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Al seguito di varie commissioni che limitarono fortemente il proprio impegno cinematografico, dopo essersi arreso alle oppressive produzioni di politica propagandistica, prima a favore e poi in opposizione al regime giapponese, Akira Kurosawa da sfogo con WAGA SEISHUN NI KUINASHI (oppure No Regrets for My Youth) ad un intimo disegno attualista che, nonostante trovi nel suo personale impeto politico e sociale un difetto discorsivo, non impedisce al regista di governare la macchina da presa con l'obbiettivo di creare una narrazione esteticamente avvenente e significativa, contrastando il romantico con il drammatico in un ambiente realista come quello del Giappone nel dopoguerra, fonte di rimostranze sociali d'alto tasso morale e di un decadimento umano dal quale Kurosawa si abbevera frequentemente. Dal lato dei difetti, la foga espressiva della pellicola si sente nello svolgimento della sceneggiatura, che alterna attimi di poesia naturalista ad un melodramma stantio.