terraferma regia di Emanuele Crialese Italia 2011
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terraferma (2011)

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locandina del film TERRAFERMA

Titolo Originale: TERRAFERMA

RegiaEmanuele Crialese

InterpretiDonatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Mimmo Cuticchio, Martina Codecasa, Filippo Pucillo, Filippo Scarafia, Pierpaolo Spollon, Tiziana Lodato, Claudio Santamaria

Durata: h 1.28
NazionalitàItalia 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2011

•  Altri film di Emanuele Crialese

•  Link al sito di TERRAFERMA

Trama del film Terraferma

E' la storia di un'isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Appena lambita dal turismo, che pure comincia a modificare comportamenti e mentalità degli isolani. E al tempo stesso investita dagli arrivi dei clandestini, e dalla regola nuova del respingimento: la negazione stessa della cultura del mare, che obbliga al soccorso. Una famiglia di pescatori con al centro un vecchio di grande autorità, una giovane donna che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore e un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. Tutti messi di fronte a una decisione da prendere, che segnerà la loro vita.

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Voto Visitatori:   6,70 / 10 (38 voti)6,70Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
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Voti e commenti su Terraferma, 38 opinioni inserite

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Arkantos  @  26/12/2014 12:35:45
   1½ / 10
Verso Interstellar? MAGARI!!!!
Volete un mio parere veloce sull'ultimo film di Nolan? È magnifico, emozionante e stupefacente (almeno 8 se lo merita)! Proprio ciò che non ho trovato in sta cippa di film ultraottantenne!
Cosa c'è che non va in Terraferma? TUTTO!!!!
… Mmmm, forse ho un po' esagerato (altrimenti avrei dato sicuramente "1 SECCO!!!"), ma tantissime cose qua non funzionano.

Allora vi dico fin da subito che considero il Neorealismo una corrente "artistica" (se così si può chiamare...) morta e...

"Ma che bestemmie dici?!?!?! Neorealismo morto?!?!?! Non sai un caz.zo di cinema!!! RIPIGLIATI!!!"

Come non detto... Per Neorealismo "morto" intendo che è inutile farlo "risorgere", il suo periodo è il secondo dopoguerra e basta.
Quindi mi chiedo: perchè questo vuole esserlo? Per raccontare la "realtà"? Va bene, ma consideriamo comunque che rimane un FILM, NON è la realtà al 100% (è proprio in questo punto dove vado in contrasto col Neorealismo)! Mi sono già dilungato un po' troppo per il prologo, non resta altro se non iniziare, ancora una volta, mano nella mano, la "fantastica avventura di Arkantos contro i film italiani odierni passatisti deprimenti", capitolo 6: YEEEE EEEE EE EEEE E YEEEEE EEE EE EEE E E E, Il sale della Terraferma! Siamo! YEEEE EEEE EE EEEE E YEEEEE EEE EE EEE E E E, Il sale della Terraferma!

ATTENZIONE! MITRAGLIATA DI SPOILER IN ARRIVO!!!

Si comincia la vicenda in una maniera un po' familiare... Ma non sono i Toscano dei Malavoglia? Ma certo che sono loro!... EH?!
Sono identici! C'è 'nToni...
"Non è padron 'nToni?"
"Me ne frego, tutti e due si chiamano 'nToni!"
…, l'altro 'nToni e la Longa ,proprio come me li sono immaginati io! Il primo è un remix di Giuseppe Verdi e Garibaldi, il secondo è il tizio di Soffi Teir e la terza... Boh!
Già comunque si notano i dialoghi in dialetto dell'Incrocio (sottotitolato solo in alcune parti, complottisti zaloniani!!!) e la pessima recitazione.
Poi sta succedendo un marea di roba: già è tanto se capisci un acca, poi se mi mettono duemila fatti davanti non so che farci!
Succede che 'nToni vuole seguire padron 'nToni ed è contento del motor 'nToni.
Come finirà? LA' SCUMACCATARIGATO'NTONI!!! Precisly da quatre regazzin cippolunghi ch not vedrim mal più! (parlo anch'io il dialetto dell'Incrocio e lo uso come voglio!)
La rissa è... Di me.rda! Veramente! Difficilmente potevano dirigerla peggio con quella telecamera traballante che ti fa venire l'epilessia e la labirintite!
Sapete che cosa si dicono tra loro 'nToni e il brutto ceffo?
"Ch tza destruct?!?!"
"Di regazzin! Go lanzà quatre pitr!"
"Tu dev imprà ad atacccccccccccccccccccccccccccccccccccccccàààà!"
Ma come deve imparare ad attaccare se ha già attaccato!
Adesso ho capito su cosa si basano gli errori logici dei film italiani: Hegel!

"La coscienza infelice è la coscienza di sé come dell'essenza duplicata e ancora del tutto impigliata nella contraddizione. Assistiamo così alla lotta contro un nemico, contro cui la vittoria è piuttosto una sottomissione: aver raggiunto un contrario significa piuttosto smarrirlo nel suo contrario. La coscienza della vita, la coscienza dell'esistere e dell'operare della vita stessa, è soltanto il dolore per questo esistere e per questo operare; quivi infatti come consapevolezza dell'essenza ha soltanto la consapevolezza del suo contrario, ed è quindi conscia della propria nullità. Da questa posizione essa inizia la sua ascesa verso l'intrasmutabile."

...Terrificante!

Successivamente la Longa aiuta 'nToni a conoscere qualcosa di nuovo come qualche incontro con altri ragazzi, che recitano uno peggio dell'altro, da un momento all'altro costituivano una società massonica per leggere tutti insieme il copione!
Ed è da qua che partono la barba di Noè e i capelli bianchi, col padron 'nToni perfettamente passatista contro gli altri che vogliono andare al nord per lavorare (non so una cippa di ste cose, quindi non so dirvi nulla, già è tanto se riesco a seguire Atlantide!).
Ed ecco la scintilla del film: padron 'nToni vuole proteggere gli immigrati per non farli affogare, ma arriva la Guardia di Finanza che gli confisca la barca. Ovviamente 'nToni subisce un attacco di raptus 'nToni, così potente che può spostare Marte col sopracciglio sinistro!
Ed ecco la scena clou, ma anche totalmente insensata, del film: tutti sono ammucchiati in una barca a ballare Maracaibo (canzone bruttissima!!!! Ha invecchiato fino al midollo l'Italia insieme a Ci vuole un fisico bestiale!) e si tuffano tutti, con un inquadratura che ricorda Lo Squalo di Spielberg (quella ripresa sott'acqua).
Di solito, infatti, le scene clou nei film italiani sono o le più insensate o quelle più involontariamente comiche, basti vedere la scena di Gomorra (non cantar vittoria, TI DARO' 1 SECCO!!!!) dove sparano in mutande.
Ma che senso ha questa scena? Qualcuno più scaltro di me (che lo chiamo Wowowiwowa per ragioni di privacy) ha detto che è un collegamento al tema dell'immigrazione...
COOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA?!?!?!?!
Solo perchè sono ammucchiati? Allora io riprendo il traffico incolonnato di New York e ho già esposto il tema, TOMOOOOOOOOH!!!

E vabbeh, si capisce che quella dentro la casa di 'nToni deve andare a Torino.
Dopo arriva una carrellata di caz.zate una dietro l'altra per assediare la mente dello spettatore, già assillato dalla pessima recitazione e dal dialetto dell'Incrocio sgolato all'inverosimile, urlano più loro che Richard Benson, ho detto tutto!
'nToni vuole portare al mare la bionda per... conoscersi tra loro.
E come lo ringrazia la bionda? L'azione più scontata del mondo: si denuda... per tuffarsi. MA NON HAI UN BIKINI?!?!?!?!

Sceneggiatore: "Buongiorno caro Crialese, ecco la sceneggiatura!"
Crialese: "... MA CHE CAZ.ZO E'?"
Sceneggiatore: "Cosa, lungimirantissimo Crialese?"
Crialese: "Non ci sono scene di sesso, nudo, come caz.zo faccio ad attirare gente se non c'è il sesso!!!!! VATTENE VIA! VIAAAAA!!!!!!!"
Sceneggiatore: "E se noi la facciamo denudare quando si tuffa?"
Crialese: "... SEI UN CAZ.ZO DI GENIO! COSI' INCASSO MINIMO 10 MILIONI DI EURO! BWAHAHAHAHAHAH!!!!!!"
[...Alla fine è stato un flop...]

Ma ecco che arrivano i pirati zombie di Capitan Barbossa!... Sono immigrati? Nooooooo....
Comunque giuro che la scena è molto simile a quella della Maledizione della prima luna!
'nToni e 'nTona riescono a fuggire da Barbos... E DAI MO'!!!
Dopo c'è una scena priva di una sua logica:
"I ragazzi riescono a tornare a casa con gli immigrati che gli inseguono (?), ma, privi di forze, questi immigrati vanno nella spiaggia (?), tragedia, tragedia, tragedia, fino a quando si addita come colpevole 'nToni (???)"
Ok, detta così, sembra una scena normale, ma un recensore atlantideo analizza, ed è ancora più str.onzo quando si tratta di film che dicono LA realtà!
Passiamo al primo quesito: come hanno fatto a seguirli?
Consideriamo che un uomo, nuotando, non riuscirà mai ad arrivare alla velocità di un motoscafo, ed è inevitabile che lo perda di vista. In più non si può neanche dire "hanno seguito la scia" visto che era tutto buio. E se la barca avesse virato?
Neorealismo? STA CIPPAAAAAA!!!!
Come caz.zo hanno fatto a trovare una spiaggia limpida? E qua ritorna il quesito di prima: se la barca avesse virato per raggiungere l'isola, gli altri lo avrebbero capito? Io, se fossi in loro, no, a meno che io non abbia un radar nel cu.lo.
Neorealismo? STA CIPPAAAAAA!!!!
E infine: come hanno fatto a capire che il colpevole era 'nToni se non hanno visto ciò che ha fatto?
Neorealismo? STA CIPPAAAAAA!!!!
Aggiungo che l'avanzata dei Carabinieri assomiglia parecchio all'arrivo dei templari e che le scene al rallentatore sono inutili perchè annoiano.
Ormai la noia è inevitabile, cosa succede? Ovvio, la ragazza se ne va. Finalmente! Era il personaggio più odioso del film!
Ora si comincia l'avventura rocambolesca... Siamo già a circa un ora e venti?!?! Ha sprecato tutto sto tempo per niente! Infatti tutta sta epopea non era altro che il prologo per la famiglia che vuole portare gli immigrati a Torino, quasi tutto il resto non era altro che fuffa che non aveva senso con la storia principale! Ma perchè il cinema italiano deve immer.dare ogni film con 200000 storie che non verranno concluse! Perchè!!! Porca cippa!
Purtroppo ci sono i controlli della polizia, ma 'nToni, con l'ennesimo raptus, ruba una barca...





Aiace: "Arkantos, non puoi mollare sulla scena magari più fi.ga!"
Arkantos: "...Che posso farci?"
Aiace: " Che posso farci? Ma hai mollato ancora una volta un film?!?! Dai, stai invecchiando fin troppo!"
Arkantos: " Primo: sono una divinità, non posso invecchiare. Secondo: il film finisce così."
Aiace: " CHE?!?! Dai, non fare sti scherzi che ti stacco la testa!"
Arkantos: "Faccio una cosa: ti do il film, te lo guardi, poi sarai d'accordo con me!"
[...Durante il film, Aiace subisce torture pareggiabili con quelle del Tartaro...]
Arkantos: " Adesso capirà quanto sia difficile recensire un film italocippo cipposo cippolungo che pretende di essere ultracipporealistico."
[...Sul finale...]
Aiace: "Dai, MUVAT!!!! voglio vedere che fine faranno... NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!"
Arkantos: "Capisci cosa intendo?"
Aiace: " NO!!! NON MI FARAI VEDERE MAI PIU' UN FILM ITALIANO! MI HAI FATTO PURE VOMITARE!!!"
Arkantos (voce multipla): " Questa è la mia vendetta verso il matton fuggiasco, che hai osato tu mangiartelo intero, ingrassandoti all'inverosimile! Ora perirai con me, guardando film barbatrucchi e mandolino! Il cesso tu mi hai scumaccato, io scumacco te a suon di equivoci!"
Aiace: " Devo dire una cosa: mi dispiace per quello scherzo, ma era così buono che l'ho finito in un ora!... Accetterò questa punizione, vedrò con te i film più mierd di tutti i tempi, a patto che non siano di Zalone."
Arkantos: " Fammi guardare un po'..."

La fine del discorso? Eeeh, non la dico subito!
Il finale è semplicemente un insulto al buon gusto del cinema, e Wowowiwowa mi sta a dire "Aaaaaah, ma così ti puoi inventare il finale!", bene, io l'ho già scelto: naufragheranno come è successo alla Provvidenza dei Malavoglia! Ma dove siamo, a una lezione di scrittura creativa? Questo è cinema, io voglio sapere come finisce, se me la fermi sulla parte più importante, mi dispiace, ti boccio a priori!
Poi il resto...
Le inquadrature sono sempre lentissime, anche durante le risse, dove il movimento è dato da fastidiosi traballamenti che non fanno capire una cippa.
Emozioni? Non mi ha mai emozionato questo film, neanche un tentativo, semplicemente per gli attori che non sono pessimi, DI PIU'!!! Cadono, ovviamente, nei tranelli del cinema italiano, dove devi sussurrare se parli italiano, e urlare se parli in dialetto. L'unica cosa guardabile è la fotografia, ma è poca roba se confrontata con altri film italiani fatti un po' meglio.
Magari il tema sarà attuale, ma il modo in cui è stato fatto è VECCHIO, MARCIO E PUTRIDO, roba che non si vede dal Kraut-Rock!

Arkantos: "...Sì Aiace, tra non molto recensirò Zalone."
Aiace: "DA OGGI SATANISTA!!!"

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Ultima risposta 26/12/2014 17.05.58
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MEDDY  @  29/11/2012 18:37:58
   2 / 10
partendo dalla recitazione ..... era assolutamente qualcosa di terribile...
nel insieme il film era incompleto come il finale che ti lascia in sospeso e tu ti chiedi
1. se non è mai uscito dall'isola come fa a sapere dove andare
2.come si chiama l'isola
3. perché??? solo e semplicemente perché???!!

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Ultima risposta 11/03/2014 22.11.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  17/01/2012 10:58:19
   6½ / 10
L'ultima fatica di Crialese è un passo indietro rispetto a Nuovomondo.
Terraferma è un film visivamente poetico; bellissime le panoramiche dell'isola che ti fanno toccare e sentire il mare, così come le inquadrature dei volti bruciati dal sole e dal sale.
Bravi anche gli attori, soprattutto la parte femminile del cast.
Quello che non convince è il facile moralismo, la parte finale fin troppo consolatoria e una narrazione altalenante.
Nel complesso un film meritevole di essere visto ma non imperdibile.

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Ultima risposta 17/01/2012 11.04.58
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forzalube  @  14/09/2011 03:11:27
   7 / 10
Un buon film sul tema dell'immigrazione con una sua precisa presa di posizione politica contro la legge Bossi-Fini.
La mano di Crialese si nota per la cura delle inquadrature e per alcune sequenze davvero riuscite. Ottima la fotografia.

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Ultima risposta 15/09/2011 06.31.52
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  14/09/2011 00:06:20
   9 / 10
E finalmente cominciano ad apparire i nostri "Soldato blu" al cinema: il fatto che questo film abbia generato sensazioni di fastidio (quando non di rifiuto condite da polemiche) è un ottimo segno perché vuol dire che Crialese è riuscito ad andare a ficcare il dito proprio sulla piaga aperta del fenomeno (im)migratorio in Italia.
Premetto che a me non è sembrato affatto un film "politico", come anche qui m'è capitato di leggere, bensì una pellicola profondamente "umana" dove le ragioni degli uni e degli altri sono messe impietosamente vicine le une accanto alle altre: il grande merito di Crialese è stato infatti quello di aver saputo mostrare con pochi, sapienti tratti, il dramma di chi sente sfuggirsi un'esistenza legata al lavoro e al conseguente stile di vita tradizionale che lo caratterizzava con quello di chi arranca a vuoto imbilico tra vecchio e nuovo con quello di chi è già stato assorbito dalle spietate regole del nuovo moderno, non meno crudeli dell'ancestrale asservimento alle implacabili leggi della natura e del mare.
Se il personaggio del nonno (un grande Mimmo Cuticchio) incarna una tradizione inesorabilmente destinata a scomparire nonostante la sua cruda saggezza di fondo, il figlio "innovatore" (l'altrettanto bravo Giuseppe Fiorello) cambia tutto per non cambiare nulla: sarà di fatto più schiavo del padre perché per uscire dalle leggi di natura dovrà opporre regole ancor più ferree e spietate alfine di sopravvivere di turismo. La "cerniera" tra queste due tensioni è rappresentata da Filippo, vero uomo del gruppo che trattiene il meglio della tradizione imparata dal nonno nelle lunghe uscite in mare con l'irruenza e la voglia di nuovo che gli suggeriscono la giovane età, l'inesperienza e la frequentazione della gente di fuori che lo zio e la mamma finiscono per mettergli in contatto.
Crialese è impietoso nel mostrarci come solo i personaggi femminili riescano a ripristinare un minimo di umanità in un mondo depauperato di ogni pietas da maschi cinici e indifferenti (da questo punto di vista non c'è molta differenza tra forze dell'ordine, turisti maschi che, invece di soccorrerli, fotografano i clandestini moribondi scaraventati a riva, i nuovi rampanti "operatori turistici" isolani e, almeno inizialmente, persino il figlio della puerpera scampata). Ancora una volta sarà Filippo, magnifico personaggio che incarna in sé il meglio del maschile e del femminile, a vincere su tutti facendo una sintesi tra le due tensioni agendo con vero coraggio.

Il dramma degli immigrati viene visto non tanto come fenomeno sociale ma come vicenda umana individuale: in fondo la scampata non è una santa ma una donna inerme e smarrita con le sue aspirazioni e debolezze; esattamente come Giulietta (una splendida Donatella Finocchiaro, davvero notevole la sua interpretazione) che mantiene comunque una sua pudica distanza dalla ospite inattesa pur finendo col solidarizzare e col com-patire con lei: ancora una volta l'ancestrale femminile vince su ogni pregiudizio. Ed è in fondo la stessa reazione della "nordica" turista all'assalto notturno della barca rubata da Filippo: persino in lei scatta un moto di orrore e di istintiva solidarietà quando Filippo ricaccia in mare in malo modo le persone di colore che tentavano di aggrapparsi disperatamente alla barchetta. Il furore di Filippo è talmente sincero da sconvolgere la ragazza al punto da turbarla indelebilmente: ma mentre la "sfrontata" ragazza rimarrà tutto sommato spettatrice dell'orrore (o comunque non sapremo mai quali reazioni le avrà prodotto), Filippo lo attraverserà interamente per poi riscattarsi una volta compresa la gravità del suo gesto. Crialese sembra così rivendicare la primarietà dell'esperienza sull'osservazione asettica e distaccata.

Tecnicamente il film ammalia per la bellezza delle immagini (stupenda la fotografia di Fabio Cianchetti con grandi riprese subacquee o aeree), la rigorosità della messa in scena, la perfetta interpretazione dei protagonisti, il bel sonoro pulito e nitido di Goffredo Gibellini, le musiche di Franco Piersanti e la stupenda versione dell'elvetica Sophie Hunger de "Le vent nous portera" dei Noir Désir usata per i titoli di coda. Manca però il tocco surreale e straniato che caratterizzava quel piccolo capolavoro che è e rimane "Nuovomondo": se "Terraferma" ne guadagna in fluidità narrativa (anche troppo, in certi momenti), sicuramente ne perde il bellissimo stile di Crialese che avevamo amato nelle sue precedenti opere. Il profondo umanesimo del bravo regista romano-siciliano purtroppo non riesce a partorire un capolavoro ma un intenso, sincero, coinvolgente ed emozionante film da vedere assolutamente, meritatissimo Premio Speciale della Giuria a Venezia 68.

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Ultima risposta 03/10/2011 15.29.46
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  08/09/2011 01:57:47
   5½ / 10
Il manifesto faceva temere il peggio con quell'apoteosi di copia&incolla ma ho pensato che potesse essere la versione 'allegra' di Lamerica di Gianni Amelio. Poi, dopo un paio di immagini bellissime vedo apparire il presepe dei personaggi: nonno capitan Findus, mamma Anna Magnani, figlio Ninetto Davoli, la ******* industriale e i suoi amichetti dei quartieri alti, il fretello di Fiorello che fa l'animatore turistico e una marea - appunto - di modelli neri usciti da Benetton, tra spiaggiati alla moda e annegandi per finta.
Se escludiamo l'intento pubblicitario, rimane solo un altro movente possibile: questo film è fatto su misura per il mercato americano. La storia è minima, l'approfondimento dei personaggi è zero, la sceneggiatura è per lo meno latente, ma ci sono spiagge, sole, mare, cibo agli affamati, lascrime e buon cuore. Mancava "pecché io tengo cuore italiano" ma probabilmente Depardieu era extra budget. Peccato, Crialese lo facevo più furbo.

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Ultima risposta 14/09/2011 00.18.51
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