masquerade (1967)

Con "Masquerade" Mankievicz fa le prove generali per "Gli insospettabili": stesso modo di raccontare la trama, stesso genere tra gioco e giallo, stessa caratterizzazione dei personaggi con un umorismo tipicamente britannico. In "Masquerade" però, a differenza del successore, la verbosità eccessiva si fa sentire maggiormente, i dialoghi sono meno brillanti e pure i colpi di scena latitano. Alcuni spunti sono interessanti, ma Mankievicz svilupperà molto meglio tutte le idee di "Masquerade" nel successivo "Gli insospettabili", grazie anche ad un fantastico duo di attori (Caine e Olivier) che qui, nonostante la bravura del cast, non raggiunge livelli memorabili.

Comunque, se ve n'è piaciuto uno vi piacerà anche l'altro.