Mickey Pearson, un espatriato statunitense, ha costruito il suo impero criminale, basato sulla marijuana e altamente redditizio, a Londra, nella capitale inglese. Quando viene fuori la notizia che sta cercando di tirarsi fuori per sempre dall'attività, si innescano complotti, piani machiavellici, atti di corruzione e ricatti, nel tentativo di prendere il suo posto.
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..L'accostamento con PulpFiction non ha senso se non per il ritmo serrato e intenso dello script! GENTLEMEN è un gangster-movie moderno stiloso..cool violentissimo ma solo nei dialoghi e nelle premesse, però troppo patinato e "pulito" come se la produzione non volesse "sporcarsi le mani" insomma qui manca il "marcio" lo "sporco" dei classici del passatoo.. sembra più un esercizio di stile (riuscito! Ritchie è un professionista anche innovativo: fantastico l'incidente+airbag in slowmotion!) e con un cast formidabile (Farrell, Hunnam,) ma altri troppo sopra le righe e bizzarri (HughGrant effemminato quasi irritante) e ahimè il (grande) McConaughy qui nei panni di un potente boss scusate ma proprio non calza del tutto ! Comunque un film (non per tutti) che intrattiene fino alla fine piacevolmente e con un gradito omaggio alla grande casa di produzione Hollywoodiana MIRAMAX (Weinstein dove sei?).
Guy Ritchie torna alle origini, con un film carico di intrecci, trame e sotterfugi. Ma purtroppo ci sono tante forzature i personaggi sono veramente improbabili e non macchiette come in Lock e Stock, ha aggiunto un po' di sangue molto alla Tarantino. Non saprei mi ha dato l'idea di un prodotto veramente costruito e sicuramente meno fluido e scanzonato dei suoi primi grandi successi... Snatch, lo strappo ad esempio aveva tutto un altro ritmo.
A Ritchie è rimasto appena un po' di stile, mentre poetica, sceneggiatura, dialoghi e metacinema son'ormai una scopiazzatura di quelli di Quentin. Almeno è ancora valido pure il suo gusto musicale: "In Every Dream Home a Heartache", Roxy Music 1973.