Nella famiglia della giovane Justine sono tutti veterinari e vegetariani. Dal suo primo giorno alla facoltà di veterinaria, Justine si distacca completamente dai valori familiari mangiando carne. Le conseguenze non tardano ad arrivare e Justine rivela la sua vera natura.
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Un film diverso sulla diversità. Justine scopre se stessa, vede il suo corpo trasformarsi, inizia a comprenderne il funzionamento (in tutti i sensi) e capisce passo dopo passo chi è. Un percorso doloroso, terrificante, non-umano che però culmina in un gesto (quello della doccia con la sorella) in cui accettata la propria condizione, Justine ricorda la sua umanità e sceglie questa certificandola proprio con quel gesto. Un film molto interessante, una rivisitazione femminista ed europea del body-horror cronenberghiano (per ammissione della Ducournau uno dei suoi maestri). Peccato per la descrizione di un mondo universitario un po' sopra le righe, per me nota stonata di un film invece molto serio e anche in grado di trovare la giusta dose di realismo.