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Il simbolismo alle volte è spicciolo e banale, ma l'uso del fondale, che crea ancora più separazione tra i due piani mostrando cose non congrue ed esaltando il lato sognante della pellicola, è assolutamente interessante. In questa fase sperimentale di Derek Jarman, una fase decostruttiva prima che post-moderna, basata su un avanguardismo che aggiunge e sovrappone, THE GARDEN è sicuramente uno dei più riusciti.
Visionario, blasfemo, satirico, commovente: "The Garden" è tutto questo e anche di più. Derek Jarman reinterpreta alcuni passi salienti della Bibbia e della tradizione cristiana in generale, mettendoli in relazione con l'omosessualità. Quello che esce fuori è un risultato di forte impatto visivo, una poetica e intrigante commistione di immagini, musica e suoni.