Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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Dopo il grande flop Ovunque sei,Placido ci riprova: della serie o la va o la spacca,e allora che fa? Prende i maggiori attori di grido italiani e ce li ripropone in una sorta di rivisitazione glamour della banda della magliana. In un primo momento la scelta degli attori può sembrare atipica,se non decisamente paracula o ridicola( Rossi stuart con quel faccino pulitino)e invece devo dire(con grandissimo stupore)che questa volta quasi tutti si sono dimostrati all’altezza: in particolare un brillante Pierfranceso Favino,davvero azzeccato nella parte,un Kim Rossi Stuart dalle mille sfaccettature ,che riesce ad essere credibile e diamo a Cesare quel che è di Cesare anche Santamaria(attoruncolo anonimo monoespressivo)fa la sua figura,spiccando nella parte de “Il Dandi”. In fine, udite udite un Accorsi (per quanto scarso) una volta tanto rimane in disparte,riuscendo miracolosamente a non infastidire la platea col suo sguardo imbalsamato. Insomma dopo anni e anni di abbandoni,disastri familiari e adolescenti sull’orlo di una crisi di nervi,finalmente qualcosa di diverso;poi ovviamente la storiella d’amore per compiacere il grande pubblico bisognava inserirla per forza,ma tant’é… Colonna sonora un tantino banale ,si poteva cercare di meglio. Sfiziosa la sequenza dell’omicidio a Trinità dei Monti. Un otto d’incoraggiamento.