ore 11:14 - destino fatale (2003)

Seconda serata, siamo entrambi in anticipo. Ma è peggio così. Si svela tutto il silenzio che c’è tra noi. Lei è capace di colpevolizzarmi anche di questo, d’essere in anticipo questa volta di mezzora, e non in ritardo.
Un film brutto, ma per fortuna è iniziato. Tutto s’intreccia intorno ad una certa ora. Fa quasi ridere, ma lei non ride. ‘Questi film sei tu che li scegli però’ le grido. Si volta un grassone che sgranocchia i grissini portati da casa. ‘Dai, il prossimo lo scelgo io’ mentre il grassone sospende il grissino che ha in bocca per sentire la risposta. Non arriva. Crock crock crock. È tutto ciò che sento. Glieli avrei infilati volentieri in quel cu.lo adiposo i suoi grissini fot.tuti, che ad ogni mia domanda rivolta a lei continuarono a non farsi i fatti loro, e a scricchiolare le loro caz.zo di risposte ironiche.
La settimana dopo vedemmo Dogville di Von Trier.
‘Complimenti, sono questi i tuoi film?’
‘Sì’ risposi, ma non sapevo se mi piaceva oppure no. Era appena cominciato.
‘Che è ‘sta roba?’ non dissi nulla
‘Che caz.zo significa ‘sta roba’?’ mi voltai, non c’era nessun grassone sgranocchiatore di grissini in mio soccorso.
Al suo posto ci stava una donnina sola, che stringeva a sé la borsetta, con il volto sporto in avanti, verso lo schermo, in ascolto.
‘Proprio io dovevo beccarmi una che si fa i fatti suoi?’
‘Era meglio centomila volte l’altro. Cos’è ‘sta roba?’
‘Ndiamo va’
Nel passarle davanti la donnina dovette farsi un pelo indietro. Non appena lei passò, mi fece un sorriso. Lei non vide. Non so cosa volesse dire, ma mi rassicurò.
Non andammo mai più al cinema. ‘Niente birretta?’ Niente birretta. Ci lasciammo, forse erano esattamente le 11:14, proprio come in quel pessimo film.