the abcs of death 2 regia di Rodney Ascher, Julian Barratt, Robert Boocheck, Vincenzo Natali, E.L. Katz, altri USA, Nuova Zelanda, Canada, Israele, Giappone 2014
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C'è stato un abbassamento di qualità rispetto ai livelli già non eccelsi del primo capitolo. I corti riusciti sono di meno e meno riusciti e quelli brutti sono di più e più brutti. Ho riscontrato una maggiore tendenza a buttarla in burla. Comunque, giusto per non fare di tutta l'erba un fascio, spendiamo due parole anche per questi episodi.
SPOILER PRESENTI
A Un killer pasticcione riesce in qualche modo a portare a termine il suo incarico. A caro prezzo. Abbastanza divertente e discretamente girato. Voto 6,5
B Questo è carino. Stupido ma carino. Voto 6,5
C Crudo ma piuttosto scontato nella sua critica al giustizialismo fai da te. Voto 5,5
D Uno dei pezzi forti di questa seconda raccolta. Corto animato macabro e disturbante dal retrogusto lynchiano. Voto 7
E Improponibile. Ma c'è chi ha fatto peggio. Voto 3
F Delusione. Dagli autori di Big Bad Wolves era lecito aspettarsi qualcosa di più incisivo. Voto 4
G Talmente idiota da risultare quasi divertente. Quasi. Voto 5
H Altro corto animato. Bizzarro ma sostanzialmente fine a se stesso. Voto 6
I Puro Troma-style. Demenziale. Cinematograficamente imbarazzante. Voto 4.5
J Sembrerebbe un atto di accusa contro la discriminazione dei gay ma a voler ben vedere alla fine dei conti è il gay che si trasforma in un demone (non in un angelo) e fa strage di preti. Ambiguo. Voto 5
K Incipit suggestivo. Finale confuso. Meritava più tempo a disposizione. Voto 6
L L'unico corto africano del lotto non fa onore al suo continente di provenienza. Incomprensibile e girato male. Il costume carnascialesco del mostro dà il colpo di grazia. Voto 4
M Potrebbe funzionare come spot contro la droga. Tutto sommato simpatico. Voto 6
N E quindi??!! Voto 4
O Buona l'idea. Di routine la realizzazione. Anche qui lo scarso minutaggio a disposizione grida vendetta. Voto 6
P Preferisco non esprimermi. Rischierei di diventare volgare. Il peggiore in assoluto dei 52 corti raccolti. Voto 2
Q Gorilla super-intelligenti? A che pro? Comunque godibile. Voto 6
R Potrebbe essere l'incipit di un qualcosa di interessante. Peccato che il prosieguo non lo vedremo mai. Inconcludente. Voto 5.5
S Il migliore di questa seconda buttata. Niente di trascendentale, ma ha un incipit accattivante, uno svolgimento serrato ma comprensibile e un finale bello cattivo. Non è roba da poco in mezzo a questo marasma. Voto 7,5
T Donna molestata (ma poi neanche esageratamente considerando che stava facendo un provino per un porno) di punto in bianco si trasforma in un qualcosa di indefinito e fa fuori tutti. Anche chi non le aveva fatto nulla. Altro che 'Me too'. Imbarazzante. Voto 4
U In futuro non ci sarà più spazio per i brutti. Oggi c'è? Banale. Voto 5
V Bellino questo. A parte il comportamento assurdo dell'amico, giustificato forse (si intuisce vagamente) da una precedente relazione finita male con la ragazza che ora sta con l'altro, è rappresentativo del rischio, spesso sottovalutato, cui vanno incontro quei porcelloni che vanno a zonzo nei luoghi più remoti del pianeta a fare turismo sessuale con donne di cui non sanno nulla e che potrebbero essere, come in questo caso, delle persone non proprio a posto. Voto 6.5
W Il mondo dei Masters non è proprio come ce l'eravamo sempre immaginato da piccoli. Simpatico, ma gli effetti speciali sono inguardabili. Voto 5.5
X Avevo iniziato la visione da circa 30 secondi quando ricevo una telefonata - Pronto? - Ciao, sono Maury - Dimmi… - Io e il mio collega Bustillo volevamo dirti come finisce il nostro corto…la vecchia uccide la bambina e si mette a suonare le sue ossa come uno xilofono - Ok grazie, ma l'avevo già capito da almeno 20 secondi Voto 5
Y La ribellione giovanile vista da un giapponese disturbato. Voto 5
Z Si gioca con D il secondo gradino del podio (il primo spetta a S). Perverso e disturbante, per quanto strambo nella concezione. Dopo tante brutture e banalità almeno si chiude con qualcosa di decente. Voto 7
Il voto è dato dalla media dei giudizi ai singoli spezzoni. La formula è la stessa del primo film, alcuni corti son degni di nota (C, O, R, W, Y, Z) , mentre altri sono il vuoto totale (F, K, L, M, P). Mi ci son comunque divertito...forse anche più che col primo.
Secondo capitolo dell'antologia horror dedicata alla morte, in cui ad ogni regista viene assegnata una lettera dalla quale dovrà trarre ispirazione per il suo short-movie. Rispetto al precedente capitolo, come capita spesso ai sequel, c'è uno scadimento generale. Splatter, weird, ferocia e voglia di sperimentare vengono anestetizzati da lavori difficilmente memorabili, consegnandoci una visione di livello medio-basso, in cui, curiosamente, i corti migliori sono quasi tutti posti verso la fine.
Pessimi
Legacy (voto 3): dispiace valutare come peggiore l'unico regista africano del lotto, ma tra riti ancestrali ed effettistica da baraccone circense non ci siamo proprio. P-P-P-P Scary! (voto 3.5): idiota omaggio alla commedia americana degli anni 30/40. Surreale e alla (lontanissima) un po' Lynchano, decisamente inutile e in grado di innervosire. Masticate (voto 4): un corpulento zombi in pieno centro cittadino alle prese con vari passanti. Non dice nulla, gli slip "pisciati" e le lenti stile Marylin Manson sono da bocciatura immediata. Equilibrium (voto 4.5): commediola venata da humor macabro di provenienza argentina con protagonisti due naufraghi. Qualche sorriso ma nulla di più. Falling (voto 4.5): cocente delusione dagli autori di "Rabid" e "Big Bad Wolves". Uno sguardo sul conflitto israelo-palestinese privo di qualsiasi tensione.
Insufficienti
Badger (voto 5): dal regista di "A field in England" aspettarsi qualcosa di più era lecito. Poche idee con un'impronta da black comedy per nulla trascinante. Invincible (voto 5): dalle Filippine un quartetto di loschi figuri alle prese con una nonnina decisamente dura a morire. Demenziale e noioso. Torture Porn (Voto 5): altra grande delusione visto che dietro la mdp ci sono le Soska Sister. E' evidente un voler volgere l'attenzione su un mondo del porno in cui il rispetto verso la donna è sempre più raro. Mal congegnato e anacronistico nella pena del contrappasso. Grandad (5): scontro tra nonno e nipote in salsa demenziale. Apprezzabile giusto in un paio di passaggi e per l'attitudine al turpiloquio. Non lascia nulla. Knell (5.5): Due registi lituani per un corto capace di concretizzare una certa tensione, che purtroppo scompare in un finale scialbo. Vacation (5.5): non proprio scadente per l'intelligente utilizzo del cellulare come mezzo di ripresa. I due protagonisti però sono idioti all'ennesima potenza e il dipanarsi della storia improbabile nella logica causa/effetto.
Sufficienti
Capital punishment (voto 6): Abbastanza angosciante nel quadro sociale retrogrado col suo giustizialismo spiccio. Qui una delle scene più crude. Questionnaire (voto 6): Purtroppo le carte vengono svelate subito, peccato perché sarebbe stato più divertente conoscere solo alla fine il destino del protagonista sapientone. Head Games (voto 6): Animazione, per una riflessione pessimistica su nascita e distruzione del rapporto di coppia. Wish (voto 6): Sicuramente molto bizzarro, con due bambini catapultati in un mondo simile al fantasy degli anni '90. Chiari i riferimenti a He-Man e i Dominatori dell'universo. Pessimi gli effetti speciali. Roulette (voto 6): Il più elegante di tutti, adattissimo ad un noir anche se più esercizio di stile che altro. Chi ha visto "Il cacciatore" sa cosa aspettarsi.
Più che sufficienti
Ochlocracy (voto 6.5): Intrigante lettura di una società in cui a comandare non sono più gli esseri umani ma gli zombi. Dal Giappone una riflessione convincente su un tema di grande attualità. Xylophone (voto 6.5): L'epilogo è scontato ma Bustillo e Maury (memori d'essere gli autori dell'eccessivo "A l'Interieur") grazie all'allucinata Beatrice Dalle e all' ottimo utilizzo del sonoro portano a casa un risultato più che dignitoso. Amateur (voto 6.5): Divertente parodia degli action movie americani. Il regista è quello di "Cheap Thrills", abile nel confermare la capacità di miscelare al meglio risate e dramma. Utopia (voto 6.5): Dirige il noto Vincenzo Natali. Siamo dalle parti di un futuro distopico in cui bellezza e centri commerciali hanno avuto la meglio sul buonsenso.
Buoni
Jesus (voto 7): Forse il più impegnato, laddove l'essere diverso è ancora considerato una malattia da esorcizzare con l'ausilio della religione. Deloused (voto 7): Animazione surreale ed angosciante tra Hellraiser e ributtanti insetti. Davvero notevole, mi ha ricordato per certi versi i video dei primi Tool. Nexus (voto 7): Quando c'è di mezzo Larry Fessenden difficilmente non apprezzo. Ed infatti non posso che elogiare questo lavoro modulato su più tempi e voci con un felice occhio alla festa d'Ognissanti. Split (voto 7): Grandioso utilizzo dello split-screen per un thriller dai ritmi indiavolati e con un finale azzeccatissimo. Youth (voto 7): Tipico delirio in stile nipponico, in cui però il sottotesto della ribellione giovanile, causata da ragioni decisamente valide, lo rende più sovversivo di quel che possa apparire.
Ottimo
Zygote (voto 8). Bisogna arrivare in fondo per raggiungere il top. E ne vale sicuramente la pena, col rapporto estremamente simbiotico tra madre e figlio, edificato su passaggi disperati tra il malinconico ed il disgustoso.
Sui livelli del primo, più o meno, con episodi interessanti ed altri destinati alla comprensione dei soli registi e di pochi eletti. Nel complesso non ci si annoia perchè è un campionario di cortometraggi diversi e anche fantasiosi (a volte pure troppo) ma decisamente non mi ha colpito più di tanto da meritare la sufficienza.