mine vaganti regia di Ferzan Ozpetek Italia 2010
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mine vaganti (2010)

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locandina del film MINE VAGANTI

Titolo Originale: MINE VAGANTI

RegiaFerzan Ozpetek

InterpretiRiccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Lunetta Savino, Ennio Fantastichini, Elena Sofia Ricci, Carolina Crescentini, Ilaria Occhini, Daniele Pecci, Massimiliano Gallo, Bianca Nappi, Paola Minaccioni, Matteo Taranto, Carmine Recano, Gea

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2010

•  Altri film di Ferzan Ozpetek

Trama del film Mine vaganti

Nella casa c'è molta attesa per il ritorno di Tommaso (Riccardo Scamarcio). La mamma Stefania (Lunetta Savino), il padre Vincenzo (Ennio Fantastichini), la zia Luciana (Elena Sofia Ricci), la nonna (Ilaria Occhini), la sorella Elena (Bianca Nappi) e l'amica d'infanzia Alba (Nicole Grimaudo), vorrebbero tutti che Tommaso affiancasse il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella nuova gestione del pastificio di famiglia.

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Voto Visitatori:   7,13 / 10 (151 voti)7,13Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
Miglior attore non protagonista (Ennio Fantastichini)Miglior attrice non protagonista (Ilaria Occhini)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore non protagonista (Ennio Fantastichini), Miglior attrice non protagonista (Ilaria Occhini)
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Voti e commenti su Mine vaganti, 151 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/04/2010 00:12:41
   7½ / 10
Sembra un momento molto buono per la commedia italiana. Anche Ozpetek riesce nell'obiettivo con un film convincente che fonde il suo stile personale con i temi cari alla commedia italiana di una volta. Temi sociali importanti trattati con apparente leggerezza anche nello stile visivo e scenografico in cui si intravede un certo gusto anni 60, quasi a sottolineare l'eterno provincialismo del nostro paese. Timore nell'accettare il diverso, terrore di essere giudicato dagli altri.
Inoltre, come nel film di Virzì, è la prova corale degli attori a dare quell'input aggiuntivo alla buona riuscita del film. Bellissimo il personaggio della Occhini e bravissimo anche Fantastichini nel ruolo padre autoritario, ma solo fra le mura di casa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  31/03/2010 10:25:49
   7 / 10
Alla ricerca di nuovi generi, Ozpetek riesce a fare un film per una volta tanto convincente dopo i terribili "Cuore Sacro", "Un giorno perfetto" e "Saturno Contro".
Il film va letto sotto due punti di vista: il primo come mera commedia a tematica omosessuale e in questa ottica il film è splendido.
Pur cadendo qualche volta nella macchietta, come con l'arrivo degli amici del protagonista con gag veramente fastidiose, nel complesso riesce ad essere di grande spessore.
Questo tipo di commedie generalmente sono importate dagli Stati Uniti, Spagna o Francia, è bisogna dire che in grandi linee sono tutte improponibili.
Ecco che una volta tanto un film "Queer" come questo riesce finalmente a convincere.

Se invece prendiamo questo film al di fuori della schematizzazione di film "queer" allora ecco che i limiti sono molti.
In primo luogo giocare su due figli omosessuali nella stessa famiglia, sarà un buon presupposto per una commedia ma già immagino i benpensanti alzare la manina e ricondurre l'omosessualità a chissà quale trauma infantile.
Per quanto riguarda certi risvolti sentimentali il film sa di già visto e il flashback della nonna sa troppo di "La finestra di fronte".

Ho comunque apprezzato molto il lasciare in sospeso e il non banalizzare i rapporti familiari.

Nel complesso decisamente da vedere.

albio1985  @  30/03/2010 23:45:27
   8½ / 10
Ozpetek riesce a non essere mai banale nonostante il tema dell'omosessualità l'abbia già ampiamente trattato.Un film che regala grandi emozioni,recitato per altro benissimo. Molto più di una commedia. Consigliato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/03/2010 19:10:04
   6½ / 10
Un Ozpetek diverso dal solito mai cosi ironico sul tema,a lui molto caro,degli omosessuali!
Un mix di ironia e dramma che comunque non offre nulla di nuovo...Anzi l'alternarsi di scene comiche a drammatiche è troppo confusionario forse per errori di montaggio!
Divertente ma nulla di trascendentale...

Lapucciosauro  @  30/03/2010 02:53:14
   6½ / 10
Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/03/2010 01:24:36
   7½ / 10
Chissà se Ferzan riesce a convincersi che riesce splendidamente nella commedia e la smette di alzare troppo il tiro.
Dopo "Le fate ignoranti" questo è il suo miglior prodotto, proprio per quella leggerezza di toni che non trascurano i contenuti.
Il tutto raccontato attraverso la regia sontuosa di Ozpetek, ma questa non è una novità.
Ottimi tutti gli attori e i comprimari, Scamarcio compreso: questa sì che è una novità.

polbot  @  29/03/2010 19:35:08
   6½ / 10
Con questo film Ozpetek rientra in pista, ma non gridiamo al miracolo. Film caruccio.. Secondo me è un po' mortificato l'aspetto comico-brillante, che sarebbe risultato più vincente. Un applauso a Nicole.. :D

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/11/2010 14.13.29
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lesaripresa  @  26/03/2010 15:50:03
   7½ / 10
Divertente, Drammatico, Sentimentale, Profondo!
a me è piaciuto tanto

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3 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2011 18.19.32
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el diablo  @  24/03/2010 23:30:37
   6½ / 10
Il film tratta un tema difficile come quello dell'omosessualità e della difficoltà di rivelare il proprio stato alla famiglia...non banale,profondo,a tratti comico e a tratti drammatico il film si lascia vedere senza annoiare lo spettatore. Buon cast di attori, spettacolare la recitazione della Occhini, bella la colonna sonora e buona la regia...

Massacratore  @  24/03/2010 21:58:32
   8 / 10
Meno triste degli altri Ozpetek che ho visto, divertente, leggero ma non troppo... grazie

donzauken  @  24/03/2010 20:53:58
   10 / 10
Ozpetek riesce ancora una volta a sorprendere, commuovere, divertire ed emozionare. Film strepitoso e di rara bellezza, con un cast di attori in stato di grazia. Consigliato

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/09/2010 17.53.53
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*-sky-*  @  24/03/2010 14:34:20
   7 / 10
un film molto carino, non mi ha annoiato lo consiglio

sestogrado  @  24/03/2010 01:12:20
   8 / 10
delicato, solare ed equilibrato, una delle migliori pellicole di Ozpetek. le mine vaganti servono per provocare, per far ragionare chi è irremovibile, per stimolare. grandissima interpretazione di Ilaria Occhini e splendidi i quadri dipinti da questo regista di talento. Lecce è la luce di questo piccolo gioiello cinematografico. da non perdere

willard  @  23/03/2010 10:17:09
   8½ / 10
Un film divertente e impegnato, che affronta il tema dei pregiudizi e della chiusura mentale con leggerezza e serenità.
Le solite atmosfere gay pride alla ozpetek danno come al solito una ventata di colore e spensieratezza, nell'ambito di una storia di outing "familiare".
Attori molto bravi, con uno Scamarcio ormai completamente sdoganato dai suoi "3 metri sopra il cielo" ed ha ormai i piedi ben piantati a terra ;-)

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  22/03/2010 22:24:05
   7 / 10
La terra non può non voler bene all'albero. E' tutto così semplice, lo ha stabilito la natura, l'uno non può vivere senza il supporto dell'altra la quale senza il peso di questi favolosi giganti che da essa traggono nutrimento, sarebbe arida e inutile. E' vivere in simbiosi. Significa trovare la condizione che permette di vivere in equilibrio e in armonia con se stessi e con gli altri, se trasferiamo il concetto agli esseri umani, significa amare.
Quanti sono i modi di amare? Esiste una legge che stabilisce che io debba amare una persona anzichè un'altra? Un uomo, una donna, un cane, un gatto, io devo essere libero di amare chi voglio, non sto facendo alcuna violenza, una persona che ama non deve essere giudicata. Tommaso e Antonio sono le ennesime vittime del pregiudizio, dell'ottusità, dell'ignoranza, così palesemente manifestati, in modo forse troppo macchiettistico, dal padre dei due fratelli.
In sostanza il tema è lo stesso di tante altre pellicole e le difficoltà per un regista che imbocca questa strada stanno sempre nel modo in cui certi argomenti vengono proposti, gli stereotipi stanno nascosti dietro l'angolo pronti a venir fuori al primo passo falso. "Mine vaganti" riesce a farsi vedere e apprezzare, niente di straordinario, comunque Ozpetek rimane sui suoi standard, bravi anche gli attori.
Nel suo commento Luca (Amterme) sottolinea giustamente un momento molto bello del film, quando la sorella di Tommaso, dopo che il ragazzo si confida con lei riguardo la sua condizione, gli domanda: "Sei felice?", lui non sa rispondere. In fin dei conti che cos'è la felicità? E' difficile determinare i confini dei nostri desideri, la soddisfazione di ogni individuo si riferisce a un valore relativo, non assoluto. Tutto si basa sul rapporto tra quello che uno vorrebbe avere e quello che uno realmente ha, se si è poveri ma non si aspira a chissà quali beni si può essere felici anche senza di essi, al contrario si può essere straricchi ed essere perennemente infelici perchè non si raggiunge il solo bene che ci manca e che desideriamo avere. Con i sentimenti è la stessa cosa, Tommaso è felice insieme a Marco? o sarebbe stato più felice insieme ad Alba? L'influenza della famiglia nel bene (la nonna) o nel male(il padre) quanto contribuisce al raggiungimento di questa felicità? tutto è relativo si sa, a renderci felici non è ciò che le cose sono realmente ma l'idea che ce ne facciamo.

aleintothewild  @  22/03/2010 19:18:56
   9½ / 10
Meraviglioso! Una commedia, sì! Ma profonda come gli altri lavori di Ozpetek. Bella musica, bravi gli attori. Poetico, quotidiano, divertente. La figura della nonna è strepitosa!

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jiko  @  22/03/2010 19:08:36
   9 / 10
Ozpetek punta sulla commedia e realizza un bellissimo film che alterna toni ironici e amari, con momenti comici alternati ad altri più melodrammatici. Il risultato è perfetto, un film esplosivo dal gusto umoristico e divertente, che trasmette un'allegria contagiosa, e nello stesso tempo invita a pensare che non esistono normalità e diversità, non esistono uomini diversi e uomini normali, ma solo persone uniche nella loro identità e nella loro realtà. In alcuni momenti mi ha ricordato certi film di Almodovar, soprattutto nel bellissimo finale.

Flavietta2  @  22/03/2010 18:29:43
   8 / 10
A volte è problematico rivelare alcune scomode verità alla famiglia, ma l'amore non ha sesso, età, discriminazione.
Commedia deliziosamente autoironica e equilibrata,che tratta temi non banali senza mai scadere nel politically correct o nel volgare. Molto assurdo ma allo stesso tempo reale,impreziosito da buone interpretazioni e un'ottima regia.
Da premiare la Occhini, veramente una donna d classe. E ora la cosa più assurda: Scamarcio non se la cava male. Non fraintendetemi, la sua interpretazione è inferiore alle altre,ma il suo essere omosessuale "nascosto" è discretamente reso e nelle uniche due scene in cui il suo vero io emerge risulta credibile. Inoltre Ozpetek ha eliminato in lui ogni traccia da figo alla Moccia.
Divertente,commovente,pieno di spunti, questo film mi ha coinvolto dall'inizio alla fine,perchè in fondo noi tutti siamo delle mine vaganti,pronte a esplodere per distruggere gli equilibri. Niente può stare sempre al suo posto e noi vaghiamo,finchè l'ordine non viene ristabilito. Lo consiglio.

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Tautotes  @  22/03/2010 00:38:06
   7½ / 10
non si può non dare un giudizio positivo a questa commedia drammatica di Ozpetek. I momenti di comicità si alternano ed a volte si commistionano alla drammaticità (il padre che ride per dimostrare che va tutto bene, nella scenda del bar, e che ossessionato dall'opinione della gente vede tutti che ridono per giudicarlo e denigrarlo). Scamarcio fornisce un'ottima prova. Il significato ultimo, la libertà di scelta che non deve mai mancare nella vita, non è certamente originalissimo, ma la godibilità del film non ne risente affatto.
Finalmente una commedia italiana abbastanza intelligente.

Sestri Potente  @  21/03/2010 19:58:46
   7 / 10
Non è il mio genere di film preferito, ma questo Mine Vaganti non è affatto male.
Buon ritmo fin dall'inizio, con battute divertenti che si alternano a momenti più drammatici.
Il tema portante è, ovviamente, quello dell'omosessualità, e del difficile rapporto che si può instaurare con la famiglia in seguito a questa scoperta.
Argomenti delicati quindi, e non facili da digerire se non fosse per la lodevole regia di Ozpetek e per una colonna sonora azzeccata.

bussisotto  @  20/03/2010 19:01:18
   7 / 10
Ozpetek è una certezza: racconta belle storie, sceglie attori adeguati, predilige musiche che fanno subito centro, le ambientazioni sono azzeccate...
Mine vaganti è una commedia deliziosa, che intrattiene e spinge alla riflessione.
Dopo un inizio leggermente lento e poco incisivo, la sceneggiatura tira fuori un bel pò di battute efficaci ed il lavoro prende quota.
In Riccardo Scamarcio, sotto la guida del bravo Ferzan, si riesce persino a riscontrare un'espressione facciale...eppure...nonostante il suo...ehm...impegno...l'attore risulta il peggiore in campo (ad onor del vero, l'unico incapace in un cast di ottimo livello).
Elena Sofia Ricci si distingue per bellezza e qualità interpretative.
Un plauso anche a Fantastichini, la Savino, Preziosi, la Grimaudo.
La presenza di Ilaria Occhini, a mio modestissimo parere magnifica, è un tocco di classe.
Belli i flashback che vedono protagonista Carolina Crescentini.

ghirb  @  20/03/2010 17:39:46
   9½ / 10
Ci sono andato quasi per caso, scegliendo con amici, all'ultimo momento tra la lista dei Film a disposizione, chiaramate conoscevo Ozpetek e quasi tutti i suoi film.
Bello, bello, bello, siamo tutti usciti con il sorriso sulla bocca, il film diverte ed emoziona, fa riflettere sui temi della vita e di questa Italietta provinciale ed ipocrita. Bravissimi tutti gli attori, che danno vita a personaggi ben caratterizzati.
Da vedere assolutamente.

4giulio  @  20/03/2010 13:13:23
   9 / 10
film divertente, trama simpatica...altro grande film di Ferzan Ozpetek

FABRIT  @  20/03/2010 12:25:09
   9 / 10
Bellissimo!Ozpetek ci inganna con la storia di un film più leggero, ma non è assolutamente vero,tratta con più leggerezza argomenti molto seri e importanti che esistono in tutte le famiglie del mondo,quella dell'omosessualità è solamente un pretesto per farci vivere emozioni che ,con sfaccettature diverse ,ognuno di noi probabilmete ha vissuto con la propria famiglia,i propri nonni e genitori!Attori superlativi come la Occhini e Fantastichini,ma bravo anche Scamarcio ,qui alla sua miglior prova!Finale struggente e commovente,da non perdere!

Yat81  @  20/03/2010 10:38:21
   7 / 10
Ammetto di essere andato al cinema con una certa preoccupazione.
Questo film però mi ha sorpreso positivamente,pur non essendo originalissimo riesce a divertire e a far pensare..il finale è un po' una "pezza" al film ma comunque si può accettare.Si può scegliere per una serata leggera e divertente.

paride_86  @  19/03/2010 23:34:03
   7 / 10
Ozpetek, dopo l'eccessivamente criticato "Un Giorno Perfetto", torna al cinema con una commedia familiare frizzante e scanzonata.
E' un film in cui si ride tantissimo, ma il messaggio di fondo della storia è piuttosto trito.
Gli attori sono tutti molto bravi e la storia funziona.

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Ultima risposta 23/03/2010 03.14.45
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  19/03/2010 22:20:53
   7½ / 10
Se l’intenzione era quella di girare solo una commedia divertente e intelligente, allora bisogna dire che Ozpetek ci è riuscito molto bene. Se oltre a questo voleva toccare l’animo, emozionare, commuovere come pure far riflettere su idee e pregiudizi illogici, allora secondo me ci è riuscito solo in parte, altri suoi film hanno raggiunto questo obiettivo in maniera migliore.
Del resto Ozpetek, come tutti i registi che “sentono” la loro opera, in realtà non fa altro che variare su dei temi cardine, i quali si ripetono sempre ad ogni film. Va detto che ciò non è assolutamente un difetto; solo che le “variazioni” di questo film non approfondiscono, non intensificano o ci offrono una insolita versione dei temi che stanno a cuore.
Secondo me il film ha forse sbagliato protagonista. Doveva essere Antonio, non Tommaso, la figura da approfondire, da indagare; è lui che ha una storia molto più sofferta, molto più tragica, molto più toccante, certamente più vera e umana. Ma la storia di Antonio probabilmente non si prestava abbastanza ad essere trattata in maniera comica e leggera. Ma del resto tutti i personaggi soffrono un po’ del fatto che non sono trattati come persone reali in tutto e per tutto, ma come personaggi di un film che deve divertire trasmettendo un nobile messaggio. Il padre soprattutto, ma anche in parte la madre soffrono di questo dovere rientrare a forza in un modello quasi precostituito. I loro comportamenti sono troppo netti, troppo consequenti, forse anche troppo prevedibili.
Altro aspetto tipico e qui forse un po’ forzato è quello della presenza obbligata del paradosso per poter creare il motore della “commedia”. Una volta erano gli uomini “normali” che subivano il fascino del proibito, vacillavano, ma poi ritornavano all’ordine (mi viene in mente una commedia con Pozzetto e Ranieri). Ora invece il paradosso si rovescia, sono quelli che praticano il proibito che vacillano e sentono il fascino del normale (si veda “Diverso da chi?”). Il risultato però è lo stesso. C’è da dire che questo tema era già presente in Fate Ignoranti, ma lì era più intenso, più sentito, meglio rappresentato, più sorprendente. In questo film si fatica a capire le ragioni (solidarietà?, amicizia? ammirazione?) del legame fra Tommaso e Alba , del resto il personaggio stesso di Alba è piuttosto “misterioso”, non tanto ben approfondito (almeno io non l’ho capito bene).
Il protagonista stesso secondo me non viene rappresentato in maniera convincente. Prima di tutto ho fatto fatica ad immaginarlo come uno scrittore e quindi come persona dotata di fantasia e intuito. Ci credo che il suo libro sia stato rifiutato. E’ un po’ legnoso e passivo nei comportamenti, si comporta con poco pathos. Soprattutto non esprime riflessione e consapevolezza. Sua sorella ad un certo punto gli chiede “Sei felice?” (il momento più penetrante del film) e lui non trova di meglio che rimanere lì come un pesce lesso.
Altro aspetto tipico di Ozpetek che qui mi ha dato un po’ fastidio è il panegirico del bello sul brutto. Qui come non mai si nota che i protagonisti sono “belli”, fisicamente ben fatti, mentre i personaggi di contorno (quelli banali e convenzionali) sono brutti. In una scena la nonna dice alla cameriera: “Come sei brutta” e la povera donna non trova altro che rispondere: “Io le ho sempre voluto bene”. Poveraccia, forse era il caso di farle rispondere con un tono sconsolato, invece il regista le presta un tono beota. E’ chiaro l’intento di togliere pathos e aumentare l’effetto comico. In quella parte ci sarebbe stata benissimo quell’attrice turca molto brutta ma così tanto umana e spontanea, sempre presente nei film di Ozpetek. Lei sì che avrebbe interpretato bene quella parte, facendo da contraltare umanamente ironico a tutta la vicenda (in fondo un pochino troppo drammatica).
Anche le conclusioni sono meno nette e paradossali che in passato. Intanto c’è il recupero dell’istituto della famiglia, che “vince” nonostante gli enormi contrasti, le incompresioni e i tradimenti (come può una persona innamorata tollerare dei tradimenti così palesi? Evidentemente conta di più l’istituto del sentimento. E poi come mai non c’era maldicenza in paese su questo tradimento e come mai la moglie non se ne preoccupava?).
Non c’è nemmeno l’alternativa alla famiglia, il gruppo aperto e solidale, la nota positiva di tanti film passati di Ozpetek. Qui abbiamo solo un gruppo di bei ragazzi palestrati che io ho trovato un po’ stereotipati e messi nel film più che altro per fare da paradosso comico.
Il ruolo della nonna è molto bello e positivo (si sacrifica per riunire), ma con quella funzione di “maestro” anziano con esperienze passate ho trovato molto più affascinante e più riuscito il ruolo che aveva Massimo Girotti in La Finestra di Fronte (anche perché più umano e meno didascalico). Poi, come ha educato male suo figlio!
Ma è il ruolo della zia quello che esemplifica di più questo film: ininfluente nell’economia della storia, serve solo per creare situazioni comiche e gag.
Ecco qua: un potenziale capolavoro ridotto a commedia tipo “Diverso da chi?”. Peccato davvero.
Comunque molto divertente e piacevole. Vale la pena vederlo.

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Ultima risposta 28/03/2010 21.44.43
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Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  19/03/2010 09:50:15
   7 / 10
Un Ozpetek diverso dalle sue ultime uscite, più leggero e frizzante ci regala un buon prodotto che scorre via bene e diverte anche...
Concordo con Pasionaria, il finale lascia qualche dubbio su quali siano le relazioni nate dal post funerale però forse questo è in linea con la mano veloce e leggera con cui si tratta tutto l'argomento...
E poi da leccese rivedere moltissime scene in luoghi dove si vive abitualmente è stata davvero una bellissima sensazione....

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/03/2010 09:37:52
   7 / 10
Nonostante la superficialità su cui purtroppo scivola il regista, specialmente nell’ultima parte del film, Ozpetek questa volta riesce a divertire o meglio ad alleggerire situazioni altrimenti trattate con spontaneità forzata. Non c’è dubbio che questa prova sia migliore delle ultime veramente deludenti( vd Saturno contro, in particolare) proprio per la fresca naturalezza, tutta ozpetekiana, con cui è raccontata la storia.
La storia parte con originalità, l’idea del fratello ladro di “ coming out” è carina, poi fra siparietti comici che fanno l’occhiolino a “Priscilla”, si dipana l’intreccio per concludersi in modo un po’ affrettato e non del tutto risolto ( non c’è chiarezza sulla qualità dei nuovi rapporti che nascono dall’insolita situazione).
Il merito è quello di riproporre una commedia all’italiana vecchio stampo, senza scimmiottare le fiction televisive, ormai pratica abituale del nostro cinema; quello anche di avere scelto un cast valido e ben in sintonia: sempre fantastico Fantastichini, pur qui esagerata macchietta, brava la Savino, persino Scamarcio riesce ad imprimire un briciolo di dinamicità alla sua statica mimica facciale.

Insomma, pur con gli opportuni distinguo, Ozpetek fa centro e ci regala un film spumeggiante che diverte, lasciandoci il retrogusto di buoni spunti di riflessione.

Jumpy  @  19/03/2010 01:40:51
   6 / 10
Un film incompleto.
Ozpetek è bravo, come sempre, a trattare temi delicati e scottanti con apparente leggerezza ed il film alterna, in modo accattivante, momenti drammatici ad altri di schietta comicità, anche Scamarcio se la cava bene.
Ciò che proprio non mi ha convinto è l'ultima parte: non si capisce dove voglia andare a parare, i titoli di coda arrivano quasi inaspettati lasciando tutto "appeso"...

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alfrar  @  18/03/2010 23:41:14
   8 / 10
Un piccolo capolavoro, tratti di pura poesia. Pur trattando un tema gia'visto, Ozpetek riesce a non essere mai banale, trattamdo il tema dell'omosessualita'in tutte le sue sfaccettature, il tutto condito da un cast formidabile.

zakfett  @  18/03/2010 10:57:06
   6½ / 10
Piacevole ma prevedibile; forse per voler parlare di più personaggi si è persa la possibilità di approfondirli in maniera ottimale.

suzuki71  @  18/03/2010 09:15:02
   8 / 10
Era molto tempo che non ridevo così di gusto e non a un Blockbuster qualsiasi. Quest'ultimo film di Ozpetek, assai divertente ma non leggero, ha uno script più solido di una montagna, e degli attori talmente bravi che è una goduria sentirli recitare (su tutti, ho una predilezione per Ilaria Occhini, da sempre).


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Cito Kowalski e mi chiedo quel che lui dà per scontato: in Italia c'è ancora bisogno di film come questi (cito dal film, fantastica: "...purtroppo, siamo nel 2010, non nel 2000!"), a "normalizzare" l'omosessualità (cito dal film: "Ma che brutta parola: "normalità")?

Tornando al film, il mio parere è che dopo alcuni passi falsi di Ozpeteck questo sia il suo film più forte e maturo, anche se scontato, e a lui in ogni caso dobbiamo riconoscere di saper trarre il meglio dai suoi attori (Scamarcio è davvero convincente) e di saper condurre gli script in maniera sapiente (è autore anche della sceneggiatura): ricordo pochi altri casi di film profondi e divertenti in tal modo. Belli i titoli di coda, e la canzone finale di Patti Pravo.

"La terra non può odiare il suo albero".

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Ultima risposta 30/03/2010 10.14.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  17/03/2010 13:22:10
   8 / 10
Buon ritorno di Ozpetek con una commedia che racconta l'amore e la famiglia in un'italietta di provincia, fatta di maldicenze, di apparenze ma anche di sentimenti.
Un paesaggio spettacolare, una bella fotografia ed un'ottima colonna sonora, sempre molto presente nei film del regista, impreziosiscono la pellicola.
Anche se fulcro della storia corale rimangono i personaggi, tutti ben caraterizzati e soprattutto ben interpretati. Molto bravo Scamarcio, grandioso Fantastichini, brava Lunetta Savino e molto divertente Elena Sofia Ricci. I dialoghi sono sempre molto curati, alcune battutte davvero divertenti, altre pungenti e altre ancora molto reali.
Un buon film, da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  17/03/2010 01:12:13
   8 / 10
Non c'è niente da fare: l'obiettivo di Ozpetek punta di nuovo dritto al cuore, al linguaggio delle emozioni capaci di avvicinare o allontanare le anime. Alcuni dei suoi film sono più riusciti di altri, ma non c'è dubbio che pochi registi sono dotati di tale delicatezza e soprattutto umiltà nell'imprimere sulla pellicola l'irrazionale bellezza dell'amore. Dal mio punto di vista questo è uno dei suoi film più riusciti. Non solo perchè ai toni drammatici predilige una comicità a tratti quasi grottesca e volutamente macchiettistica che maschera con le risate piccole storie drammatiche nella loro quotidianità, ma soprattutto perchè nel farlo riesce ad essere di nuovo universale, come era stato con Le Fate Ignoranti e in parte con Saturno Contro. Ozpetek guarda all'amore con gli occhi di un bambino, che poi sono gli stessi occhi del poeta: limpido e semplice nella sua espressione, e nello stesso tempo enigmatico e inesprimibile, eterno ma mutevole...come una mina vagante. Tutti noi almeno una volta incontriamo una mina vagante, che il più delle volte amiamo quanto amiamo noi stessi. Grande Ozpetek.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  17/03/2010 00:37:58
   8 / 10
Ferzan Ozpetek dopo "Le Fate ignoranti" e "Saturno contro"poteva cadere nel ripetitvo,ma così non è stato.Mine vaganti è una pellicola delicata piena di emozioni.Una storia comune da guardare e vivere quello che ci trasmette.Incantevole.

Simmetria84  @  16/03/2010 23:31:46
   6½ / 10
Guardabile, alterna momenti + ispirati a momenti di una bassezza insperata. Perchè calcare così insistentemente su alcuni stereotipi? Tuttavia strappa via qualche emozione. Scamarcio meglio ma ancora lontano da potersela tirare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/03/2010 23:23:28
   7½ / 10
Forse ha ragione il critico Lee Marshall a sottolineare lo strano "anacronismo" di questo script rispetto ad altre realtà occidentali, ma siamo nell'Italietta parrocchiale dove per fare una brutta fiction sulle lesbiche su Rai 1 è necessario fare penitenza in Vaticano o rimodellare il confine (labile) tra predisposizione e peccato.
Non è un caso che Ozpetek, dopo il (quasi) insopportabile "Un giorno perfetto" sia tornato ai temi che gli sono più congeniali, ma stavolta la sceneggiatura non fa una grinza, il senso della misura è quasi perfetto, i dialoghi ("se uno fa sempre quello che gli chiedono gli altri non vale la pena di vivere") efficaci e nell'insieme funziona almeno quanto l'ultimo, sorprendente film di Virzì.
La commedia all'italiana torna a recuperare il giusto credito? Si direbbe di sì. Frenato dai suoi istinti pretenziosi (l'irritante teologismo sociale di "Cuore sacro") il regista ha finalmente potenziato le sue qualità senza per questo rinunciare al suo stile corale ormai riconoscibile. Qualcuno ha giustamente sottolineato quanto questo queer movie (se vogliamo affibbiargli un'etichetta disconosciuta dalla volontà popolare) sia decisamente conservatore nello spirito e nella sua vocazione laico-umana. Vero, ma per una volta non è così conciliatorio, anzi.
L'espressione reale dei sentimenti arriva a compromettere anche la figura del padre, e la sua salvezza esistenziale (non come metafora ma quasi), perchè a tutto c'è un limite, e la famiglia non vale comunque la rinuncia alla felicità.
Non è vero che il mondo gayo di Ozpetek è sopra le righe, eccessivo e spumeggiante: questa vitalità contrasta col raggio d'azione limitato di un meccanismo familiare che mostra davvero tante crepe (dal padre con le prostitute alla sorella sessualmente assatanata) e che, smussato dalla contagiosa vitalità del soggetto, farebbe pensare al primo Bellocchio.
Ciò che ho trovato sopra le righe, ridondante e piagnone è stata proprio la figura del padre, vs. l'interpretazione di Ennio Fantastichini. Se c'è un personaggio che risulta eccessivo nel suo proverbiale (ma in fondo illogico e poco motivato) orgoglio ferito è proprio il capofamiglia.
Scamarcio gioca bene le sue carte, di sottrazione, a parte quando la sua natura si ribella a tanta finzione, mentre le prove migliore sono quelle delle attrici comprimarie. La Lunetta tratteggia una figura materna insopportabile (in quanto ad antipatia anche superiore al beffardo consorte) e la Occhini, gli occhi più belli del cinema italiano insieme a Virna Lisi, è splendida nel ruolo della nonna.
A dire il vero perno della vicenda e vera protagonista (fin dai flashback sui suo tormentato amor fou) su cui ruotano le complesse vicende della famiglia.
Se qualche errore di forma è stato commesso, mi sembra facile tratteggiare il sud con il consueto clichè della chiusura mentale o dai solìdi prìncipi tradizionali, e non solo per il fatto che si "colpisce" una cittadina deliziosa come Lecce ma perchè il "nord italia aperto e liberale" è ormai diventato un'autentica illusione.
Credo che parlare di omosessualità in qualsiasi provincia italiana che vive di pregiudizi e di rituali consolidati sia ancora un problema vigente, al sud come al nord.
Senza per questo decontestualizzare anche le città: per esperienza personale, posso citare qualche caso di amici che - non volendo riconoscere la mia scelta - mi chiedono ancora com'è possibile che non abbia trovato una moglie

A parte tutto, il film è sincero quanto basta, e bisogna riconoscere a Ozpetek la capacità indiscussa di aver affrontato questi temi senza l'ipocrisia imperante e sottilmente morbosa di altri autori italiani.
Notevole l'epilogo finale, che, citando La finestra di fronte pone Ilaria Occhini davanti all'unica possibilità fatale di ritrovare la propria libertà: immagine a camera fissa, quasi una prospettiva tardo-felliniana.
O il corteo funebre che forse cita (o forse no) "Funeralino" dall'"Oro di Napoli". E magari i detrattori diranno che Ozpetek gira fiction ma nessuna fiction ha osato qualcosa del genere.
E poi d'accordo, un omosessuale (terminologia errata e francamente fastidiosa nella sua spocchiosa verbosità verbale) sa ritrovarsi, per poi perdersi, davanti ai cancelli chiusi/aperti del suo sentimento (il bacio tra due uomini come condivisione reale è meno "oltraggioso" del suo immaginario omofobo).
In questo senso si può dire tutto, o il contrario

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2010 16.31.43
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  15/03/2010 22:04:54
   6½ / 10
Si è un buon film. A differenza di "Saturno Contro" però secondo me rimane più in superficie in fatto di emozioni. Qui c'è anche qualche situazione divertente. Il cast è veramente all'altezza, nessuno escluso (la Occhini è una spanna sopra tutti comunque). Non è sicuramente il capolavoro di "Ferzino", però è sicuramente da vedere.

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Ultima risposta 15/03/2010 22.24.36
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gandyovo  @  14/03/2010 20:45:03
   7 / 10
interessanti che nei precedenti lavori. Resta per me il fatto che quando vedo un film di ozpetek mi sembra di vedere una copia di almodovar e questo mi fa sempre restare un po' così... alcuni personaggi sono un po' macchiette (tipo elena sofia ricci) e alcuni - a mio parere - non ben caratterizzati (nicole grimaudo)... inoltre, mi spiace ma a me scamarcio, di cui riconosco la bellezza, mi sembra che abbia sempre la stessa espressione, ma magari mi sbaglio. Detto tutto questo, il film è da vedere e vola sopra alla maggior parte delle pellicole italiane che escono.

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Ultima risposta 15/03/2010 22.08.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  14/03/2010 15:56:51
   8½ / 10
Confesso che per un omosessuale come me indossare gli occhiali un po' distaccati del cinefilo con i film di Ozpetek e con alcuni film della Comencini (ovvero degli unici due autori italiani che "osano" rappresentarci filmicamente nella quotidianità, lontani da strass, piume e paillettes televisive di basso ordine) è oggettivamente difficile. Perché molte di quelle vicende le abbiamo vissute sulla nostra pelle, molti di quei personaggi ci somigliano tremendamente, persino molte delle frasi che compongono le battute delle loro sceneggiature le abbiamo sentite con le nostre orecchie o le abbiamo pronunciate direttamente noi stessi. Questo film, forse più degli altri di Ozpetek, ha racchiuso tante di quelle situazioni anche a livello personale, elevando il coinvolgimento emotivo ben oltre il "consentito" a chi scrive un commento che dovrebbe essere anche tecnico. Ma forse la magia del narrare sta proprio in questo potere evocativo che può arrivare a metterti di fronte a un'opera artistica come se si trattasse di uno specchio che reinvia la tua stessa immagine. Forse questo è già in sé un pregio, più che un limite dell'opera stessa.
E' interessante notare come nel film dove più campeggia e irrompe il tema dell'omosessualità (forse ben più che ne "Le Fate Ignoranti" o in "Saturno Contro"), Ozpetek riesca ad andare ben oltre, proponendo, con lo stile leggero della miglior commedia all'italiana, riflessioni su temi che in realtà coinvolgono tutte e tutti indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.
Davvero in questa stagione cinematografica assistiamo a un florilegio di grandi commedie all'italiana che testimoniano la ritrovata validità del "nostro" genere cinematografico per (e di) eccellenza nonché la definitiva maturità di registi quaranta-cinquantenni all'apice della loro espressività artistica. E' lecito immaginare che il ricambio generazionale con i vecchi maestri si stia definitivamente compiendo? Ce lo auguriamo, naturalmente.
Ma torniamo al nostro Ozpetek che probabilmente ci offre la sua miglior prova di sempre: la coralità tipica dei suoi film qui è finalmente compiuta, nessun personaggio, neanche quello più di contorno, sfugge all'ingranaggio della sceneggiatura; tutti gli attori danno davvero il meglio di se stessi conferendo credibilità e spessore ai propri rispettivi personaggi, le battute (complice il lavoro di Ivan Cotroneo) sono ficcanti, efficaci, mai banali, anche quando servono semplicemente a far ridere; la macchina da presa si muove agevolmente tra volti, corpi e i superbi panorami leccesi e salentini (unico appunto: la scelta, forse voluta, di non voler conferire ai ricordi della vecchia nonna una fotografia più "anticata" che ne sottolineasse la distanza temporale; probabilmente è una scelta stilistica che sottolinea come, al cambiare dei tempi, non cambiano le ragioni di fondo che muovono le persone e la loro -cioè nostra- avventura esistenziale); Ozpetek, come regista, sembra finalmente essere uscito dalle terribili contorsioni interiori culminate con "Un giorno perfetto", per acquistare leggerezza e soavità anche nel trattare le situazioni più difficili e drammatiche. Senza peraltro rinunciare a quel tocco "mélo" che lo contraddistingue da sempre.
Nota a parte per le musiche, altra caratteristica del "marchio"-Ozpetek: oltre all'inevitabile citazione anni '60, alla melodia turca (qui sposata perfettamente alla scena finale che respira davvero di "mediterraneità"), all'obbligatoria presenza della cantante italiana icona-gay per eccellenza (Patti Pravo), ottima la prova di Pasquale Catalano e la riscoperta in una delle sequenze più divertenti e godibili del film (quella del ballo in mare) di un duo trash per eccellenza, le belghe di origine ispanica Baccara, grandi regine dell'Eurofestival negli anni '80, anche loro icone gay nella mitteleuropa e nell'Europa del Nord, qui rispolverate in un ironico "Sorry, I'm a lady" che avrà fatto sobbalzare sulle poltroncine i veri cultori del genere...
Estraniandomi il più possibile dalla vicenda, ho notato che il vero tema del film è in realtà il coraggio di scegliere nella propria vita e quindi di assumersene tutte le responsabilità. Non casuale è la difficoltà che il protagonista avrà nel rivelare la sua decisione di essere scrittore contro tutte le attese familiari, rivelazione ben più urgente e dolorosa di quella della propria omosessualità. Ozpetek, Procacci e Cotroneo sono lucidissimi nel mostrarci tutti i limiti dell'attuale Italia familista, un'Italia "che non è più quella del 2000", impregnata di ignoranza, pregiudizi, tradizionalismo e soprattutto di conformismo, più preoccupata di quello che pensano gli altri che di quanto vuol costruire per se stessa e per il suo futuro. Non è un caso che il pastificio di famiglia non riesca ad andare all'unica persona in grado davvero di farla funzionare (la bellissima pretendente del protagonista) perché non maritata con nessuno dei figli: quante piccole e medie aziende italiane sono finite sul lastrico a causa di questo perverso meccanismo? Così come interessante è notare la struttura del lavoro legata alle vicende familiari: il valente caporeparto finisce licenziato perché si innamora di chi non avrebbe dovuto, per esempio.
Anche i legami familiari vengono passati davvero al tritacarne, a cominciare da quello dei due fratelli che si respingono apertamente invece di unire le proprie forze, salvo nel finale dove si suggerisce una riconciliazione comunque lunga e non facile.
Su tutto, però, c'è il piombo delle convenzioni e dei giudizi altrui che nella provincialissima Italia conta più di ogni altra cosa e sull'altare dei quali si immolano intere esistenze. Forse questo è il vero messaggio che ci vuol dare Ozpetek: essere se stessi fino in fondo ed esprimerlo esplicitamente non è un atto di egoismo o di ostentazione ma di profondo rispetto verso se stessi e verso gli altri ed è l'unico modo per avanzare e progredire nella vita. Rinunciare a questa autenticità porta solo dolore e devastazione sia a chi la vive che a chi la subisce.
Interessante, perché molto antitelevisivo e anti mainstream, il messaggio di Tommaso che pur di diventare scrittore affronta i "no" che gli si parano davanti dagli editori col sostegno della persona che ama. Per non parlare della sobrietà proposta dalla nonna nel definire chi è "signore" e chi no: due belle proposte nell'epoca del marketing, dell'ostentazione, dei guadagni facili e del successo immediato garantito.

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Ultima risposta 28/03/2010 21.17.47
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Invia una mail all'autore del commento Pascal74  @  14/03/2010 14:48:38
   10 / 10
Penso non ci sia nulla da scrivere o commentare. Ferzan Ozpetek questa volta si è rivelato essere un regista di SERIE A, commentando, entrando in punta di piedi in un tema come quello dell'omosex che ancora oggi in Italia è fortemente burrascoso. Ottimi gli attori, la scenografia, la fotografia....Scamarcio rivalutato tantissimo, magistrale la Occhini.
Correte a vederlo, e non perdiamo di vista questi film d'autore tutti italiani.


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Ultima risposta 18/03/2010 09.18.10
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ansedonia  @  13/03/2010 22:05:28
   9 / 10
Davvero un bel film, che si gode dall'inizio alla fine! Affronta temi molto attuali con leggerezza e discrezione; grandissima Ilaria Occhini per il personaggio che rappresenta e per come lo incarna, ma ogni attore/attrice è perfetto/a nel proprio ruolo! Come tutti i film di Ozpetek è un viaggio molto introspettivo. Questo, in particolare, spinge al confronto tra l'essere e l'apparire, tra un desiderio di vita vera e degna di definirsi tale ed una "falsa normalità"! Nessuna volgarità e tantissimo rispetto per tutte le situazioni che il film (e la vita) ci riserva! Vedetelo!

rino1234  @  13/03/2010 21:17:14
   9 / 10
Ozpetek ha confezionato un piccolo gioiello, profondo ma più leggero dei suoi precedenti racconti, in cui spiccano, chi più chi meno, tutti i componenti del cast di eccellente levatura. Quale ciliegina sulla torta, prevale l'interpretazione di Ilaria Occhini, veramente notevole nella sua maestria. Ottima la fotografia e la regia che, come sempre, suscita grandi emozioni. Da vedere senza indugi.

Lavezzi78  @  13/03/2010 17:54:48
   7 / 10
Ozpetek ci regala un bel film. Finalmente non si piange a causa di storie strappalacrime esasperate all'inverosimile(vedi La finestra di fronte...), ma confeziona un prodotto ben costruito che fa sorridere e pensare allo stesso tempo. Bene il cast: sono contento per la Grimaudo e Preziosi che con questo film verranno sicuramente sdoganati dall'essere considerati solo attori da fiction. Conferme positive per Lunetta Savino ed Ennio Fantastichini. Per quanto riguarda Scamarcio, credo che le sue quotazioni di attore siano in netta ascesa, ora che la scamarcite è finita(la sua sola presenza in un film non porta più grandi incassi) finalmente cominciano a vedersi dei miglioramenti!
FILM CHE CONSIGLIO A TUTTI!

Invia una mail all'autore del commento click  @  13/03/2010 16:07:45
   7½ / 10
Ozpetek decide di girare un'opera più leggera rispetto ai film precedenti e ne guadagna in brio, pur mantenendo una profondità di fondo tipica del regista. Gli attori sono tutti ottimi (Preziosi, Ricci, Grimaudo e Savino su tutti). Qualità tecnica, come sempre, di alto livello, sceneggiatura che parte dal particolare per poi allargarsi ad altri temi e (purtroppo) annacquarsi nella parte finale. E' un difetto però che per fortuna non va a gravare troppo sul risultato finale.

jack2057  @  13/03/2010 14:27:53
   6½ / 10
tnx_hitman  @  13/03/2010 09:24:25
   8½ / 10
Lo ammetto...l'ho sempre snobbato Ozpetek...dirigeva sempre film strazianti.
Anche lui in un'intervista ha detto"basta piangersi addosso..devo cambiare registro".
Commedia..e riesce benissimo a divertire gli spettatori,non schierandosi contro gli omosex..non calcando la mano sui personaggi gay(come con Bruno..una schifezza).Leggero,si apprezza a pieno la venatura ironica che permea per tutto il film.
Un voto in piu' per l'interpretazione finalmente buona da parte di Scamarcio,mi complimento.Finalmente non sfigura la pellicola.Assieme agli altri fantastici attori perfettamente in parte,questa commedia brilla di luce propria.
Non perdetelo..sicuramente durera' poco al cinema...correte a vederlo ve lo consiglio.

vermeer  @  13/03/2010 03:14:57
   8½ / 10
bravissimo Ozpetek, una bella commedia dvertente e tutto il pubblico in sala era contento e divertito, soldi spesi bene, grazie.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/04/2010 11.58.40
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