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Di Stephan Elliot avevo già apprezzato lo spumeggiante "Priscilla, la regina del deserto" e questo suo esordio alla regia è davvero da effetti pirotecnici. Un'opera dove il registra australiano dimostra già il suo talento istrionico ed originale creando una storia difficilmente catalogabile e per questo molto sfaccettata: una commedia nera che sfocia nel thriller con punte dannatamente serie. Un film che fà ridere ma che per alcuni versi mette anche angoscia con un multiforme Hugo Weaving ed un bravissimo e luciferino Phil Collins (qui purtroppo al suo ultimo lavoro per il cinema). La storia si segue tutta d'un fiato ed è continuamente permeata dal surreale, con una serie di sorprese all'interno delle sorprese come un gioco di scatole cinesi. La regia di Elliot poi, continuamente in movimento, contribuisce a dare il senso del giocoso e del burlesco proprio come il suo protagonista, per noi parlare poi delle scenografie che hanno del geniale. Un film che per me è stato una splendida sorpresa.