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Film con i suoi difettucci e una recitazione al limite del trash, va bene, ma a mio parere funziona perfettamente come vera e propria commedia nerissima che addirittura riprende i tratti del Salò di Pasolini (non ho potuto fare a meno di pensarci), la saga di The Human Centipede riesce ancora ad innovarsi cambiando, di nuovo, totalmente stile, questo film lontanissimo dagli altri due capitoli è ambientato in un carcere di massima sicurezza in america, in cui il direttore viene messo alle strette e deve trovare una soluzione per farsi obbedire dai detenuti e non sprecare troppi fondi pubblici. La soluzione è genialmente macabra e ironica allo stesso tempo, uno specchio del degrado delle istituzioni, un film coraggiosissimo in cui l'uomo ha un valore minore di un oggetto, una parodia, ovviamente estremizzata, del sistema carcerario americano. Girato benissimo e con una fotografia tendente ai colori caldi, di stampo western, come probabilmente vuole rimandare, per me è un'ottima conclusione di una delle più originali saghe horror recenti.