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Volenteroso esordio di Stefano Acquaviva. Il cortometraggio si fa apprezzare soprattutto per la tecnica di ripresa e credo che questo sia un grande merito per un giovane con ambizioni registiche. Molto amatoriali invece appaiono il soggetto e la recitazione, in particolare quella della Gelmini. Le buone musiche di Belloni a volte appaiono troppo ridondanti e anche questo appare un difetto tipico di un certo cinema 'indipendente'.
Comunque nonostante questi peccati veniali il film si fa apprezzare in alcune inquadrature e in alcune carellate notevoli. Acquaviva dimostra essere, oltre che uomo di polso, anche regista deciso. Ciò lo si evince, fra l'altro, nell'abilità del Belloni di aprire e chiudere porte, girare serrature, accendere e spegnere luci.