perfect creature (2006)

Di questo film colpisce l’ambientazione,capace di richiamare alla memoria la Londra vittoriana di “Jack lo Squartatore” o di “Oliver Twist”,combinata con oggetti,armi e scenografie che appartengono ad un’era futura.L’idea di partenza quindi non sarebbe malvagia,peccato che a latitare totalmente sia la storia.Non c’è nulla di innovativo nel lavoro di Glen Standring,anzi, una volta passata in secondo piano l’iniziale curiosità per le scenografie decisamente originali non si può fare a meno di rischiare di addormentarsi.
La trama è ben poco trascinante e mal sviluppata,gli attori sono inespressivi e dagli spessori caratteriali tagliati con l’accetta e la rivisitazione di alcuni luoghi comuni sui vampiri lascia il tempo che trova,tanto quanto alcuni dialoghi che avrebbero la supponenza di parlare di politica,religione,accettazione del diverso ma finiscono solo per banalizzare temi che meriterebbero ben altro approccio.
Che ci sia l’intenzione di ambire alla creazione di una pellicola fuori dagli schemi è palese ma i risultati,bisogna ammetterlo,sono tutt’altro che memorabili a causa anche di molti momenti appena accennati o di altri repentinamente risolti come il finale molto veloce e “telefonato”.
Secondo passo falso per Standgrin dopo “L’inconfutabile verità sui demoni”,inutile sottolineare che per i fans dei succhiasangue rivolgersi altrove è doveroso.