storie sospese (2015)

Nulla di eclatante, ma il sempre formidabile Giallini nobilita l'operazione e ben vengano i sinceri intenti di denuncia, nonchè l'originale location dei cantieri.

Si lascia vedere senza problemi risultando veritiero e stimolante, anche se una certa staticità di situazioni e personaggi poteva esser evitata.

Il mestiere di Thomas, quello di rocciatore, è una metafora indovinata sia dal punto di vista individuale e di conseguenza metafora di un intero paese, sospeso in aria tra rimanere attaccato alla roccia di principi e valori morali oppure sprofondare nel vuoto della corruzione, del clientelismo di un paese che ha smarrito definitivamente ogni valore morale. Il tema centrale del film è appunto un personaggio, Thomas, che deve maturare una scelta tra un posto di lavoro ben pagato per mandare avanti la famiglia o ascoltare la propria coscienza. Ciò che emerge nel personaggio però non si può dire altrettanto nella capacità di denuncia del film stesso che non possiede il vigore e la forza di tale denuncia. Gli stessi personaggi di contorno che dovrebbero imprimere maggior carattere al messaggio, appaiono abbozzati e bloccati in uno schematismo abbastanza scontato, svilendo allo stesso tempo gli attori che li interpretano. Peccato, non un brutto film, ma non riesce a dare quel qualcosa in più che lo avrebbe reso degno di nota. Buone le intenzioni, bisogna darne atto.