nosferatu regia di Friedrich Wilhelm Murnau Germania 1922
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nosferatu (1922)

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locandina del film NOSFERATU

Titolo Originale: NOSFERATU, EINE SYMPHONIE DES GRAUENS

RegiaFriedrich Wilhelm Murnau

InterpretiMax Schreck, Alexander Granach, Greta Schröder, Georg H. Schnell

Durata: h 1.34
NazionalitàGermania 1922
Generehorror
Tratto dal libro "Dracula" di Bram Stoker
Al cinema nel Settembre 1922

•  Altri film di Friedrich Wilhelm Murnau

Trama del film Nosferatu

Un losco commerciante di terreni, invia in Transilvania un suo agente immobiliare, il giovane Hutter, per trattare con il misterioso conte Orlok. Giunto nei Carpazi, Hutter alloggerà in una locanda, gli vengono preannunciati tristi presagi su ciò che lo attende...

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Voto Visitatori:   8,79 / 10 (141 voti)8,79Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Nosferatu, 141 opinioni inserite

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leonida94  @  09/02/2015 13:43:18
   5 / 10
Mettiamo il caso di entrare in una caverna e trovare una incisione rupestre, molto stilizzata, risalente al neolitico. Alquanto soddisfatti ci crogioliamo nel pensiero che circa settemila anni fa un uomo era stato capace di creare una, anche se rudimentale, opera d'arte. Ancora con gli occhi sgranati per lo stupore proseguiamo più avanti e, con nostra grande sorpresa troviamo un... TADAAN... bassorilievo!
Increduli iniziamo a fare le nostre analisi per datarlo e scopriamo subito che anch'esso è stato creato nel neolitico, esattamente negli stessi anni.
Bene, cosa diremmo adesso?
Beh io direi che uno dei due artisti era avanti o, nel caso trovassimo più bassorilievi, direi che era al passo con i tempi. L'altro invece no. L'altro era un po' indietro, troppo rude e con il tratto ancora eccessivamente grossolano per creare una vera opera d'arte.

E' significativo leggere che la maggior parte delle persone osanna Nosferatu quasi esclusivamente per il suo essere vecchio e all'avanguardia per il tempo.
La verità è però un'altra, e viene alla luce grazie ad un semplice paragone con pellicole dell'epoca. Il film va analizzato sì in una prospettiva storica, ma avendo sempre come pietra di paragone gli altri lavori del ventennio.
E perchè questo? Ovviamente per farci una idea di cosa si poteva fare al tempo con gli strumenti a disposizione e come il genio umano si fosse già adoperato per trasformare qualche righa di copione cartaceo (o una pietrosa caverna) in una esperienza innovativa e visionaria.

Circa 20 anni prima Méliès aveva dato inizio al filone fantascientifico, riuscendo a stupire anche gli spettatori di oggi grazie ad effetti speciali curatissimi (che vanno ben oltre al brutto stop-motion presente in questo). Nello stesso periodo Chaplin e Keaton sfornavano capolavori assoluti come "Il monello" e "Sherlock Junior".
Ma, più importante di tutti, tre anni prima di "Nosferatu" Rober Wiene creò il più grande capolavoro del cinema espressionista, destinato ad adombrare tutto il resto: "Il gabinetto del Dottor Caligari".
Tre anni più tardi Murnau dimostra una scarsa cura per gli effetti, per la trama che riesce ad essere confusionaria e per le stridenti musiche. Anche il gioco di ombre che tutti acclamano non è cosa nuova, e basta vedere il film di Wiene per capirlo.
Nel 1922, contro gli affilati utensili di Wiene, Murnau adoperò ancora il cuneo.

10 risposte al commento
Ultima risposta 10/02/2015 13.30.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  24/12/2014 23:31:56
   9½ / 10
Per me è un vero capolavoro.
Pensiamo all'epoca, ai mezzi di allora e che cosa sono riusciti a produrre.
Un mostro spaventoso che farebbe avere incubi non solo ai bimbi di adesso (ormai abituati a qualsiasi nefandezza), ma un incubo anche per adulti.
Geniale.
Quell'ombra indimenticabile sul muro, quella postura incredibile, la cassa e poi: MUTO.
Film indistruttibile, inimitabile e veramente allucinante.

Ah, ok: povera Lucy. :(

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Ultima risposta 27/12/2014 14.59.41
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Sir_Montero  @  29/10/2012 19:18:37
   10 / 10
L'impaccio che si prova nel commentare opere di questo valore è molto forte, e ritengo sia dovuto soprattutto alla percezione dell'importanza che tali opere hanno rivestito nel corso degli anni, dei cambiamenti che hanno causato: questo film è un'opera d'arte e, in quanto tale, ha segnato una traccia epocale nella storia del cinema e, di rimando, ha creato un topos universale nell'immaginario collettivo del ventesimo secolo. Tralasciando le innovazioni tecniche, importantissime e degne di essere studiate e approfofondite, che Murnau ha contribuito a creare, nello specifico del cinema Espressionista tedesco degli anni 20, e più in generale nella universale storia del cinema, l'attenzione va rivolta soprattutto, come già dicevamo, a quella che nel linguaggio filosofico viene definita Wirkungsgeschichte (ovvero, "storia degli effetti"), a quelle immagini simbolico-psichiche che quest'opera è riuscita a fondare, modificando la percezione stessa di alcuni temi sovrani della cultura occidentale. L'immagine del Male, forse per la prima volta nella storia, così oscura ed evocativa, è incarnata da una figura scarna, pallida come la pelle dei morti, strisciante come un ratto che si aggira nelle fogne alla ricerca di cibo, che racchiude nella sua ripugnanza, che lo segue come un ombra diabolica, tutte le fobie e le angosce più ataviche e irrazionali: la paura della notte e dei suoi segreti e delle sue creature; la paura del male, le cui ragioni sono sempre al di là o al di qua della nostra comprensione; il terrore asfissiante della morte, che cavalca le maree e le stagioni e annienta ogni sentimento, anche il più puro, come l'amore, sacrificandolo alla sua insensata nenia. Le interpretazioni che sono state prodotte per decifrare i vari significati, nascosti nel cuore pulsante di questo film, sono disparate e alcune in particolare molto valide, ma non staremo qui ad enunciarle ne tantomeno le passeremo al vaglio della critica.
Il senso ultimo di questo commento era quello di focalizzare l'attenzione (come già accennato precedentemente) sulla "traccia" lasciata da quest' opera sul sentiero dell'evoluzione del cinema, ultima delle arti, sui significati che ha incarnato, sulle immagini senza tempo che ha creato. Come è stato già detto da qualcuno, "Questo film non è cinema. E' storia."

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Ultima risposta 30/10/2012 18.36.16
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hghgg  @  12/06/2012 22:04:50
   9 / 10
F.W. Murnau fu indubbiamente tra i più abili ed importanti esponenti di quella corrente cinematografica nota come "Espressionismo Tedesco", nata alla fine degli anni '10 e probabilmente terminata circa 15 anni più tardi con "M" dell'altro grande maestro Fritz Lang; Murnau fu anche regista maledetto, criticato e osteggiato ma in possesso di una genalità assolutamente innegabile, un'eccezionale tecnica che lo pone tra i registi più importanti e innovativi di sempre (si veda l'introduzione del carrello per garantire riprese più varie alla fine degli anni '20). "Nosferatu" (di cui il regista riuscì a salvare un'unica copia dalla distruzione, quella che fortunatamente è giunta fino a noi) è certamente tra i suoi capolavori (non il suo capolavoro però, almeno secondo me), pietra miliare dell'Espressionismo Tedesco, tra i capostipiti del genere Horror (e tutt'ora tra i punti più alti raggiunti dal genere) e primo film liberamente ispirato al romanzo di Bram Stoker pubblicato 25 anni prima. Forte della regia perfetta di Murnau, un'atmosfera che è poco definire agghiacciante e un terrificante e leggendario Max Schrech nei panni di un indimenticabile conte Orlok (o Dracula o Nosferatu che dir si voglia), il film è a mio avviso tra i picchi più alti del cinema anni '20 (e non solo). Le sequenze, terrificanti, della nave sono tra le più belle dell'intera storia del cinema, così come le scene finali, ed ogni singola apparizione di Schreck non può non inquietare (l'espressione assolutamente spaventosa del grande attore è da antologia). Il genio di Murnau quasi al suo massimo splendore, pietra miliare assoluta. Non è cinema, è storia.

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Ultima risposta 29/10/2012 19.20.38
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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  24/10/2010 13:52:05
   10 / 10
In una ipotetica classifica dei migliori film dell'epoca del muto(partendo però da un paradosso: i grandi film, come le grandi opere d'arte hanno un'epoca o sono senza tempo?) la "sinfonia dell'orrore" composta da Murnau nell'ormai lontanissimo 1922, occuperebbe senz'altro una delle primissime posizioni.
La prima novità del film rappresenta una radicale innovazione apportata agli schemi tipici dell'espressionismo tedesco, inaugurato con il capolavoro di Wiene due anni prima.
L'espressionismo prima di Murnau vedeva infatti una predilezione per gli ambienti chiusi, forse maggiormente rappresentativi dell'interiorità, e dunque la distorsione degli ambienti circostanti alla maniera di Kirchner era un modo per esternare le paure e le angosce del popolo tedesco, in particolar modo.
Murnau ribalta i canoni dell'espressionismo, dicevo, filmando prepotentemente gli esterni, le ambientazioni dunque naturali e deformandone le forme, rendendo la natura quasi "malefica", modellata nella sua geometria come da forze superiori ed oscure.
La trama di "Nosferatu" è relativamente semplice ed universalmente nota, essendo tratta palesemente dal celeberrimo romanzo di Stoker, di cui Murnau si è limitato a cambiare i nomi dei personaggi e, in parte, lo svolgimento di alcuni elementi, nemmeno così minori per chi avesse intenzione di interpretare il film.
Ciò che maggiormente colpisce di questo film è a mio avviso la sua totale apertura ad ogni chiave di lettura.
Innanzitutto ci sono i possibili risvolti psicanalitici che vedrebbero nei personaggi di questa storia dei precisi elementi psichici, delle istanze freudiane, delle rappresentazioni delle sue topiche maggiori.
Dunque il vampiro, il Nosferatu(che significa "non-morto"), qui nominato Orlok, rappresenterebbe la controparte "animalesca" di Hutter(il Jonathan Harker del romanzo, l'eroe), qui dipinto come un giovane quieto e quasi immaturo, incapace di comprendere in toto la sua natura sessuale e di "soddisfare" i desideri della propria moglie.
Puntualizzando, il vampiro rappresenterebbe l'Es, il desiderio(anch'esso di molteplice forma, come vedremo dopo)puro, immediato(nel senso più letterale, "non mediato");
Hutter/Harker rappresenterebbe invece il Super-Io, l'istanza atta a "reprimere" l'ambito pulsionale dell'Es.
La moglie potrebbe – proseguendo con questa dissertazione di psicanalisi spicciola – allora rappresentare l'istanza che fa da tramite, che è combattuta, tra i due poli pulsionali, e dunque l'Es ed il Super-Io.
Infatti c'è una sequenza molto enigmatica in cui la donna pronuncia le parole "Ti Amo…", ma il destinatario di questa formula resta sconosciuto: Hutter o Orlok?
In effetti l'attrazione della donna sembra contesa tra il marito ed il suo "lato animalesco", puramente pulsionale.
Orlok è infatti puro desiderio e la donna in diverse sequenza mostra un atteggiamento vago, quasi in bilico tra l'essere spaventata e l'essere attratta dal "mostro", portando dunque a compimento quel che il romanzo di Stoker soltanto accennava.
Dunque il voyage del giovane eroe, dell'immaturo Hutter nel "paese dei mostri" è quasi equiparabile al "sonno della ragione", che per l'appunto genera mostri.
In termini spiccioli il suo viaggio sarebbe un viaggio alla scoperta del suo "lato oscuro", da cui la moglie è al contempo terrorizzata ed attratta. Quindi, arrivato al castello del conte, il giovane/Super-Io viene "scavalcato" e messo fuori uso, per lasciare spazio al mostruoso Conte.
Infatti il viaggio del mostro avviene per via mare e l'acqua è in effetti un simbolo psicanalitico, indicante la pulsione. Sbarazzatosi degli ostacoli, il mostro raggiunge dunque l'abitazione di Hutter, dove "seduce" la moglie che, quasi per spirito di "sacrificio" decide di incontrarsi con il mostro e di morire per mano(o per morso, sarebbe più appropriato dire)sua.
La scena finale è allora pregna di significati: l'ombra del vampiro, immortalata nella storia del cinema, sale le scale e raggiunge la donna e la sua ombra sembra quasi sfiorarle un seno e provocare uno spasmo di piacere nella morente ragazza.
Il manifestarsi del vampiro di notte ed il suo evitare gli specchi sarebbero a mio avviso spiegabili come una manifestazione inconscia della sessualità, prevalentemente notturna(per luogo comune)ed incapace di specchiarsi, di avere identità, essendo visibile in una certa ottica come elemento abbrutente dell'uomo, un livellamento ad uno stato animalesco, disumanizzante, dunque.
Poi arriva la luce ed il vampiro si dissolve e PER UN ATTIMO riusciamo a vederlo riflesso nello specchio: che sia un involontario errore del regista o abbia un senso compiuto, siccome si tratta di un'analisi opinabile, si può dire che quel riflesso del vampiro nello specchio, prima di morire, ne rende in qualche modo la sua natura "quasi umana", reso umano dal momento in cui ha amato.
Chiaramente questa è SOLO una delle possibili chiavi di lettura del film.
Altra, sempre di stampo psicanalitico(ed è quella che preferisco, anche se non più probabile delle altre), vorrebbe identificare il Vampiro come catalizzatore dell'istinto di morte della civiltà, figura in cui convergerebbero e coesisterebbero pulsioni di Eros e di Thanatos, sempre stando ad una lettura di stampo freudiano(ultimo periodo, l'Al di là del principio di piacere).
La donna sarebbe attratta dunque anche dalla capacità nullificante del vampiro, che reca peste e morte in ogni dove. La scena del cimitero è in questo senso emblematica: la donna attende il marito(o la sua controparte animalesca?)nel cimitero, come se un presagio di morte(o un istinto?)incombesse su di lei.
Il sacrificio della donna potrebbe in realtà essere molto meno "drastico" di quanto non sembri, se si parte dal concetto che il suo sacrificio d'amore sia quasi un concedersi alla creatura, che forse altro non è che il lato pulsionale e represso del marito che, venuto a contatto con una realtà diversa, avrebbe portato fuori questa sua natura fino a quel momento contenuta anche da una certa immaturità quasi adolescenziale.
Naturalmente il film ha anche chiavi di lettura che esulano del tutto dal campo psicanalitico.
La più probabile delle altre è che il vampiro rappresenti profeticamente l'ascesa del Nazismo, in quegli anni ancora lungi dalla piena affermazione(che avverrà soltanto 11 anni dopo, a seguito delle elezioni del 1933)e quindi il suo avvento porterebbe la "peste", seminando morte e distruzione e richiedendo il sacrificio di innocenti per la buona causa comune.
Questa è forse la tesi più accreditata, ma ce ne sono ancora altre.
Alcuni parlano di Nosferatu come simbolo della globalizzazione o parlano di tracce di omosessualità nel film(come il morso/bacio quasi erotico del vampiro a Hutter).
Oppure, più probabilmente, il film, come ogni capolavoro dell'espressionismo, mirava più semplicemente ad esternare un'altrimenti ineffabile angoscia vaga ed indefinita.
Quel che è certo è che questo film resterà nella storia come uno dei pochissimi film dell'orrore in grado di creare angoscia sempre, a prescindere dalle epoche(ovviamente in questo senso il film ha perso comunque un buon 70% della sua capacità di fare paura, abituati come siamo ad uno standard di horror non più basso o più alto, semplicemente "molto differente" e più fine a se stesso, intento cioè al solo spaventare lo spettatore con colpi di scena da urlo o con effetti speciali all'ultima moda, generalizzando)e di rappresentare la grande maestria dei registi del cinema che fu.
E così l'ombra del vampiro non scomparve.

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Ultima risposta 31/01/2011 13.42.39
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Rand  @  09/10/2010 19:45:34
   8 / 10
certamente uno dei capisaldi della cinematografia delle origini... il primo film che rivela ad un pubblico di non solo lettori il mito del vampiro! Il comparto tecnico adesso fà sorridere ma per l'epoca era visibilmente rivoluzionario....
musica in presa diretta, registrata in secondo tempo, l'uso della cinepersa compressa nella sua fisica limitata è comunque notevole, riesce a rendere il senso di angoscia e mistero. La recitazione è alquanto teatrale, poichè a quell'epoca l'unico riferimento era il teatro, effetti speciali semplici ma efficaci, e l'uso delle ombre da solo è notevole....
Che altro dire, il cinema dell'horrore e non solo è nato da questa pellicola, quasi leggendaria.....

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Ultima risposta 09/10/2010 21.10.39
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bulldog  @  16/07/2009 11:21:46
   9 / 10
capolavoro di Murnau

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Ultima risposta 08/09/2010 20.22.05
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  31/05/2008 14:01:11
   5½ / 10
non regge il confronto con altri classici degli anni venti. troppi buchi di seceneggiatura,un bel susseguirsi di immagini e poco altro.

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Ultima risposta 01/06/2008 21.35.29
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aolabres  @  18/03/2008 22:00:33
   10 / 10
terribile e inquietante al tempo stesso....per chi ama il genere è imperdibile

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Ultima risposta 19/03/2008 00.08.14
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  23/02/2008 18:08:19
   10 / 10
Per l'anno, il 1922 mi aspettavo tutt'altro tipo ti espressionismo, più simile a "Il gabinetto del dott. Caligari" anche se ho visto un frame solo che mi basta, o "Metropolis", invece Murnau sfodera un espressionismo più simile a "Frankenstein" oppure quello ripreso e riproposto da Ejsenstejn con "Ivan il terribile", insomma un espressionismo non più scenografico, ma di ombre e di montaggio in questo caso.
Come dimenticare ormai la faccia di Nosferatu, le sue mani, la camminata, una pellicola vecchia, quasi andata, ma totalmente ricca di fascino, siamo negli anni '20, tutto ciò era sperimentale tutto ciò è capolavoro.

25 risposte al commento
Ultima risposta 05/05/2008 22.18.20
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lampard8  @  27/01/2008 20:26:20
   10 / 10
Un grandissimo capolavoro firmato Murnau. Il grande cineasta tedesco ci regale uno degli horror più cupi, claustrofobici e inquietanti della storia.
Magistrale uso delle musiche che sottolinenano i momenti più inquientanti del film in una sorta di climax crescente. Immortale

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Ultima risposta 23/02/2008 18.20.00
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  29/11/2007 11:07:03
   4 / 10
Qui non vale nemmeno il discorso sull'archeologia. Non trattasi di film ma di uno stucchevole repertorio di immagini. Nasce dalla presunzione del film come opera d'arte astratta; anzi nasce come opera d'arte ancora prima di girarlo. Usa il linguaggio cinematografico, ma poteva essere scultura o pittura. Basta cadere prostrati di fronte ad opere tanto più impressionanti quanto più lontane nelk tempo. Luci della città (9 anni più tardi) è un film che merita di essere ricordato perché ha una storia e si perde tempo a raccontarla, non una storia usata a pretesto per far vedere a tutti quanto si è eruditi.

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Ultima risposta 23/02/2008 18.24.00
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Mizoguchi  @  31/10/2007 01:08:16
   10 / 10
Film imprescidibile.
Murnau gira un film che fa praticamente scuola nel genere horror (vampiresco e non) e non solo, che in un certo senso supera nella tecnica l'espressionismo tedesco, perchè abbandona le estreme scenografie in studio per girare, come una grande sfida, un film espressionista in esterni ed interni reali, cercando di espressionizzare la natura con la ripresa di ombre distorte, l'uso di colori primari, immagini al negativo, controluce accencanti, illuminazioni che più che l'urlo di Munch (citato a sproposito in precendenti commenti) rimanda alla matefisica di de chirico, con le sue fonti di luce inindividuabili ma onnipresenti.
Magistrali praticamente tutte le scene.
Il ritratto di vita borghese con la donna che gioca con il gattino ignara del destino tragico che l'attende, la recitazione da affarista smargiasso e scettico di Hutter, ovviamente destinato a ricredersi; poi c'è un bestiario fenomenale, dai lupi che escono di notte come presagio del male, alla selvaggina che si nasconde, al cavallo fantasma che traina la carozza al castello, ottenuto con un processo di stampa al negativo; poi c'è lui max schreck, attore mito, bravissimo e, del resto, ingiustamente conosciuto solo per questo ruolo. Sotto un trucco formidabile (non c'era ovviamente niente di vero nella leggenda che fosse davvero un vampiro) si muove senza pesantezza, con gesti terrificantemente eleganti e secchi.
Poi c'è il mitico controluce con cui penetra nella stanza di hutter, un controluce accecante come il male che rappresenta, un destino a cui non si può sfuggire.
Eccezionale poi il parallelo tra la possessione di nosferatu e la lezione del prof. bulwer sul ragno che tesse la ragnatela e intrappola le sue prede.
Bè ce ne sarebbero di cose da dire su questo capolavoro ma mi fermo qui per ora (magari in seguito a eventuali risposte si potrebbero approfondire dei punti); unica cosa fondamentale è, in qualsiasi caso, che il film sia visto nella sua edizione originale di 94 minuti con la velocità originaria di 18 fotogrammi al secondo, con oltretutto la pellicola virata in vari colori, perchè sì, come in uso negli anni venti il film è girato a tinte diverse a seconda delle scelte registiche delle scene (da notare che il momento della morte di nosferatu il cielo passa dall'azzurro cupo della notte ai toni caldi dell'alba) e solo successivamente con il trasferimento nelle successive pellicole sonore a 24 fotogrammi al secondo il colore si è perso rimanendo un non originale bianco e nero.
Insomma un film davvero fondamentale, a cui il cinema moderno deve tantissimo, oltre le cose citate anche per esempio il montaggio alternato (come il magistrale climax finale in cui da un lato abbiamo nosferatu e la donna disposta a sacrificarsi e dall'altro hutter e il dottor bulwer che si rendono conto di ciò che sta accadendo e decidono di intervenire ma ahimè troppo tardi, con il culmine dell'arrivo di lui nella stanza che coincide con l'ultimo respiro di lei), chiunque si appresti a vederlo lo veda con una certa preparazione critica, perchè non sono davvero film da arronzare con commenti superficiali e fuori luogo di persone che farebbero meglio a studiare un poco il cinema prima di sparare a zero su film che LORO non sono in grado di capire, non certo maestri come Murnau a toppare.

11 risposte al commento
Ultima risposta 26/02/2008 09.44.18
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Glendhi  @  19/10/2007 18:41:20
   4 / 10
Un film simbolo dell'espressionismo tedesco. Ho sempre adorato l'espressionismo come movimento artistico, ma questo film, mi ha fatto ridere-dormire. Ridere è plausibile, poichè con tutti gli orrori che siamo abituati a vedere noi spettatori moderni è ovvio che vedere un vampiro alzarsi da una bara con un crick suscita qualche risata. Dormire anche, perchè le sequenze si susseguono con una lentezza al di fuori del comune, e il fatto che il regista voglia evidenziare la pura forma ed espressività delle immagini non giustifica la pesantezza di questo mattone. L'espressione deve perforare, inquietare, travolgere lo spettatore. Questo è l'effetto che mi ha fatto il quadro simbolo dell'espressionismo (ovvero L'urlo di Munch), non questo film. Quest'opera è una freccia di gomma che appena solletica, ma senza nemmeno dar fastidio.

8 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2008 18.25.41
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  30/09/2007 18:21:20
   5 / 10
Parliamoci chiaro, senza negare l'immenso valore storico che ha questo film, dobbiamo riconoscere che oggi tutto il fascino che forse aveva 50 anni fa scompare.
Almeno così è stato per me...
La fotografia è troppo antiquata, è muto e non può assolutamentre far paura.
E pensare che il buon Chaplin è riuscito a creare film muti che tutt'ora rimangono bellissimi capolavori.
Mi sembra strano però... la versione che ho visto io durava solo 61 minuti (meglio così perchè mi era venuto il mal di testa) chissà perchè.
In conclusione non volglio generalizzare, ma credo che gran parte dei 9 e 10 sia solo un pò una sbruffonata di qualche utente per gli anni che il film ha e che l'esaltazione dell'espressionismo tedesco che molti hanno ricacciato sia solo una copertura per un voto alto che nn sarebbero riusciti a spiegare.
Non regge assolutamente il paragone degli altri capolavori in top 25.



50 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2017 17.12.27
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Tony Ciccione90  @  22/09/2007 07:58:50
   5½ / 10
Quando ci si trova dinanzi a film estremamente datati,è sempre difficile votarli. Mettendo un voto basso si rischia di passare per ignoranti,mettendolo alto,invece,o per esperti o per buffoni. A me questo film non è piaciuto. Mi sono annoiato. La musica,davvero bella è vero,secondo me non contribuiva a creare un minimo di tensione. Anzi. L'espressione del Nosferatu è rimasta giustamente nella storia e non metto in dubbio che abbia terrorizzato le vecchie generazioni. Murnau e gli altri registi di quel periodo sono dei pionieri,senza i quali il cinema oggi non sarebbe quello che è (forse sarebbe meglio dire il cinema di 15-20 anni fa,cmq...). Onore e rispetto ai pionieri dunque,ma qui dovrebbero avere una classifica tutta loro,dove si possano votare i primi film senza sonoro. Non possiamo paragonare Nosferatu et similia a capolavori moderni. Devo cmq dire che si sono film muti migliori di questo. Smettiamola di fare gli esperti tirando in ballo l'espressionismo tedesco e il "terribile contrasto bianco-nero" (che è presente anche in Stallio e Ollio). Chiedo lumi. Ciao!

12 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2007 14.25.27
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momo  @  28/08/2007 09:44:35
   5 / 10
Non riesco proprio a capire questa mania per i cimeli del cinema, questa forma di antiquariato del cinema. Sinceramente non mi sembra questo capolavoro, dopo, che sia un pilastro del cinema, che sia stato fondamentale per l’evoluzione del metodo di ripresa, innovativo etc. etc., perfetto concordo pienamente ma ora siamo andati avanti, era innovativo per quei tempi adesso siamo ottantacinque anni dopo, e c’è di meglio di molto meglio. Dopo che mi si venga a tirar che è un allegoria delle tirannie della forza del male che non può essere fermata, ma dai, se la mettiamo così allora i Ghostbusters esprimo l’ansia di un materialismo oppresso dalla società capitalistica... Ognuno è libero di vedere nei film tutti i significati che vuole ma non deve lamentarsi se poi gli altri non li vedono, per me questo film rimane un Horror e basta, la cui fortuna e dovuta (oltre ai motivi sopra citati) al contesto in cui è stato prodotto: la fortuna di Murnau è stata quella di avere una forte critica e censura che hanno dato ai suoi film dei temi che probabilmente non gli appartenevano. E’ un po’ come la venere di Milo ha un forte significato storico ma no può essere considerata un capolavoro quale quella di Botticelli.

32 risposte al commento
Ultima risposta 23/02/2008 18.47.16
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grabowsky  @  06/08/2007 13:45:31
   10 / 10
la paura fatta film...ed e' forse la prima volta nella storia del cinema che la paura assale le masse. fondamentale.....

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/08/2007 13.25.52
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Signor Wolf  @  05/08/2007 20:40:56
   7 / 10
Avevo visto cigarette Burns solo ieri, parlava di un film maledetto di cui era rimasta un unica copia, un' analogia che mi ha fatto pensare a questo film, Ne ho trovato una versione da 80minuti e ho deciso di guardarla, spiazzante, il film più vecchio che avessi visto fino ad allora era degli anni 50, questo era antecedente di una trentina d' anni, c'è chi ha dato un voto basso per il bianco e nero, a parer mio sono la mancanza del sonoro e le riprese a scatti che fanno di questa pellicola un vero mattone, ammetto infatti che alcuni tratti li ho saltati, tanto la storia la conosciamo tutti ed è parecchio difficile seguire un dialogo.. SENZA DIALOGO!
I difetti che imputo a quest' opera vanno oltre a quelli imputabili a tecniche obsolete ,non ho apprezzato il modo di cambiare le scene ed un particolare che non ho sopportato: le porte che si aprono da sole, ma c'è ne era bisogno?, ma la gente si spaventava veramente per questo quella volta? forse era un disperato bisogno di un effetto speciale? boh
Tuttavia lo ho trovato simpatico, sopratutto per gli attori, avevano una mimica fantastica, sopratutto Jonathan e il servo di Dracula, suggestiva anche qualche fotografia come quella del castello in lontananza per dirne una
ha il pregio di aver inspirato molti altri film, per intero o parzialmente, si vede.

Non posso dire che è una schifezza, tuttosommato dopo tutti questi anni è ancora meglio di Vanzina, non posso neanche paragonarlo ai film di Kubrck o Tarantino però, direi che vale la pena di vederlo se si ha curiosità ma nulla di più

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Ultima risposta 08/08/2007 12.10.23
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Dick  @  10/07/2007 17:25:55
   8½ / 10
Film inquietante che descrive come si sia impotenti di fronte all' avanzare delle forze del male che attraverso il loro rapppresentante fanno cadere una città ai loro piedi e solo il sacrificio di una donna dal cuore puro potra liberareda esse.
Interessanti soprattutto l' aspetto del conte, non il solito affascinante nobile, ma una sinistra figura pelata dai denti aguzzi e della lunghissime dita artigliate e il fatto che il film sia stato girato in esterni.
Scene come quella del giovane che non può far altro che aspettare il suo carnefice o quella della nave e infine l' ombra del conte che si staglia sulla ragazza sono proprio belle anche se poi la pellicola a mio avviso procede con una storia un pò esemplificata (sarà che il romanzo mi è proprio piaciuto).
La pellicola comunque non manca di provocare inquietudine ed angoscia.
Io ho preso la videocassetta dalla mediateca della collana "Il Grande Cinema" di Mondadori Video e i nomi sono un pò mischiati. All' inizio si parla di Orlok che poi diventa Dracula e il giovane si chiama Jonathon (sarà che hanno sbagliato con la o) e la ragazza Nina. Poi compare pure Van Helsing. Mah!
1 e 34? Ma c' è quindi una versione più lunga.
Peccato che sul dizionario che ho a casa mi si sia strappata la pagina dove c' era la seconda parte della recensione.

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Ultima risposta 10/07/2007 17.52.44
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  06/07/2007 18:30:05
   10 / 10
Capolavoro espressionista, ma non solo. Il modo di narrare la storia da parte di Murnau è esemplare così come il suo modo di descrivere il personaggio. Un film eccellente anche dal punto di vista visivo.
E' uno dei capolavori della storia del cinema.

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Ultima risposta 12/07/2007 16.47.10
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monaco2006  @  01/07/2007 02:02:36
   2 / 10
che si puo dire...
è un film del '22 e per essere tale ce ne sono molti altri che sono girati, recitati e montati molto ma molto meglio (chaplin su tutti solo per citare un esempio).
Ci sono delle pellicole più recenti che danno una visione molto più veritiera del vero dracula di Stoker. In questo film pare che i produttori avessero cambiato tutti i nomi del romanzo originale per non oagare i diritti d'autore... ma come si fa?!
Sembra di vedere un cinegiornale muto col proiettore che va scatti...

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Ultima risposta 23/11/2007 10.18.14
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Sig. Chisciano  @  25/03/2007 21:37:41
   9 / 10
L'espressionismo tedesco mi ha sempre annoiato, comunque Nosferatu rimane un capolavoro. Il film ha un'atmosfera molto drammatica, quasi come se il mostro fosse una piaga umana oppure una malattia come la peste. Comunque anche se non mi piace il film è troppo importante per non dare un voto alto. Lo consiglio a chi vuole approfondire l'uso delle luci e delle ombre nel cinema.

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Ultima risposta 12/07/2007 14.18.10
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  24/06/2006 22:13:02
   10 / 10
....e così il cinema conobbe la paura. Agghiacciante e sinistra opera di Mournea per l'epoca rivoluzionaria sotto tutti i punti di vista. Quando vediamo quel sinistro vampiro starsene immobile lì, dietro la porta, o vediamo allungarsi la sua ombra per le scale, ci rendiamo conto di quanto questo film abbia dato vita ad una delle figure più presenti nel cinema horror. Il vampiro nella sua essenza, senza stupidi orpelli da aristocratico, ma una creatura della notte affamata di sangue vergine. Superbo.

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Ultima risposta 03/02/2007 00.37.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  26/12/2005 18:48:06
   9 / 10
Povero nosferatu , ho avuto la sfortuna di guardarmelo proprio il giorno dopo che ho visto il capolavoro di Griffth (intolerance) e, se anche i generi sono completamente diversi non riesco a non farne un paragone : il film del grande griffith pur avendo 90 anni e non 84 come nosferatu è fatto molto meglio sotto molti punti di vista.
Comunque Nosferatu resta comunque una pietra miliare dell' horror e del cinema in generale poichè con numerose innovazione introduce un più soffisticato modo di dare suspanse come le ombre o il far comparire il cattivo molto lentamente in modo tale da far salire la tensione sempre di più; si può dire comunque she il film pur non dando ormai più ansia mantiene sempre , se così si può dire , una certa atmosfera spettrale.
Il film in questione è anche la prima trasposizione del conte dracula sul grande schermo nel quale il regista (il famosissimo Murnau) cambia luoghi e nomi per problemi di diritto d' autore; ma non ostante queste prcauzioni, la vedova di Bram Stoker (lo scrittore di Dracula) denuncia la produzione del film e il giudice incaricato del caso emana la sentenza dicendo che tutte le pellicole allora esistenti del film Nosferatu venissero distrutte; la sentenza venne eseguita ma forunatamente Murnau riusci a nasconderne una (la sua personale) e da queste ne discesero tutte le copie adesso presenti al mondo.
Il film a parer mio si merita un bel 9 e non ho alcun problema a darglielo (forse mi dispiace il fatto che probabilmente vi abbasserò la media adesso al massimo, però secondo me non si merita il 10).

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Ultima risposta 09/06/2006 13.52.00
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:50:50
   10 / 10
Stupendo! Murnau ha fottuto tutti, anche Stroker!

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Ultima risposta 07/06/2006 13.13.39
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la mia opinione  @  16/10/2005 21:12:19
   10 / 10
Fantastico non ci credevo. Certo è dura sentire la musica sotto ma le scene sono incredibili, storia dell'horror cinema. Il primo vero padre di tutti i film a seguire del genere.

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Ultima risposta 17/10/2005 20.57.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Aliena  @  05/03/2005 17:21:05
   10 / 10
Il Primo Grande Unico Immortale Vampiro...
film veramente inquietante,
tralaltro le didascalie che raccontano la storia
(pur ovviamente non trattandosi di una scelta)
aumentano l'inquietudine, delle varie meravigliose inquadrature...


certo alcune scene abituati al cinema d'oggi risultano un poco comiche,
(vedi quando il conte Orlok prepara il carro con le bare o quando vaga con la sua bara sottobraccio)
ciònonostante altre scene sono incredibilmente moderne e geniali
(come l'ombra della mano della mano del vampiro che sale sul petto della azzeccatissima versione di Mina stokeriana)

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Ultima risposta 27/07/2005 02.30.35
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dragonfly  @  08/10/2004 13:55:52
   10 / 10
Assoluto capolavoro dell'orrore !!!!! Sequenze, strutture, piani, fotografia: tutto è stato poi ripreso da questo film.
Film ispirato al magnifico Dracula di Bram Stoker. Murnau, senza risorse economiche, ha dovuto cambiare nomi e ambientazioni per non pagare i diritti. Ne viene fuori un capolavoro dell'espressionismo tedesco.
Indimenticabile la sequenza in città, quando si vedono le tombe degli abitanti dall'alto, e l'effetto speciale conl vampiro che svanisce alle prime luci dell'alba.
Una straordinaria prova di Max Schreck -il vampiro per eccellenza- e una fotografia impeccabile sono i grandi punti di forza del film. La pellicola è stata girata con l'effetto notte, poi passata al negativo nella sequenza dei boschi dove si vedono degli spettrali alberi bianchi sullo sfondo nero. Impeccabile.

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Ultima risposta 08/05/2005 20.51.34
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