Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
FIlm dall'attualità sconvolgente .... lascia basiti per quante verità dica !!! Sembra un estratto della nostra realtà quotidiana ... Lumet ha dimostrato una visionaria lungimiranza ..... E' proprio vero che la tv ha annientato e continua ad annientare la soggettività dell'uomo. Ormai viviamo seguendo pedissequamente quello che ci dice qualcun altro senza dar sfogo alla nostra unicità sia razionale che sentimentale e piano piano ci stiamo trasformando in robot senza personalità. La maggior parte degli uomini ormai vive solo in funzione di denaro, successo e potere ! Strepitosa e contemporaneamente spaventosa la scena del colloquio tra il sig. Jensen e Howard Beale, una tra le scene più memorabili del mondo del cinema
Grandissimo il cast che da ritmo al film senza mai banalizzarlo Duvall, odiosissimo ma grandissimo anche nel ruolo del "cattivo", Finch , un trascinatore i cui discorsi sono di una modernità imbarazzante , la Dunaway, spietata arrivista e perfetto esempio di una vita completamente in mano al mondo dell'etere ed infine Holden anche lui strepitoso !!!! Da vedere assolutamente !!! Una pietra miliare del cinema !!!!