Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
Un film di sconvolgente attualità... I monologhi di Peter Finch e del capo del network sembrano usciti fuori da un'azienda, qualche giorno fa.. Sidney Lumet ha sempre anticipato le cose... Questo film è una delle più realistiche e verosimili illustrazioni della realtà televisiva. In trent'anni le cose ovviamente sono peggiorate.
Il telepredicatore Peter Finch non è poi molto lontano dal nostro Beppe Grillo, i discorsi se vogliamo sono quasi gli stessi. E' questo che spaventa sul serio...