pantasya (2007)

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Titolo Originale: PANTASYA

Regia: Brillante Mendoza

Interpreti: Mark Dionisio, Justin de Leon, Harold Montano

Durata: h 1.30
Nazionalità: Filippine 2007
Genere: drammatico
Al cinema nell'Aprile 2007

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Trama del film Pantasya

Un film del regista di "The Masseur" ma molto diverso sia nei contenuti che nella forma. Questo film è la collezione di cinque episodi soft-core che vogliono rappresentare fantasie erotiche con uomini in uniforme di lavoro. Nella prima fantasia, un giovane e geloso gay chiama un taxi e i due uomini troveranno conforto uno nelle braccia dell'altro. Dopo abbiamo il solitario padrone di una nuova casa che chiama la compagnia telefonica per l'installazione di una linea: i due lavoranti installerano molto più di un telefono. Nel terzo episodio un timido gay appassionato di pallacanestro entra negli spogliatoi dopo una dura partita e trova un diverso tipo d'incontro sotto le docce. Nel quarto episodio un ragazzo che consegna le pizze terminerà felicemente la sua serata di lavoro a casa di un benestante yuppy gay. Nell'ultima fantasia, dopo un paio di litigi amorosi con separazione, uno di questi incontra nella notte una lasciva guardia che gli offre la sua spalla per continuare a piangere. Raccontati con raffinatezza erotica e molta immaginazione, questi episodi sono una vera delizia di corpi e sentimenti nelle Filippine contemporanee.

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6,00 / 10 (1 voti)

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Voti e commenti su Pantasya, 1 opinioni inserite

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Ciaby @ 30/12/2011 22:38:10

6 / 10

Pantasya
Filippine, 2007. Di Brillante Mendoza. Genere: Drammatico/Erotico. Durata: 87'

È strano vedere un'incertezza, una natura acerba e un'imperfezione innaturale in un film di Brillante Mendoza, che dall'essenzialità e dal minimalismo ha saputo trarne forza e potenza visionaria, soprattutto in due capisaldi della sua filmografia come "Kinatay" e "Lola". Pur avendo dei suoi momenti di impennate visionarie e di grosso controllo dell'immagine, che da sempre caratterizza il geniale autore filippino, infatti, "Pantasya" sembra soffrire di una certa tendenza verso la piattezza narrativa, verso una mancanza di un vero e proprio collante tra storie che tentennano per il loro eccessivo melodramma, spesso scoperchiato da un voyeurismo erotico che esplode tra le luci e le ombre della città, di uffici, di docce, spogliatoi.

E c'è un tuffo immediato nei clichè gay che caratterizzano un'opera interessante, ma un po' ingenua: dai deretani marmorei sotto l'acqua che scorre ai poliziotti, passando per il ragazzo confuso e quello risoluto che sa quello che vuole, infarcendo le deboli sceneggiature dei vari episodi (escluso quello, bellissimo, del rapporto tra il fattorino e il businessman, corredato da un'eccellente intesa e un gusto morboso che non guasta mai) di maggiore pesantezza, a cui poi ci si aggiungono persino un'inqualificabile recitazione (ma dove li hanno raccattati? Dov'è Coco Martin?) e un'orrenda quanto ripetitiva colonna sonora ambient, che fa tanto tappeto sonoro.

Un film che deluderà i fans del geniale regista filippino, ormai navigato nell'altissimo cinema e spiace vederlo in questo capitombolo, soprattutto quando fu pubblicato dopo il buonissimo "The Masseur", debutto con i fiocchi.
Resta comunque un film con più di un buono spunto, ma lascia l'amaro in bocca. Per fortuna, il nostro amato Mendoza si rifarà.

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