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Commedia brillante on the road vecchio stile di Bogdanovich. Ci sono tante trovate e momenti divertenti, ma non manca un sottile velo malinconico e nostalgico spesso presente nel cinema del regista americano. Ottimo il cast, su tutti la giovane Tatum O'Neil. Un film che merita di essere riscoperto (all'epoca ebbe un bel successo soprattutto negli States).
Tutto bellissimo in questo film. Storia e messaggi. Il finale va capito nella sua poetica (sei bella come mamma, il pianoforte, la foto lasciata...) Divertente. Bei sentimenti senza retorica, anzi. Siamo negli anni 30 e si capisce ad esempio dalla fiducia verso il presidente nominato, alcool,... Volutamente in b/n con le musiche dell'epoca, la radio...
Intenso e geniale allo stesso tempo, Paper Moon è una commedia on the road, il rapporto tra un uomo e una bambina trovatasi per caso insieme a cercare di sopravvivere vendendo bibbie a chi aveva perso il proprio caro da poco. Commedia che mi ha ricordato, in parte, lo stile di Frank Capra.
Un bel film che racconta con garbo e un po' d'ironia il rapporto tra un uomo e una bambina (forse padre e figlia, il regista vuole mantenere un velo di mistero su questo) impegnati in piccoli raggiri e vivendo alla giornata potendo contare sulla loro scaltrezza e sintonia. Un film valido sotto molti punti di vista, a cominciare dalla regia che gira in bianco e nero e mantiene sempre una certa ricercatezza nei sentimenti ma anche attenta a non usare troppa retorica e dirigendo padre e figlia (anche nella vita reale) in maniera più che appropriata. Il cast fa la sua parte degnamente, con la piccola Tatum O'Neal che vince l'oscar al suo debutto cinematografico e detenendo ancora oggi il record di attrice più giovane a vincere l'ambita statuetta (battendo l'altra giovanissima interprete di quegli anni Linda Blair). La storia è molto piacevole e dotata di buon ritmo che non si fatica a seguire ed apprezzare anche e soprattutto per il suo essere emozionante e dinamica. Da consigliare.
Molto carino e originale, perfetto l'utilizzo del bianco e nero che ricrea in modo impeccabile le atmosfere del periodo. Il film poggia chiaramente le basi sulla coppia protagonista, allucinante la bravura di Tatum O'Neal, specialmente la naturalità con cui recita, ma è da ricordare anche il perfetto doppiaggio italiano che ci aiuta ancor di più ad apprezzare la piccola attrice.
Situazioni simpatiche anche se alla lunga un po' ripetitive, e questo forse è il limite del film che non mi ha permesso di apprezzarlo in toto. Ciononostante, assolutamente da vedere.
Ho sentito parlare tanto bene di questo filmetto e ho voluto capire il perché. Innanzitutto Peter Bogdanovich è bravissimo a ricreare il contesto storico degli anni 30...il bianco e nero risulta realistico come se fosse una pellicola di quegli anni, i costumi e le scenografie sono ricostruite con precisione quasi maniacale, la regia è molto buona e mantiene sempre un certo ritmo. Bella pure l'idea di far scegliere per il ruolo di padre e figlia due attori che lo sono nella realtà...bravissimi entrambi ma Tatum O'Nea (giustamente premiata con l?oscar) risulta carinissima/bravissima/simpaticissima in questo non facile ruolo in bilico tra ironia e malinconia. E' una bella storia, raccontata con garbo, che fotografia la società americana durante la Grande Depressione oltre ad analizzare la vicenda umana (quasi disperata) di questa famiglia vagabonda che fa quel che può per restare a galla. Le truffe non sono spettacolari e a volte si fanno ripetitive ma i dialoghi sono di alto livello ed i "faccia a faccia" tra padre e figlia sono magistrali, da applausi davvero Tatum O'Neal quando vuole riavere i 200 dollari. Finale struggente ma senza strafare...davvero un bel filmetto!
Deliziosa commedia on the road, intrisa di nostalgia per un' America pre seconda guerra mondiale ancora, in un certo senso, ingenua. Bellissima fotografia in bianco e nero dell'ungherese Kovacs, sceneggiatura pregevole e tono aggraziato. Bravissima Tatum O'Neal.
Drammatica e divertentissima evoluzione di un rapporto padre/figlia (?) maturato tra piccole truffe, screzi e complicita' varie; un amore appassionante e graduale sullo sfondo della grande depressione. Regia e fotografia esemplari (azzeccata la scelta del bianco e nero), sceneggiatura brillante colmo di battute geniali e situazioni esilaranti, coppia di protagonisti semplicemente perfetta (e che va ben oltre il pregiudizio del raccomandato).
Altro gran film di Bogdanovich, elegante, raffinato e caratterizzato da un bianco e nero e da una fotografia sublimi (proprio come per L'ultimo spettacolo).
C'è grande talento nel presentare il rapporto tra la coppia di attori (unita anche nella vita) ed il film si ispira a formule del passato risultando d'esempio anche per il futuro (anche L'uomo dei sogni deve qualcosa a tale pellicola).
Fenomenale la piccola O'Neal.
Lascia un senso di malinconia abbastanza marcata; molto dolce e riuscito, ci diano un'occhiata anche i mainstreamers.
Deliziosa commedia on the road dallo stile classico ma al contempo privo di qualsivoglia forma di patetismo o retorica che in una storia del genere potrebbe abbondare a fiotti. Grandissimo il duo protagonista degli O'Neal che riescono credibilissimi come padre e figlio (essendolo nella realtà d'altronde) ma anche come due estranei che lentamente riescono a conoscersi e ad amarsi; a modo loro,si intende ovvero truffando in maniera innocente. Sono due bambini entrambi,anzi i ruoli si ribaltano in continuazione con un padre che invece si comporta da scapestrato e inconscisente e una bambina che invece si dimostra matura e saggia come un'adulta. Ovvio che poi i due si completeranno a vicenda e per quanto nella trama mai verrà spiegato che i due siano effettivamente padre e figlia se non tramite varie allusioni,automaticamente lo diventeranno alla fine. Stupendo anche il bianco e nero pieno di contrasti,le inquadrature classiche e di ampio respiro di un regista,Bogdanovich,che spesso è riuscito a parlare col mezzo del cinema con tanta spontaneità cercando soprattutto la strada dell'onestà e non del commerciale,stranamente ancora oggi continua ad essere poco conosciuto come regista (è lo psicologo della dottoressa Melfi nei Soprano,tanto per intenderci). Non me ne vogliano i fan del comunque bel film ma,come l'amico del regista Orson Welles,trovo bellissimo e affascinante in special modo il titolo anche se non riesco a capire perché.
E' una commedia alla frank capra e preston sturges con l'aggiunta di un pizzico di amarezza e pessimismo ,peculiare al nuovo cinema americano. Un furbo venditore di bibbie incontra un orfana figlia di *******,e poi il viaggio nel corso del tempo. Forte alchimia tra gli o'neal, pensavo che alla fine sarebbero stati travolti da una raffica di proiettili, come in gangstermovie...
Agrodolce commedia on the road nell'America della grande depressione, tra piccole truffe e sogni di libertà. Un piccolo capolavoro di nostalgica cinefilia, estremamente misurato nella direzione del geniale Bogdanovich e magnificamente fotografato in uno straordinario bianco e nero. Indimenticabile la coppia protagonista in una mirabile prestazione di affiatata e naturale spontaneità. La piccola Tatum, che per questo film vinse l'Oscar, rientra di diritto nella top five dei ragazzini più bravi e simpatici che siano mai approdati al cinema. Papà Ryan non è mai stato così bravo. Da ritrovare, un autentico gioiello senza tempo.
Una piccola, grande chicca che sì deve molto alla splendida fotografia in bianco e nero, ma anche al sincero affetto di un regista per il cinema del passato e di un certo stampo. A tutt’oggi, nulla intacca la purezza e l’armoniosità della pellicola. Un oscar consacra la magnifica prova della piccola di casa O'Neal, Tatum.
Credo sia difficile commentare "paper moon - luna di carta" a distanza di tanti (troppi?) anni dall'ultima volta che lo vidi. Credo che Bogdanovich sia stato una delle massime espressioni di cineasta indipendente capace di mettere a frutto sia la sua esperienza sia la grande passione per il cinema classico, un pò come Truffaut per la Francia. E anche se non ha mai avuto al suo attivo un film letteralmente epocale come "I 400 colpi" c'è da dire che molte sue opere sono delle vere e proprie meraviglie. La storia di "Paper Moon" non si risolve in uno stucchevole duopolio padre-figlia, come i due interpreti principali farebbero pensare. La O'Neal, bambina procace che fuma sigarette e guarda il mondo con aria stizzita, è memorabile. E' un film poetico e tremendamente nostalgico, ma senza un filo di retorica e realizzato con inseparabile buon gusto. Non so se il buon Muccino ci abbia pensato, ma quando ha inserito l'art. 18 (credo) della Dichiarazione del Presidente Jefferson e raccontato la sua furbissima "pursuit of happiness" non fatico a pensare che abbia visto questo film delizioso
Un film delizioso di un regista tanto (incomprensibilmente) semi-sconosciuto quanto geniale... vi consiglio di vedere ogni suo film che vi capita a tiro...