somnia (2016)

Una buona idea, sviluppata con delle dinamiche un po' troppo semplicistiche ma dove si nota la mano di Flanagan nel dare un'atmosfera adeguatamente suggestiva condita anche da qualche azzeccato jumpscare. Poi però la parte finale è bruttina e rovina in parte quanto di buono si era visto fino a quel momento.

L'errore fatto dal regista sta già nelle premesse, perché più che dinanzi ad un horror qui ci troviamo di fronte ad un fantasy-drammatico. Sbagliata dunque anche la scelta della locandina funerea che lascia presagire altro. Detto ciò e volendo sorvolare sui presupposti fuorvianti, il film convince poco, il ritmo appare lento e la storia già vista. Carino nel finale, ma nulla di che nel complesso!

no no non ci siamo

Dopo il buon Oculus torna Mike Flanagan con questo fantasy drammatico dalle sfumature horror.
Avevo discrete aspettative verso questo prodotto, addirittura ho accarezzato l'idea di andarlo a vedere al cinema, cosa che poi non ho fatto. Devo dire che nel complesso Somnia mi ha deluso, malgrado qualche idea interessante.
La storia come detto è un mix di generi, con una componente fantasy/drammatica molto spiccata che riduce l'horror ad un ruolo di contorno. Nonostante questa incomprensione sul genere (il film è tuttora spacciato come un horror classico) il film non convince a causa di una storia che sa molto di già visto, che non sfrutta le potenzialità del mondo onirico e che non riesce o non vuole graffiare come dovrebbe.
Il ritmo non è altissimo, i personaggi sono abbastanza canonici e non ho apprezzato per nulla la fotografia ultra patinata adottata.
I momenti di tensione sono pochi, ci sono parecchi jumpscare a tratti fastidiosi e il mostro di turno, per quanto interessante, alla lunga perde colpi ed efficacia.
Ovviamente non sto dicendo che Somnia sia un film tutto da cestinare, anzi si lascia guardare, è adatto per una serata tranquilla senza troppo voler sforzare il cervello. Bello il finale, indubbiamente la cosa migliore del titolo.
In definitiva una pellicola che non convince, un passo indietro per questo regista. è guardabile e fruibile, ma nulla di più.

Tra horror, fantasy e sentimento. inizia bene ma si sviluppa troppo in maniera semplicistica, senza mai osare troppo su tutti i fronti. Trama troppo semplice, finale troppo zuccheroso. Flanagan cerca di costruire un prodotto originale, ma si dimentica di sviluppare, spaventare ed emozionare davvero. Peccato!

Di horror questo film ha ben poco, se non 3 scene da sobbalzo, che si fermano però lì. La storia, così come gli attori, non convincono e alla lunga la pellicola tende a stancare.

Visto il regista nutrivo buone speranze che sono state puntualmente tradite da un film quasi totalmente privo di originalità e dal reparto orrorifico quasi totalmente assente.
E' un fantasy drammatico che pesca un pò di qua e un pò di là nel panorama degli horror attuali non convincendo mai se non nel finale ma solo da un punto di vista emotivo.
Effetti speciali e trucco sono scarsi, paura a zero se non per soliti ridicoli cliché e jumpscares...una delle poche note positive è la decente recitazione ma per il resto è un film evitabilissimo.

Film di difficile definizione, fondamentalmente un fantasy con venature horror e drammatiche, comunque di horror ha ben poco, molto meglio riuscito nella sua componente drammatica e sentimentale (soprattutto nel finale), in definitiva film interessante ma, a mio gusto, non entusiamante.

La prima parte mi ha interessata, anche se la tensione non era sempre altissima. La parte finale e' invece da dimenticare. Cast mediocre. Complessivamente un film pretenzioso che non riesce e non conquista.

Un film che non spaventa e non emoziona, praticamente insulso.
Non sono questi gli Horror che ci aspettiamo.

Dopo il riuscito "Oculus" avevo buone aspettative da questo regista sperando non si lanciasse nel classico film commerciale Americano fatto solo di spaventi e forzature nella trama.
L'incipt puo' anche andare ma lo svolgimento segue due diverse strada, quella dell'horror e quella del sentimento. Un amalgama non del tutto riuscita e che alla fine lascia molto amaro in bocca.
Troppo infantile.

Questa terza opera del regista Mike Flanagan (di cui avevo apprezzato la sua pellicola d'esordio ed il buon Oculus) non mi ha affatto soddisfatto,è un film costantemente in bilico,mi è sembrato alquanto indeciso sulla strada da percorrere con il risultato che come horror appare poco incisivo,non funziona per nulla, manca la tensione,l'inquietudine, tutto si limità ad un paio di sequenze che dovrebbero spaventare ma che in realtà lasciano abbastanza indifferenti...... e non convince neanche come film drammatico,si ritirano fuori le ormai classiche e meglio sfruttate tematiche dell'elaborazione del lutto che però anche in questo caso non dicono nulla a causa della mancanza di coinvolgimento nella vicenda,e le sequenze dove i sogni entrano a far parte della realtà (sulla carta parecchio affascinanti e forse anche l'aspetto maggiormente interessante del film) lasciano abbastanza esterefatti perché oltre ad essere poco affascinanti e prive della magia che dovrebbero caratterizzarle risultano anche realizzate con degli effetti speciali tutt'altro che di qualità.
Non mi è particolarmente piaciuta neanche la regia,che sviluppa l'intera storia con un ritmo lento,quasi a volersi dare arie d'autore (quando secondo me l'ha fatto perché non aveva nessuna idea su come sviluppare la trama).
Come horror-drammatici continuo a preferire di gran lunga lavori come Babadook e The Orphanage,mi sanno di meno commerciali,di più veri.

Horror che gira a vuoto per tutto il tempo, non ci sono momenti di tensione, non ci sono scene degne di essere ricordate, non ci sono svolte che restano impresse. Non c'è nulla in questo film, piatto, senza mordente, nato da un'idea vecchia di trenta anni e che non sa rinnovarsi. Una porcheria che non sta in piedi per nessun motivo, e non mi basta un bruttissimo finale retorico, pretenzioso e furbetto per salvare la baracca e rendere originale questo lavoro. Somnia rientra nella media bassissima, mediocre, dei film horror di oggi, cioè da cestinare immediatamente.

Sposo in pieno il pensiero espresso da ferzbox nel suo commento.
SOMNIA è un prodotto che vuole essere originale e non lo è, vuole essere accattivante e non lo è, vuole colpire nel profondo lo spettatore e invece riesce solo a confonderlo e deluderlo per la troppa ruffianeria e la poca scaltrezza nella realizzazione.
La parte finale, specialmente, manca di appeal e non convince, così come lo "sfarfallio" quasi continuato non mostra grandi capacità visive per quanto riguarda il valore degli effetti speciali, per non parlare della tensione che sembra girare a vuoto, in più tutta la storia viene impregnata da un'aura cupa ma allo stesso tempo inefficace dal punto di vista emozionale, anche se c'è da constatare l'impegno profuso dal regista, nonostante le scene girate con pochissima luce che personalmente trovo fastidiose.
Insomma, un film pretenzioso che non mi ha trasmesso grandi sensazioni positive, nonostante la voglia di imbastire una storia a metà tra il dramma, la favola sentimentale e l'horror nudo e crudo.
Si dimentica facilmente e volentieri.

La sinossi mi aveva incuriosito; dello stesso regista avevo già visto "Oculus" che non mi era saputo male, quindi mi sono buttato nella visione di "Somnia" con la speranza di vedere un horror portato nelle nostre sale tra i pochi validi o accettabili.
Devo dire che l'idea è abbastanza originale,assolutamente estranea a "Nightmare" come molti potrebbero credere, se non per l'interazione tra sogno e realtà, ma in questo caso visto in modo del tutto differente; forse più onirico e favolesco che orrorifico quanto nella saga di Freddy Krueger, quindi una cosa che probabilmente mi ha spiazzato sul serio è stata l'identità del film, travestito da pellicola horror patinata ma in realtà molto più sentimentale e malinconico di quanto si possa pensare.
Ed ecco qual'è il vero problema che non mi ha fatto completamente apprezzare il film; lo stesso problema che riscontrai su "Oculus" tra l'altro, però in questo caso ancora più incisivo di quanto non lo fosse sul lavoro precedente; il regista Mike Flanagan adotta una tecnica furba quanto "truffaldina" , cercando di attirare pubblico utilizzando i clichè horrorifici commerciali tanto di moda oggi per raccontare qualcosa che con l'horror commerciale di oggi centrerebbe ben poco, evitando inutili rischi (come fu per "Babadook" ) e puntando su qualcosa che potesse illudere lo spettatore di vedere un prodotto ricercato.
Infatti la presenza dei "Jumpscare" era inevitabile, il profilo dei personaggi come sempre plasticoso, quanto la fotografia, la regia e gli effetti speciali; insomma una storia che in realtà avrebbe potuto essere realmente interessante, rovinata dai soliti cannovacci prestampati.
Personalmente l'ho trovato un film che, per quanto curioso ed originale nel suo concept, non riusciva a mostrare le sue reali potenzialità.
Non si può stare con due piedi in una staffa; quando si racconta una storia bisogna seguire un percorso preciso; se si decide di unire più generi si può fare, ma sempre rispettando un certo stile e dando un senso alla cosa, altrimenti è semplicemente un pastrocchio pensato per far soldi al botteghino.
Non sono molto contento di questo regista, anzi direi che sono addirittura arrabbiato perchè risulta irritante vedere delle potenzialità come queste soffocate dalle richieste del merchandising......a questo punto preferisco chi rimane nell'angolo e produce lavori di nicchia, piuttosto che un ibrido paraculò come questo...
Peccato....