La caduta del fascismo e la lotta di liberazione attraverso le vicende di due amici, Alfredo e Olmo, che si trovano spesso su due opposti fronti, senza mai dimenticare il legame della solidarietà.
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La ricerca esploitativa è parte integrante della cinematografia di Bertolucci, sin da Ultimo tango per arrivare al recente The Dreamers.
Non credo nemmeno possa essere considerato un difetto, visto che son proprio questi i "colpi al carrozzone" che consentono ad una pellicola di 5 ore e mezza di NON annoiare MAI. Oddio, il maiale e le rane le potevano comunque lasciare stare in effetti o almeno non ucciderli alla Deodato prima maniera. L'amplesso terrigno verra pure copiato da Hussain in Subconscious Cruelty, apperò. Quindi consento la dicitura di "esuberante visione cinematografica", ecco.
Comunque colonna sonora, fotografia ed interpretazioni al top. Bertolucci è tra i miei registi preferiti: molto umano, molto acuto, critica sempre omologazione, esaltazione, cinismo, cattiveria, fascismo e conformismo ed in questo si avvicina molto a Pasolini, che non a caso è stato suo grande amico. Prima di un gran regista è quindi un grande uomo.