: ha aspettato un anno e il tamtam internettiano, prima di distribuire una autentica chicca come questa.
Sconsigliato agli amanti dei vari Saw, Hostel e co.

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6 risposte al commento
Ultima risposta 21/10/2008 21.20.29
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Invia una mail all'autore del commento dr.slump  @  20/10/2008 12:51:47
   3 / 10
il finale riassume e concentra tutta la qualità del film... cioè pessima.
che tristezza... e/o *******? forse è il termine giusto!

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Ultima risposta 23/10/2008 08.27.03
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the saint  @  20/10/2008 02:00:57
   4 / 10
mah...........
siccome stavolta sono andato al cinema vorrei spendere qualche parola di più su questo /horror (più fantsy che horror) del solito è brutto o non mi è piaciuto...non sto a mettere lo spoiler, quindi chi legge spero abbia già visto il film!

aspetti positivi: un pò di tensione, ma giusto perchè ero al cinema e c'era il dolby surround....se l'avessi scaricato mettevo 2....

purtroppo le mie aspettative, perchè stiamo parlando di un 7.5 di media (dove come ben fatto notare dall'utente sotto di me i commenti sono ben arguti e significativi) e di un 9 addirittura del recensore sono subito andate perse nella prima scena del ''tentacolo'' .....
per poi peggiorare con la scene successive ovviamente!
a me francamente è sembarata una bella CACATA, più che a jurassic park o alien come ha detto qualcuno, un film che magari fa esaltare un pubblico dai 14 ai 18 anni, bestemmia chi lo paragona alla ''cosa'', chi lo palesa come un film che fa capire la folle mentalità dell'uomo nei casi d'emergenza,alle dinamiche interpersonali , alla denuncia sociale o antropologica (già vista in altri film) o cavolate varie....
per un appassionato del genere, diciamolo chiaramente che ormai il cinema horror, non sa più che inventare!!!!!!!

P.S
SECONDO ME DOPO VARI VOTI MESSI A CASO E SOTTOLINEO LA PAROLA A CASO, DA NUMEROSI RECENSORI IN FILM COME QUESTO, DI CUI NON CRITICO LA RECENSIONE ASSOLUTAMENTE, CRITICO SOLO IL VOTO (NON POSSO VEDERE UN 9 A QUESTO E UN 3 A SAW ANCHE SI TRATTA DI 2 FILM COMPLETAMENTE DIVERSI, NON POSSO VEDERE UN 8 A ROVINE , NON POSSO VEDERE UN 7 A BORAT E ALTRI VOTI SPARATO COSì ALLA C.AZ.ZO DI CANE...
INSOMMA VORREI UN UNICO RECENSORE CHE SI OCCUPASSE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DEL VOTO, PERCHè è CHIARO CHE CHI SCRIVE LA RECENSIONE A VOLTE SI PUò ANCHE ESALTARE NEL VOTARE IL 'SUO' FILM...
TUTTO QUESTO PER IL ''BENE'' DELL'UTENTE CHE VA AL CINEMA E SPENDE 15 EURO (EH SI .. C'ERA ANCHE LA DONNA CHE MI HA INFAMATO DIO BONO, MENO MALE NON HO PORTATO ANCHE GLI AMICI......) PER VEDERE IN SOSTANZA UNA VIA DI MEZZO TRA JUMANJI E ARAC ATTAC!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
GRAZIE

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Ultima risposta 09/11/2008 12.04.36
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mr c.  @  20/10/2008 01:05:25
   3 / 10
scusate ma mi sono registrato appositamente per commentare questo film....
Da più di un anno seguo questo sito e in genere i commenti sono molto arguti e significativi MA questa volta mi dovete 2 biglietti per il cinema!!!!
Il film in questione è pessimo sotto ogni punto di vista dalla caratterizzazione dei personaggi agli effetti speciali.
Non voglio entrare nei particolari per non rovinare quel minimo di suspance ma sinceramente il mega insetto alto 50 m verso la fine del film che cosa mi doveva rappresentare o il famoso finale:dall'autostrada si trovano poi in mezzo alla foresta o giungla?!?
la chicca è il personaggio della predicatrice....non vi dico in sala cosa è successo quando è morta...Si parla del lato psicologico ma allora guardate rec o se volete mostri vari meglio la guerra dei mondi o per esperementi militari e affini invasion ma lasciate stare questo film....

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Ultima risposta 22/10/2008 15.17.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/10/2008 19:09:12
   8½ / 10
Senza ombra di dubbio uno dei migliori film della stagione, e forse il miglior Darabond di sempre: nuovamente al servizio di King, ma stavolta senza eccessi buonisti (tutt'altro) il regista trova, dopo l'orrore invisibile dell'ultimo Shyamalan, la via per l'orrore celato inaugurato già da diversi autori in passato: un deja vu di fantascienza anni cinquanta (Arnold e affini) sposati a molte affinità Carpenteriane (non dimentichiamoci che già "La cosa" era un sequel di un noto film degli anni Cinquanta), senza dimenticare Hitchcock ("Gli uccelli") e certi film sul vietnam.
"The mist" riesce miracolosamente a reggersi anche davanti all'incombenza - nella prima parte - di forzature, della sensazione fortunatamente presto rimossa che il tutto potesse sfociare nella parodia involontaria (cfr. l'insetto che rantola nei vestiti della "predicatrice" senza purtroppo arrecarle danno).
Poi, vola alla grande, sfida tutti i meccanismi della paura, suscita angoscia e ammirazione, fino a un finale superlativo (spoiler) che rimarrà a lungo nella memoria, grazie anche alla straordinaria forza visionaria del regista.
Emotivamente parlando, un film esaltante: allibisce e sgomenta la follia umana che non è meno sconvolgente di quella de "La notte del drive-in" di Landsdale, per intenderci.
E' atroce assistere allo spettacolo degradante di un'umanità stretta in una morsa, al mostruoso fatalismo del supermarket (sopravvivere di cibo come unica impellente alternativa), alla spiritualità come ennesima variazione integralista dei nostri rancori/rimorsi, abile vettore di ulteriori violenze di stampo quasi sabbatico...
ho provato stati d'animo diversi a vedere questo film, e confesso che spesso avrei voluto alzarmi dalla sedia e uscire dal cinema, incapace di reggere tanta schiavitù morale e tanto dolore interiore...
la profana integralista religiosa sostituisce forse la rassicurante ornitologa de "Gli uccelli"? E che dire della spassosa e anziana ex-insegnante progressista, allora?
Un'ottimo esempio di cinema che travalica gli stessi generi e scopre tutta la nudità morale dell'universo di oggi (o la scarsa affidabilità dei piani di sicurezza degli States, forse)

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Ultima risposta 24/10/2008 13.00.35
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  17/10/2008 15:07:19
   9 / 10
Eccellente trasposizione dell'omonimo racconto di Stephen King, The Msit è un Horror dalle atmosfere Lovecraftiane, perfetto nel ritmo narrativo e nell'approfondimento psicologico e sociologico dei personaggi, specchio della società umana.
Una pellicola coraggiosa e controtendenza.

Per un'analisi più corretta ed approfondita:

Vedi Recensione

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/10/2008 15.37.40
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Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  17/10/2008 14:51:19
   9½ / 10
Film macabro e agghiacciante

Non ho parole

Forse è il più bel film horror degli ultimi 20 anni.
Bellissima sceneggiatura
Bravissimi gli attori.
Stupenda regia.

Per me è stato in assoluto Il più bel finale mai visto in un film Horror


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21 risposte al commento
Ultima risposta 24/10/2008 12.06.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Granf  @  17/10/2008 14:05:32
   6 / 10
Il commento contiene spoiler, chi non ha visto il film non lo legga.

Il tema dell'assedio al cinema è davvero abusato, ricordando Romero e Carpenter tra gli altri, quindi serviva qualche novità per rendere il film originale, di conseguenza il regista sposta la sua attenzione sul ruolo della religione in situazioni di disastro.
Frank Darabont adatta un racconto di Stephen King per questa sua variazione nel genere horror. Realizzando un film che mi ha appassionato durante la visione, ma che ho rivalutato in maniera negativa verso la fine, grazie anche ad un finale pessimo.

Le idee sono buone, il regista è bravo, la tensione è alta, così come è alta la delusione, viste le aspettative. Il primo punto negativo riguarda i personaggi, alcuni veramente inspiegabili, come l'avvoccato e il suo gruppo, che quasi provavano piacere a farsi ammazzare. Poi c'è il personaggio di Marcia Gay Harden (bravissima) che è davvero assurdo e illogico, dato che è stato creato apposta per essere odiato e per

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Tutto è troppo forzato, costrittivo, studiato a tavolino. Capisco che si voleva far vedere il peggio delle persone, ma il tutto non risulta affatto realistico.

Poi ci sono gli effetti speciali, che non sono eccezionali ma neanche invadenti come spesso accade. E ora veniamo al finale che è piaciuto molto, e non capisco il perchè, visto che si tratta di un finale creato su misura per stupire e scandalizzare, quasi senza un filo di logica.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Ma Darabont non è Carpenter, e questo si sapeva.

La sensazione, quindi, è che si tratta di un film molto furbo, ma che almeno riesce ad appasionare durante la sua visione. Le idee a disposizione non sono state ben sfruttate, si poteva realizzare un capolavoro del genere ma al contrario è stata una mezza delusione.
Comunque sa essere coraggioso e molto cattivo, cosa abbastanza rara.

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Ultima risposta 30/11/2008 14.08.46
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Alex89  @  17/10/2008 03:48:24
   7 / 10
E' difficile dare un voto ben definito a questo film,intanto cercherò di commentare quello che ho visto e scusatemi ma descriverò qualche(molte) scena senza usare lo spoiler quindi chi non l'ha visto mi ignori..
Il film inizia bene su classico stile/genere horror che non si sa bene quel che sta succedendo e si rimane chiusi in luogo apparentemente di sicurezza..Beh nel supermercato diventa stile zombie dove ci si barrica..qui escono stupidate che il regista poteva accuratamente evitare..si riescono a trovare circa 8000 pacchi di cibo per cani..io mi chiedo,visto che si conoscono tutti, quindi non è una metropoli, quindi non ci sono molti cani e quindi perchè diavolo c'è tutto questo mangime??Sorvolo scocciato su questo dettaglio ma non posso fare a meno di notare che ci sono ben 3soldati..saranno sicuramente di aiuto no?!ma aspettate..all'improvviso la biondina caccia una pistola con dentro ben 2 caricatori,bhè giustamente se incontri un malvivente scarichi tutto il primo caricatore e poi continui a sparare con l'altro..giusto no?!chi non esce, non dico con la pistola che in America si può, ma dico con 2 caricatori!!Sorvolo anche qui..Beh la più grande cavolata arriva quando ci si interroga su chi sia in grado di sparare..per fortuna c'è un dipendente che manco a farlo apposta è un cecchino!Ma santo dio i 3soldati a che servono???Sono addestrati a sparare o no?!Per fortuna non noto più assurdità..il film a parte scene molto lente inizia a fare sul serio,descrivere la fragilità e stoltezza umana,''mettete 2uomini soli in una stanza,troveranno un pretesto per uccidersi''però il film mi sa già di visto e inizia a ricordarmi ''La guerra dei mondi''..Finalmente quando si uccide la pazza(pazza dai punti di vista) con una pistola che attimi prima era scarica in farmacia(vabè,non esagero) ci si sente liberati da una pressione fortissima..
Dal momento in cui si sale in auto il film decolla in maniera esponenziale..Mi innamoro della musica,del mistero, che continua a persistere insieme alla speranza legata ad un serbatoio di benzina,purtroppo persa la speranza si cade nella fragilità umana e in quel momento si prende la scelta forse più giusta o forse l'unica,ma il regista o meglio King sono così crudeli da affondare il coltello..lasciando un povero uomo in vita dopo quello che ha fatto,portato finalmente in salvo, ma in realtà alla morte del suo animo..
Per gli argomenti che riesce affrontare è un ottimo film,ho intravisto un forte pessimismo su l'umanità dove è veramente difficile trovare un bagliore di luce..In sostanza buon film con un finale magnifico..Sopra la sufficienza(7---)

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Ultima risposta 15/11/2008 02.16.31
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  16/10/2008 19:45:51
   7½ / 10
Davvero un ottimo film. The Mist, ultimo lavoro di F.Darabont, è un horror intelligente e ben costruito. La trama, seppur abbastanza semplice, ci mette un pò ad ingranare, ma col passare del tempo il risultato è sempre migliore. Le qualità della regia di Darabont si vedono tutte, anche con l'utilizzo della tecnica tanto amata ultimamente dai vari Romero e Balaguerò, seppur non in maniera così estrema. Discreta la prova del cast, mentre un applauso deve essere fatto a Marcia Gay Harden, davvero brava nell'interpretare il ruolo della fanatica religiosa. La cosa che più mi ha colpito di questa pellicola è l'analisi di fondo dei personaggi e delle loro reazioni. Un grosso neo è invece dato dagli effetti speciali, veramente a livelli pessimi, da far concorrenza ai vari film di Alta Tensione che puntualmente e sfortunatamente le nostre reti nazionali ci propongono. Sconvolgente il finale.

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Ultima risposta 21/10/2008 11.21.16
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ozrecsehc  @  16/10/2008 10:45:08
   6 / 10
in alcuni tratti da 5, in altri da 7, nella media un 6 stiracchiato

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/10/2008 22.39.30
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fra733  @  15/10/2008 18:32:56
   1 / 10
Peccato che non si può dare zero...
Ho letto alcuni commenti, da non crederci.
Cioè come farsi le puppe mentali su una fantahorrorcassata come questa...Come quando i novelli critici giudicano un quadro di arte contemporanea fatto di segnacci affibbiandogli chissà quale significato filosofico.

Ma sapete che c'è?

Quel quadro è e resta una tela piena di segnacci.

Così questo film.

I temi della religiosità psicopatologica, degli uomini che si comportano peggio delle bestie che stanno fuori, delle decisioni azzardate che portano alla tragedia, della vigliaccheria degli uomini che non si aiutano a vicenda, della visione della scienza che si ribella all'uomo, del suo cieco egocentrismo, della "ricompensa" divina verso i più deboli (vedi la donna che all'inizio del film non viene aiutata, ma sopravvive sia lei che i suoi figli, mentre chi gli aveva detto di no perde tutto, compreso il protagonista), tutti questi, sono accozzati in una maniera puerile.

Collegare questo film a novità o a capolavori o a presunti valori è un esercizio sterile quanto inutile che ci rivela quanto povero sia il panorama cinematografico, esattamente come l'arte contemporanea e i quadri di cui sopra.

Cheers

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Ultima risposta 15/01/2009 20.13.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  15/10/2008 09:28:20
   7½ / 10
La paura è una nebbia impalpabile che avvolge il nostro mondo, che si dirama al di fuori dei luoghi sicuri della nostra routine quotidiana. Se qualcuno dovesse definire la paura ai giorni nostri, forse la definirebbe così. Come nella migliore tradizione Kinghiana, anche in The Mist prende forma il Mostro delle sue favole: IT, i Tommyknocher, sono i tentacoli della stessa, mastodontica creatura. Un Mostro informe, un agglomerato di carne che cresce succhiando le nostre stesse paure. E sono proprio le paure, le fobie, i temi portanti di The Mist: le paure collettive, innanzitutto. In una Società attanagliata da un orrore che non è in grado di vedere, la solidarietà sociale diventa debolezza, e come ci insegna la Storia, a prevalere è il fanatismo, capace di rimettere un Ordine, anche se folle, nel Caos. C'è molto di Shyamalan, in questo buon film di Darabont (The Signs, The Village), ma anche di Alien. Bello.

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Ultima risposta 15/10/2008 10.16.23
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  15/10/2008 02:20:28
   6½ / 10
Frank Darabont è il regista più sopravvalutato su questo pianeta, io proprio non capisco come faccia a farsi così adorare dal pubblico.......

Faccio questa premessa per escludermi dal processo di beatificazione cui generalmente la gente che vede i suoi film apre.
A parte "Il miglio verde" che per me fuor di metafora è un dito nel **** che mi fa venire il prurito e sfoghi allergici ogni volta che lo vedo, trovo che Darabont abbia da sempre collezionato film più che discreti che però venivano recepiti come CAPOLAVORI (dal pubblico non dalla critica ci tengo a dirlo se conta).

The Myst non fa eccezione è sicuramente un horror di buona fattura che nello stesso tempo leggendo i commenti mi sembra che mi sia passato fra le mani il nuovo shining e che io non me ne sia accorto......
Non dimenticatevi che di base c'è una novella di un certo Stephen King anche una delle più riuscite e quindi il punto di partenza è forte.
Darabont sa bene lavorare sulla sceneggiatura (ottimo e geniale il cambio di finale) ma pecca e parecchio sulla regia.
E' vero che ha veramente un budget irrisorio è anche vero però che gli attori sono veramente improponibili ad eccezione della bravissima Marcia Gay Harden.
Darabont non si discosta dagli stereotipi dell'horror affidandosi a un improponibile Thomas Jane solo per la sua fisicità.
Gli effetti speciali sono imbarazzanti sopratutto quando i mostri appaiono senza la nebbia con la scena del primo morto che oltre ad essere brutta è girata in modo talmente approssimativo che mi sembrava di stare vedendo qualche b-movie oltretutto se i tuoi attori non sanno recitare evitaci almeno i primi piani.

Va dato atto che Darabont non è un vero regista di horror e si vede, infatti il film quando approfondisce le tematiche sociologiche va alla grande( anche se un pò abbozzato) mentre nelle scene di azione e zoppicante e i personaggi si comportano sempre in modo poco realistico anche per gli standard di un horror.

Nel complesso il film avvince e non è scontato cosa più unica che rara per il genere però a mio parere andiamoci piano

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Ultima risposta 30/10/2008 09.49.25
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Bestiolina  @  14/10/2008 12:29:39
   4½ / 10
Comincio a pensare che Darabont abbia pagato molti utenti che hanno dato dei voti fin troppo generosi a questo film.
Personalmente sono rimasto molto deluso: lo stile del film è quello di "e venne il giorno", che già era stato un mezzo flop; la trama è scadente (non me ne voglia King ma questa non è certo una delle sue opere più riuscite...); gli effetti speciali interamente computerizzati sono a dir poco ridicoli. Non credo che come horror possa impressionare un bimbo di 5 anni.
Ribadisco: ampiamente sopravvalutato.

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Ultima risposta 16/10/2008 15.54.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/10/2008 11:30:06
   9 / 10
Dopo “Le ali della libertà” e “Il miglio verde” Frank Darabont porta sul grande schermo un altro scritto di Stephen King,dimostrandosi ancora una volta il regista più adatto per traslare in immagini gli incubi del Re del brivido.
“The mist” è infatti un film straordinario ed intenso,strutturato come una bomba ad orologeria dotata di un conto alla rovescia angosciante e inarrestabile.Tratto dal racconto noto qui in Italia come “La nebbia”(inserito nella raccolta “Scheletri”),appare come un horror vecchio stampo che induce alla riflessione proponendo qualche sano spavento e una discreta dose di violenza,lasciando quindi da parte la solita accozzaglia di scene truculente,tanto in voga nell’horror mainstream attuale e spesso supportate da una sceneggiatura accessoria.Darabont invece non lascia nulla al caso,struttura la sua opera in maniera solida,alterna con sapienza i momenti più adrenalinici con quelli più introspettivi e verbosi,mediante i quali approfondisce magnificamente i caratteri dei suoi protagonisti e pur partendo da una situazione non particolarmente originale,ovvero il gruppo assediato in un ambiente chiuso,riesce a non scadere mai nel banale,offrendo allo spettatore una feroce disamina della natura umana.
Le creature che si celano nella nebbia non sono infatti l’unico pericolo mortale cui dovrà far fronte la variegata umanità asserragliatasi nel supermarket,la convivenza forzata infatti scatenerà gli istinti più bassi e primordiali degenerando ben presto in uno scontro tra varie fazioni.Evidente il riferimento alla società attuale,dove negazione e mistificazione della verità,fanatismo religioso,prevaricazione e violenza sono all’ordine del giorno.Il ritratto sociale che ne esce è profondamente pessimista,gestito e costruito con grande attenzione e capace di mettere alla berlina la natura umana attraverso un percorso di regressione che spaventa tanto quanto i mostri famelici nascosti nella nebbia.Non mancano comunque anche dei veloci e simpatici siparietti,in grado di strappare il sorriso e di creare maggior empatia tra spettatore e personaggi,proprio come avviene nei romanzi di King.
Gli effetti speciali non sono eccelsi,in effetti le creature sono state realizzate con un gusto piuttosto retrò e ricordano i fanta–horror a basso budget di qualche anno addietro,risultando quindi,almeno per i miei gusti,tutt’altro che inguardabili.Buona la prestazione degli attori anche se Thomas Jane mi ha convinto a momenti alterni,bravissimi l’invasata Marcia Gay Harden e il coraggioso Toby Jones (visto ultimamente e molto apprezzato in “Infamous”),per il resto buon lavoro di noti caratteristi come William Sadler o Jeffrey DeMunn.
Il film ha un altro punto di forza nell’incredibile finale,la narrazione infatti prosegue rispetto al materiale originario.La creazione di un’appendice di sconvolgente tragicità,un'illuminazione che pochi registi avrebbero avuto il coraggio di proporre, limitandosi ad illustrare un finale più accettabile per compiacere lo spettatore,accresce il coinvolgimento in maniera spiazzante e inattesa.La forza emotiva che si sprigiona da questa scelta coraggiosa di Darabont valorizza ancor di più una pellicola già di buon livello,ma ancor più capace di prendere allo stomaco e di destabilizzare soprattutto lo spettatore medio,ormai avvezzo ai soliti horror falsamente oltraggiosi,ma in realtà molto più politicamente corretti di quanto si pensi.Davvero ottimo,una bellissima sorpresa.

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Ultima risposta 15/10/2008 20.52.45
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Tanner  @  14/10/2008 00:07:25
   7½ / 10
Innanzitutto precisiamo, non si tratta di un film horror a mo di LA NEBBIA ASSASSINA, attenzione, è precisamente un FANTAHORROR.

I più videoludici di voi non avranno mancato di associare questo film al miglior sparatutto di tutti i tempi, HALF-LIFE. Praticamente The Mist è il racconto dell'invasione degli alieni a causa di un portale dimensionale, VISTA dagli occhi dei normali cittadini...

In quest'ottica la pellicola, per gli appassionati del genere, è un piccolo capolavoro con sassata finale nello stomaco, struggente e demoralizzante.

Fossi stato il regista avrei curato di più i dialoghi, dato che sanno un sacco di "stupidità americana".. Alcuni tagli qua e la, qualche spruzzata di fantascienza in più, effetti speciali più belli e diventava un piccolo cult moderno sulle invasioni aliene...

Peccato un'occasione mancata, ciononostante ottimo da vedere al cinema, di sti tempi!

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Ultima risposta 14/10/2008 15.35.14
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Invia una mail all'autore del commento franx  @  13/10/2008 19:25:17
   4½ / 10
Ma va là, scopiazzato da parecchi film, a partire da Alien, a seguire Jurassik Park ecc.
C'è un attore che urla sempre e basta per tutto il film e tra l'altro è uno che "si è visto spesso", ma guarda come si è ridotto.
Gli altri hanno delle battute così complicate e di concetto che condiscono in maniera adeguata questa insalatiella di sangue e un po' di trippa.
Effetti speciali? Del tutto normali oggi.

Ricalca abbastanza la storia breve di SK tranne nel finale che nel racconto originale è assai più reale dal momento che semplicemente "non finisce".

Trama nessuna, suspance zero. Si sa sempre dove si vada fatalmente a parare e chi sarà la prossima vittima.

Adattissimo per una serie televisiva, è uno zero totale al cinema, magari eccitante per un pubblico fino ai 18-20 anni, poi addormentoso anzichenò, peggio di un GP di F1.

Come Horror se ne sono visti di meglio assai parecchio.

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pieraptor  @  13/10/2008 16:00:25
   9 / 10
UNO DEI MIGLIORI FILM CHE HO VISTO NEGLI ULTIMI ANNI!!!

LO CONSIGLIO A TUTTI GLI AMANTI DEL SUSPENCE.
Non è un vero è proprio horror, piuttosto è un genere tutto nuovo, il genere Darabont fù King.

Il film ha un non sò che di mistico al suo interno che mi è piaciuto molto.

Bello, e fatto molto bene. Non riesco a trovare errori.

CONSIGLIATO!

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Hyp3r  @  13/10/2008 14:13:22
   9½ / 10
Questo film è un capolavoro!

Ben caratterizzati i personaggi, che man mano che il film va avanti si dividono in due gruppi, evidenziando la loro vera personalità che esce fuori solo quando c'è la proprio vita in gioco.

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Ultima risposta 19/10/2008 22.42.17
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Ryan88  @  13/10/2008 13:39:05
   5½ / 10
A mio avviso il peggiore di Frank Darabont. Girato magnificamente, ma la pasta è sempre quella. Nonostante mi piacciano i film a sfondo apocalittico, questo film è appeso ad una linea di confine tra l americanata e un film serio: tutto abbastanza scontato manche se certe scene fanno pensare davvero (è inserito bene il rapporto religioso a ciò che accade.)

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Ultima risposta 19/10/2008 22.45.10
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Hartigan81  @  13/10/2008 09:07:54
   6½ / 10
apparte il finale che mi lascia perplesso il film non mi dispiace troppo....tiene sempre alta la tensione e mostra il giusto.....

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Ultima risposta 04/11/2008 09.27.12
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LEMING  @  13/10/2008 08:12:50
   9½ / 10
Devo premettere che avevo letto il racconto di King, per cui tutta la prima metà del film non l'ho assaporata come dovevo, e che la parte iniziale (sempre rispetto al libro) è un po frettolosa, ma ragazzi la seconda parte, quando la tensione sale è la follia dilaga, il film diventa semplicemente maestosa e poi il finale con la musica dei Dead Can Dance è meraviglioso!!
Consigliatissimo, però non per un pubblico giovanissimo (parlo di 14enni-15enni), che non saprebbero apprezzarlo appieno.
Lemming

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Ultima risposta 16/02/2009 18.24.43
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halflife  @  13/10/2008 00:51:53
   9 / 10
un film a cui non bisogna aggiungere o togliere nulla....voglio premiare le emozioni che fa provare...e il finale e'....quello che e'

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Ultima risposta 13/10/2008 15.05.12
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Simmetria84  @  12/10/2008 18:55:55
   4½ / 10
"Sarebbe ottimo se fosse un videogioco" è stata la prima cosa che ho pensato. Come film però non mi ha entusiasmato più di tanto, i personaggi non son ben caratterizzati, risultano stereotipati, già visti, non a caso alcuni sembrano copia/incollati da alcune serie televisive recenti...personalmente ho trovato un pò anonimo il protagonista che ci regala una interpretazione poco convincente specialmente nel finale.
Per quanto riguarda la trama non spicca certo per originalità ma potrebbe comunque convincere se non fosse che sia ridicolizzata dalla visione di questi mostriciattoli da videogame, i quali garantiscono un ottimo effetto visivo solo quando sono immersi nella nebbia.
Riguardo lo "studio psicologico dell'animo umano" io non lo reputo così fine e arguto, è banale e sin troppo ostentato.
Finale prevedibile purtroppo, ma decisamente affrettato, tutti acconsentono senza fiatare o dire "mah aspettiamo e vediamo un pò che succede"

Purtroppo non posso mettere più di 4.5, per me non raggiunge la sufficienza, ma di sicuro è un film che può affascinare per alcune scene..non tanto per la suspance che in realtà è + un attesa...

VIDEOGIOCABILE

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Ultima risposta 15/10/2008 02.10.05
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  12/10/2008 16:49:05
   8½ / 10
Basandosi sull’impianto narrativo del racconto di Stephen King “La nebbia”, Frank Darabont, nel solco tracciato da Romero con la saga degli “zombies”, dà vita ad un’opera cinematografica nella quale si serve del genere “horror-fantascientifico” per enucleare una serie di profondissime riflessioni filosofiche sull’umanità.
Una cittadina americana è afflitta da un inspiegabile fenomeno: su di essa è calata una fitta cappa di nebbia. Si scoprirà ben presto che all’interno di essa si annidano ostili alieni, intenti a mietere vittime al fine di annientare il genere umano. Mentre l’invasione si sta compiendo, l’occhio del narratore si sofferma sulle vicende che si svolgono all’interno di un supermercato, nel quale si trova rinchiuso un gruppo di persone spaurite e disorientate.
A questo punto, Darabont si sofferma a delineare ed analizzare il progressivo sviluppo dei rapporti umani, determinato sulla scorta dell’influenza che esercita su di essi l’elemento della paura. In questo modo, il regista ha la possibilità di mettere in luce le divisioni, ma soprattutto i condizionamenti psicologici che ineluttabilmente si producono nel consorzio umano, simbolicamente rappresentato nel film dal microcosmo creatosi all’interno del supermercato: emblema di benessere di una società che seppur “civilizzata” mantiene in sé quegli stessi istinti primordiali che si perpetuano dai tempi dell’ominazione.
In questo contesto, personaggio cruciale è la predicatrice biblica: in essa si oggettiva l’influenza che sulla società occidentale ha determinato il cristianesimo che, facendo leva sugli istituti del peccato e del senso di colpa, ha fomentato nell’uomo quella paura che lo ha reso schiavo e servile nei confronti del Potentato della Chiesa. Dal terrore riviene poi l’obnubilamento delle menti, di cui è proiezione la nebbia che incombe sulla cittadina, nella quale si nascondono i mostri generati dalla ottusità di chi è stato plagiato dalle grandi menzogne delle false dottrine. Vittima della predicazione è la parte maggioritaria del gruppo, che assurge a emblema della massa oppressiva che demonizza i diversi, coloro che hanno idee divergenti; ma soprattutto che ha bisogno di un nemico tangibile da sacrificare in nome di convinzioni e principi che, proprio perché ostili alla vita, non ammettono contraddittorio (straordinaria quella sequenza nella quale il militare viene pugnalato ed espulso al di fuori dell’edificio, mentre tutti dall’altra parte assistono alla sua morte indifferenti). Dal buio della massificazione della maggioranza emerge la minoranza osteggiata e ostracizzata, che nel distacco dal resto del gruppo si inoltra nella nebbia “illuminando” la propria strada. All’interno di questa minoranza Darabont sembra voler focalizzare l’attenzione sulla ricostituzione di un nucleo familiare inteso nella sua accezione più lata, cioè trascendendo i vincoli delle convenzioni cattolico-borghesi (al padre e al figlio si aggiungono una donna e due anziani, che nei ruoli rispettivamente di madre e di nonni). E a questo punto avviene il colpo di scena spiazzante, che costituisce un vero e proprio ribaltamento del finale edulcorato che aveva caratterizzato “La guerra dei mondi” di Spielberg, sostituendosi alla “conciliante riconciliazione” la tragedia della disperazione e della rassegnazione, che in Darabont diviene una sorta di monito contro chi decide di “deporre le armi” e di non continuare a lottare fino in fondo. Proprio come ha fatto colei che, all’inizio del film, si è coraggiosamente arrischiata solitaria nella nebbia per accorrere dai figli, e che alla fine sfilerà sul carro dei militari davanti agli occhi di un padre lacerato dal rimorso. In questo finale pare riassumersi il destino di un’umanità che, nonostante tutto, va avanti animata dalla speranza, ma guidata –ahimè- da quei Potenti che sono allo stesso tempo carnefici e salvatori.
E’ davvero un film pregnante e ricco di riflessioni e spunti, che prendono le mosse da illustri precedenti. Moltissime le citazioni: da Carpenter a Scott, da H.G.Welles a E.A.Poe; ma soprattutto questo film è un palese omaggio a Romero, come dimostrano chiaramente l’ambientazione nel supermercato (“dawn of the dead”) e la sequenza finale (“night of the living dead”). Alle citazioni ed ai tributi si uniscono, però, le interessantissime idee e analisi di Darabont, che cosìfacendo ha nobilitato il racconto di Stephen King, così come fece in precedenza Stanley Kubrick in “Shining”.

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Ultima risposta 16/10/2008 15.49.01
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  12/10/2008 15:57:12
   7 / 10
Dopo un primo tempo da dimenticare, che sembra la carta carbone meteorologica dell'Alba dei morti viventi di Romero, Darabont aggiusta il tiro grazie al prezioso elemento del personaggio della bravissima Marcia Gay Harden, una predicatrice pazza e bigotta che mette in evidenza come la natura umana sia fragile nei momenti di panico, e soprattutto grazie ad un finale di un cinismo ineluttabile, bellissimo; Darabont paga però lo scotto di avere avuto a sua disposizione un budget di 10 euro e due arance, che emerge tutto nei pessimi effetti speciali: ridicola la prima apparizione dei "mostri", telefonate tutte le altre scene di tensione, che seguono cliché del genere ormai abusati.

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Ultima risposta 15/10/2008 12.07.27
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Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  12/10/2008 11:00:01
   6½ / 10
Un film che soddisfa per la suspance , gli effetti speciali e l'idea di fondo
E sinceramente quando decide di andare a vedere determinati film questo è piu che sufficiente perchè è quello che in fin dei conti voglio
Tuttavia la sceneggiatura è davvero mediocre e male sviluppata, nella trama ci sono molti buchi e gli eventi sembrano avvenire in maniera insensata.

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Ultima risposta 12/10/2008 13.03.08
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Kiroshiya1  @  12/10/2008 10:52:54
   6½ / 10
Mettiamo insieme Lovecraft, Stephen King e i suoi personaggi maniaci religiosi -ci sono quasi sempre- un Darabont non proprio in forma e Abramo che deve sacrificare il figlio.
Tra religione e orrore cosmico c'è parecchia carne al fuoco, ma il regista preferisce lasciare un margine di ambiguità e tenere le carte celate.

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Momenti di panico di massa e orrore appena suggerito si alternato ad altri molto più teenager con strani mostri che sbucano da ogni dove. Vabbè, un film deve accontentare tutti, fortunatamente la sceneggiatura per lo più funzione e si regge in piedi. Ma la pecca è voler osare troppo senza trovare un focus principale da approfndire. Gli attori inoltre, a eccezione di Marcia Gay Harden, non fanno un gran lavoro, e Thomas Jane risulta spesso stucchevole e forzatamente "americano medio".
Da Darabont\King, solita coppia, mi aspettavo qualcosa di più...

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Ultima risposta 12/10/2008 11.33.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR niko  @  11/10/2008 23:31:33
   4 / 10
Il tema trattato poteva essere qualcosa che non è stato. Troppo spazio dato alla santona, che, per quanto personaggio chiave, ha finito per distruggere gli "avversari" e la loro caratterizzazione. Dura due ore, a questo punto potevano mettere 20 minuti in più ed approfondire meglio tutta la situazione. Non è un film per famiglie, ma non è neanche uno di quei film che riguarderesti decine di volte per la loro scorrettezza ed il loro essere diversi dal solito. Ogni tanto pare che si voglia osare, ma poi alla fine si tira la mano indietro e questo è male. O fai un film di un certo tipo, o nei fai un altro. Ciò è ampiamente sottolineato dal fatto che la prima ora sembra di assistere al classico horror squallosetto, quasi un nuovo the fog, mentre nella seconda c'è una virata verso un altro tipo di film. Risultato: La prima ora ti fai due maroni così apparte qualche scena ben costruita, e la seconda ti fai una risata perchè improvvisamente il cappellaio matto dice: Thò, adesso stupisco tutti con qualcosa di diverso dalle solite teen-******lle. Ed è un vero peccato, perchè l'essenza ed il tema del film erano sublimi. Non tanto per l'anti-religione (che francamente in questo film non esiste, ma dove la vedete?) quanto per il messaggio: Dio o non Dio, credere o non credere, alla fine l'uomo è il vero cancro e male e (forse......non c'è salvezza). Purtroppo però una sceneggiatura piatta, la poca caretterizzazione, e certe scene che fanno veramente ridere rovinano tutto. La goccia che fa traboccare il vaso? Nello spoiler. Molto coinvolgenti i minuti che riguardano il militare...uno dei pochi casi dove il film sembri dire "ehy, ci sono ancora". Molte situazioni risibili inoltre, ad iniziare dal fatto che il protagonista e l'avvocato di colore litighino dopo 30 secondi perchè in 5 lo prendono in giro, e dopo 2 minuti ha già il suo squadrone pronto ad andare all'avventura. Brava la santona, purtroppo però i primi minuti la rendono subito finta, troppo sopra le righe, salvo riprendersi nel prosieguo della storia. Se non fosse per il finale semi-drammatico, questo film sarebbe dimenticato dopo 5 giorni.

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Ultima risposta 13/10/2008 20.48.11
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TheGame  @  11/10/2008 13:28:56
   4½ / 10
ormai ad hollywood quando si tratta di trasposizioni, che siano di libri, videogame o ke dir si voglia, qualcosa nn funziona + a dovere, nemmeno se vengono riproposte vecchie ed efficaci soluzioni! ne è la prova ke x la realizzazione di questo ennesimo film tratto da un romanzo di stephen king, venga riproposto dietro la macchina da presa frank darabont, uno ke anni orsono aveva dimostrato di saperci fare cn queste produzioni...ma ormai nella capitale cinematografica americana trovare uno sceneggiatore cn un minimo di sensibilità sembra esser diventata, salvo rari casi, un'utopia....e in questo vortice di personaggi caratterizzati cn l'uniposca, sequenze improbabili e involontariamente demenziali, questo "the mist" riesce a far riaffiorare nella mente dello spettatore il ricordo di altre pellicole del genere come "cloverfield", "la guerra dei mondi" e "e venne il giorno"....un ricordo terrificante....

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Ultima risposta 13/10/2008 19.35.13
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Matis  @  11/10/2008 12:41:11
   6 / 10
Un film dal quale mi aspettavo sicuramente di più, visto lo spessore del regista e la trama di King...in effetti si parte benissimo, ottime interpretazioni, eccellenti dialoghi, horror che da "esterno" si sposta all'interno nell'analisi e nell'esasperazione della psicologia dei personaggi.
Il finale però mi ha davvero deluso...un finale scontato, che distrugge tuttoi ciò che di buono vi era stato.
Forse è solo colpa di King che, nei suoi ultimi romanzi, ha effettivamente perso un po' della sua enorme vena creativa :)

Poteva essere migliore..

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Ultima risposta 07/10/2009 11.03.05
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Invia una mail all'autore del commento Pascal74  @  11/10/2008 11:52:36
   8½ / 10
Bè la garanzia di S.King mi ha spinto di andare a vedere il film.
Che dire: correte.....
Ottima sceneggiatura, ottima ambientazione...certo ci sono un po di difetti sparsi qua e là..ad esempio i mostricciattoli mi sembravano tutti computerizzati e si vedevano che lo fossero.....
per il resto il finale.........
bè che dire: un mostro !!!!!!!!!!!!! nel senso che è spietato.....
a questo punto vi chiedo poichè non ho letto il libro mi potete dire o raccontare il racconto dello stesso ? è uguale ? cambia solo il finale ?
cos'è diverso ? vi aspetto nello spoiler.
Baci

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Ultima risposta 11/10/2008 12.07.36
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andrea9002  @  10/10/2008 00:22:05
   7½ / 10
Parte leggermente in sordina ma la tensione comincia a salire e non scende più fino alla fine, discutibili alcune decisione dei personaggi nonostante tutte le possibile attenuanti dovute alla situazione estrema.
Notevole come lo scorrere di una corda attraverso le mani possa incollare così allo schermo!

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Ultima risposta 11/10/2008 15.10.18
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ivan78  @  06/10/2008 20:53:44
   8½ / 10
Chi conosce Darabont non può essere stupito dalla notevole qualità di questo horror. Solitamente impegnato in ben altre tipologie di pellicole non ha alcuna difficoltà a mettere il suo zampino in questo nuovo progetto, ancora una volta ispirato da Stephen King. “The mist” eccelle praticamente in tutto, fotografia, montaggio, recitazione. Il clima di curiosità, ma soprattutto di tensione, è mantenuto alto dall’inizio alla fine grazie all’ottima sceneggiatura supportata da alcune trovate molto originali. E’ proprio l’originalità l’aspetto più difficile da riscontrare in horror come questi. Il tutto non si riduce nel mostrare la creatura infernale meglio riuscita, c’è un approfondimento molto intenso dei personaggi che acquisiscono, durante la visione, sempre più una loro dimensione ed una loro specifica caratterizzazione. Insomma Darabont difficilmente delude e questa ne è un’ulteriore prova.

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Ultima risposta 11/10/2008 10.29.30
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mr orange  @  21/09/2008 00:14:40
   9 / 10
un vero gioiello. mi ha intrattenuto come mai altro film aveva fatto prima. 2 ore piene di tensione e angoscia tra incubi provenienti dalla nebbia e dalla follia umana. in due ore di pellicola si assiste ad un crescendo di emozioni sempre all'apice, buone le realizzazioni grafiche, l'originalità delle creature viene rappresentata bene, la nebbia è molto inquietante e cosi via. le caratterizzazioni sono molto estremizzate, ma comunque anche in questi estremi durante il film ci sono stati degli ottimi sviluppi psicologici (non tutti) realizzando una buona figura della fanatica religiosa in modo da poter affrontare alcune buone tematiche e inoltre aggiungere parecchia angoscia claustrofobica. per la verita non tutte le caratterizzazioni sono credebili nella loro formazione, specie la figura dell'eroe alla fine del film probabilmente si discosta da quello che aveva mostrato fino a quel momento, ma siccome in questo modo si riesce a ricreare uno dei finali più sconvolgenti della storia ci si può soprassedere. la sceneggiatura è ottima, i dialoghi sono appropriati e mai banali, il ritmo è sempre costante e sempre molto alto, la voglia di vedere poi cosa si cela dentro la nebbia garantisce un'interesse costante, presente anche purtroppo qualche dettaglio un pò impreciso probabilmente causa del fatto che il film è tratto da un romanzo breve.


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come gia anticipato il finale è pazzescamente disturbante tuttavia:

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tra i migliori horror in circolazine.

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Ultima risposta 12/10/2008 21.45.58
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Kesson  @  11/08/2008 17:59:24
   9 / 10
Sono passati quasi dieci anni dall’ultima collaborazione fra Frank Darabont e Stephen King, collaborazione che diede alla luce uno dei film più apprezzati da pubblico e critica degli ultimi anni, “Il miglio Verde”. Questa volta Darabont sceglie una vecchia novella di Stephen King “The Mist” (la Nebbia), una svolta verso l’horror più puro, quella del regista, campo di azione proprio del Stephen “Il Maestro del Terrore” King.
Il mattino seguente ad una violenta tempesta, una cittadina del Maine, si risveglia con il lento avanzare dalla montagna di una misteriosa nebbia. Molte persone, comprese il nostro eroe David Dreyton e suo figlio Billy, si ritrovano cosi’ intrappolate in un supermarket, quando la nebbia, implacabile, inghiotte tutto il resto della città. Ci ritroviamo cosi’ intrappolati, fra dubbi e tensioni, in un supermarket, dall’enorme facciata in vetro, che volge il suo sguardo all’ignoto più assoluto, a cio’ che, ancora, non si puo’ vedere, alle paure più profonde, insite nell’uomo stesso. Darabont è abile nel raccontare le tensioni e i timori dei molti personaggi del suo film, caratterizzati davvero benissimo, e dei loro progressivi cambiamenti. Quando il nostro eroe avrà la certezza della natura soprannaturale della misteriosa nebbia, inizierà una lotta per la sopravvivenza, contro l’ignota minaccia fatta di inquietanti mostri, e soprattutto da alcune delle stesse persone intrappolate. Perché se la nebbia porta con se spietati mostri, questa cambierà inesorabilmente anche la psicologia di molti dei personaggi presenti nel supermarket. La paura lascerà spazio alla rabbia, all’odio, l’irrazionalità. Ed è proprio questo cambiamento che è reso benissimo, grazie, come detto, all'ottimo cast della pellicola. Si assisterà all'inesorabile sgretolarsi della psiche dei vari personaggi, i quali dal più debole al più forte, inesorabilmente cadranno tutti sotto i colpi del male e del terrore.
Bellissima la regia e la fotografia, che hanno davvero una firma autoriale, bilanciata ed elegante. Molto belle le musiche, e buoni gli effetti speciali.
Ma è il finale che lascia davvero un colpo durissimo con uno degli epiloghi più neri che si sia mai visto in un film di genere, finale che lascia davvero un senso di rabbia ed angoscia nello spettatore.
Darabont evidentemente ha voluto chiudere il cerchio, trovare un suo personale senso alla storia raccontata, epilogo che risulta invece decisamente aperto nel racconto di King. Ed è probabilmente questo finale che ha reso questo film un flop negli USA, e ne ha precluso l'uscita in Italia.
Un vero peccato, perchè questo è davvero un bellissimo film, incredibilmente intenso e coinvolgente, una vera e propria rappresentazione perfetta del racconto da cui è tratto, se si esclude, ovviamente, il finale.

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Ultima risposta 20/09/2008 10.16.55
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  10/08/2008 20:48:09
   9 / 10
Davvero bello!Non ho letto il libro,ma questa pellicola è fatta benissimo.Attori entrati nella parte alla grande,regia e sceneggiatura buone,e il finale a differenza di molti l'hò trovato geniale.Bellissimo!!!!

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Ultima risposta 25/10/2008 18.54.36
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Flagg  @  09/07/2008 16:26:10
   6 / 10
Peccato. Mi è sembrato un gran film per un'ora e mezza abbondante. Horror ottimo, buona caratterizzazione dei personaggi, fedeltà rispetto al racconto originale, buoni effetti speciali, sequenze drammatiche ad alta emotività, recitazione ottima (era parecchio che non mi capitava di essere tanto coinvolto nella storia), persino un po' di easter eggs... insomma, aveva tutto. E si rovina sul finale.
Suddividerei il voto così:
- voto al film: 8
- voto alla risoluzione della storia: 3-3.5
Metto la sufficienza perché non voglio penalizzare novanta minuti di ottimo intrattenimento, ma resto comunque molto deluso.

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Ultima risposta 16/09/2008 12.03.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  09/06/2008 00:58:23
   9 / 10
"E scese una voce dal tempio che disse ai sette angeli: Versate le ampolle della collera di Di0 sulla terra"

Emozionalmente darei 10. Pensandoci un minuto non posso per alcuni difettucci (spoiler). Ma sotto il punto di vista emotivo The Mist è un vero macigno. Un'ora e mezza di claustrofobica angoscia per poi sfociare in un beffardo e dolorosissimo finale che fa stringere il cuore e che rimarrà senza dubbio nella memoria.
Ah tanto per cambiare il film non è distribuito nelle nostre sale e qui si oltrepassa il clamoroso per sfociare nel vergognoso. Di fronte ad un prodotto del genere si sarebbe potuto puntare ad occhi socchiusi visti i precedenti del nostro amato Frank Darabont. Significa che i nostri cari distributori hanno ritenuto che un horror del regista di Il Miglio Verde, Le Ali della Libertà, The Majestic non valesse il lavoro associato alla distribuzione. Oh non credono nelle potenzialità di un prodotto mainstream così poco mainstream? (Scusate il gioco di parole). Perchè The Mist oltre ad angosciare e sconvolgere lo spettatore è un film profondo, critico. Darabont punta il dito sulla religione, fucina di superstizioni, di contraddizioni e paure. La critica è forte e dura ma soprattutto chiara, mai malcelata e velata. Religione rappresentata come alternativa alla ragione, ed in questo caso alla vita. Molte sequenze del film dimostrano ed evidenziano il pensiero di Darabont/King: non è Di0 a governare gli eventi ma bensì la casualità.
Il film è tratto dal racconto introduttivo della raccolta Scheletri di King. Darabont riadattando per il grande schermo (per la precisione piccolo schermo italico) un altra opera del grande scrittore dimostra così, se ce ne fosse stato bisogno, le sue grandi capacità. Ottima regia, e bellissime scene a cui va aggiunto il cast che fa il suo lavoro in modo buono.
Un film da recuperare se si riesce attendendo con ansia il prossimo film scartato dal nostro mercato che sarà senza dubbio un capolavoro.

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Ultima risposta 12/10/2008 13.48.00
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  30/05/2008 01:29:52
   9 / 10
questo film è dannatamente bello, è scandaloso che non sia distribuito in Italia. Frank Darabont è un regista e sceneggiatore ricco di talento, questa ne è l'ennesima dimostrazione. Uno dei film più interessanti e ben fatti del genere, fila via che è una bellezza. Personaggi delineati benissimo, attori bravissimi (su tutti la Harden), scene orrorifiche da urlo, finale agghiacciante. Non è il solito monster movie banale. Recuperatelo, ne vale veramente la pena

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Ultima risposta 30/05/2008 17.56.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  06/05/2008 12:24:35
   7½ / 10
Mi accodo alla lunga serie di commenti positivi:The Mist è un horror riuscito,inquietante e dotato di uno dei finali più intensi,crudeli e visionari della storia del cinema.
La sceneggiatura (nata da un racconto di King) non è nulla di travolgente,il meccanismo narrativo è di quelli utilizzati un centinaio di volte e l'originalità latita per gran parte della pellicola,ma Darabont è un regista di spessore e pur usufruendo di un cast di semi-sconsciuti riesce a dirigere gli attori alla perfezione,creando un clima di paranoia crescente vero e propio motore della vicenda (vedi a tal proposito lo scontro tra religione e razionalità dei personaggi,costretti in uno spazio chiuso e divisi da decisioni spesso contrastanti).
L'unica cosa che davvero non mi ha convinto sono propio le creature:prive di fascino,ridicole e malamente gestite nelle sequenze degli attacchi;paradossalmente il film funziona molto di più nei vari scontri tra gli "abitanti del supermarket" con l'unica eccezione per quanto riguarda la straordinaria sequenza della farmacia....per il resto parliamo di un horror riuscito e inspiegabilmente snobbato dalla nostra distribuzione,con un finale che difficilmente vi lascierà indifferenti.

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Ultima risposta 30/05/2008 20.23.45
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gide  @  03/05/2008 23:44:16
   8½ / 10
questo è proprio il mio genere,veramente un bel horror.Spesso i film tratti dai romanzi di s.king sono una delusione ma questo merita davvero,appena esce in ita non perdetelo consigliatissimo

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/05/2008 22.47.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  23/04/2008 19:43:48
   9 / 10
non posso davvero non ricollegarmi al discorso di click. negli ultimi anni sono uscite dozzine di horror mainstream da far abbandonare la sala a metà spettacolo fra conati di vomito. poi ne esce finalmente uno come si deve, di quelli che ti riconciliano col genere e che rispolverano l'autentica e originale funzione del film del terrore: quella della metafora, della valvola per far fuoriuscire le paure del reale, e che succede? assolutamente niente, ma nel vero senso del termine: il film esce in america nel novembre del 2007 e qui da noi ancora non se ne sa niente.
oltretutto è un film di frank darabont, non l'ultimo dei fessi, e tratto da un racconto di king. uno che (me l'hanno detto, ma non ne sono sicuro) ogni tanto un libro o due li riesce a vendere e quindi qualche spettatore potrebbe pure richiamarlo al cinema.
vabbè, lasciam perdere.
darabont mette in scena (molto fedelmente) un impietoso uomo-mangia-uomo dettato da pressioni esterne. un gruppo di persone è rinchiuso nel buio, assediato da una nebbia misteriosa e letale, e questo scopre la vera natura di marionette malvage e intimorite della maggior parte di essi, mentre solo un piccolo drappello cerca di rimanere ancorato alla civiltà e alla speranza della salvezza. il film offre veramente tutto quello che si possa necessitare: ottime interpretazioni, grandi momenti di tensione, buonissimi effetti speciali (e io non amo per niente la computer grafica di solito), una sceneggiatura mai lenta e perfettamente credibile nel dipingere le reazioni di queste persone in preda la panico ed una colonna sonora apocalittica e struggente allo stesso tempo.
e poi c'è il finale... totalmente diverso dal racconto, rappresenta uno dei più cinici e devastanti calci nelle palle che abbia visto on screen in vita mia. roba da farti scendere un brivido sulla spina dorsale per 10 minuti di fila e far alzare di un punto secco la mia valutazione.

10 risposte al commento
Ultima risposta 27/04/2008 13.41.17
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Invia una mail all'autore del commento click  @  23/04/2008 01:37:40
   8 / 10
Bè bè.. come al solito la distribuzione italiana si perde i pezzi migliori per strada. The mist è un film sconvolgente. Non tanto per lo spunto iniziale(da un racconto di stephen king) che vede un gruppo di persone all'interno di un supermarket e minacciate da una misteriosa nebbia, ma per lo sviluppo della storia. Se da una parte infatti assisiamo ai soliti clichè del genere come le formazioni di fazioni estreme all'interno del gruppo, la fanatica religiosa, la consequenziale dipartita dei personaggi eccetera, dall'altra parte c'è un sovvertimento di tutte le regole filmiche. Darabont crea situazioni spiazzanti per lo spettatore che se non è aperto di mente difficilmente digerirà ( e infatti in America è stato un flop enorme). Questo determina coraggio estremo e una precisa scelta autoriale che tuttavia non manca di regalare momenti di tensione ( come la sequenza del retrobottega o quella della farmacia).

The mist non è solo un film horror, è qualcosa di più, è una riflessione psicologica sull'essere umano e sulla sua disperazione, è un film non privo di difetti, ma assolutamente da vedere se non altro per assistere a qualcosa di diverso in questo panorama cinematografico fatto di sequel e remake.

Elemento debole: gli effetto speciali. purtroppo sanno talmente tanto di computer grafica che ogni tanto sembra di vedere una sequenza animata di un videogame.


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Ultima risposta 30/05/2008 18.25.24
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