rovine (2008)

Seconda trasposizione cinematografica per un romanzo di Scott Smith dopo il notevole "Soldi sporchi" diretto da Sam Raimi. Sarebbe controproducente paragonare "Rovine" al romanzo omonimo da cui è tratto, il confronto infatti non regge, la pellicola per ovvie ragioni sintetizza molte situazioni ed altre le taglia di netto, con la conseguenza di tralasciare alcuni spunti importanti riscontrabili soprattutto nell'interazione tra i personaggi, aspetto molto ben sviluppato nel romanzo.
Anche il finale, splendido nello scritto, viene rivisto in maniera meno convincente lasciando di primo acchito un poco insoddisfatti. C'è però da specificare che la scelta è dello scrittore stesso, autore dello script adattato evidentemente ad esigenze commerciali e di budget. Detto ciò si può considerare "Rovine" un buon lavoro, ben diretto, con pregevoli momenti di tensione o d'azione sanguinaria piuttosto riusciti. Lo spunto iniziale è quanto di più banale si possa immaginare, ma l'entrata in scena di un elemento malefico più vicino al genere horror di qualche anno addietro che non a quello attuale rende molto gustoso il tutto. Brave le due interpreti femminili, Jena Malone e Laura Ramsey, molto credibili ed ispirate, vittime di una malvagità finalmente capace di esulare da cliché triti e ritriti senza scadere nel ridicolo. Quindi ben venga questo film, prodotto da Ben Stiller, capace di intrattenere senza cedimenti clamorosi proponendo la rivisitazione intelligente di tematiche che si presumevano ormai perdute.