Un sassofonista, dopo aver ricevuto da uno strano individuo cassette in cui viene ripreso in casa sua durante la sua vita quotidiana, viene accusato dell'omicidio della propria moglie. Ma, una volta in carcere, si trasforma in un'altra persona, che viene scarcerata e inizia una vita in qualche modo parallela a quella precedente...
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Ammazza quanto mi piace questo film!!! Comincia con movenze horror: i primi trenta minuti si attestano sul livello "incubo totale". Ma che stile!!! Che qualità!!! Due personaggi, una minaccia terribile che aleggia, si insinua tra le pieghe del loro rapporto e si nasconda tra le mura della loro casa. Poi succede qualcosa di inaccettabile: la narrazione si spezza in due!!! Prende un'altra direzione con un altro protagonista, che è diverso ma insieme è lo stesso. Anche lei è ancora la stessa, ma insieme è un'altra. Negazione del principio di non-contraddizione. La storia fa corto circuito!!! Come si fa a raccontare qualcosa se non si rispettano i principi fondamentali della logica??? Come si comincia??? Con "C'era due volte..."??? Ad un certo punto non sai più dove ti trovi, però è bellissimo!!! Non è detto che perdersi sia un male. Lynch osa l'impossibile e, secondo me, vince. Lo farà ancora con Mullholland Drive. Poi spingerà ancora l'acceleratore con Inland Empire, che è un punto di non ritorno. E' un mistico. Per lui la realtà è plurima, relativa, simile ad un quadro di Escher. Il flusso delle immagini riflette infiniti mondi. Vediamo solo frammenti di un universo indescrivibile. Dobbiamo accettare i limiti del pensiero razionale e possiamo solo sbirciare l'infinito.