Le vicende di un ospedale da campo statunitense durante il conflitto in Corea, dove alcuni brillanti chirurghi trovano nell'umorismo e nell'understatement il segreto per conservare la sanità mentale nonostante gli orrori della guerra.
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Film politicamente corretto ma ideologicamente scorretto. Altman sviluppa una commedia apprezzabile in un ambiente che nell'immaginario collettivo è sinonimo di tragedia: la guerra in Vietnam. L'originalità della sceneggiatura è il grande punto di forza del film, trascinato da un'esilarante serie di gag che vede protagonisti un gruppo di chirurghi buontemponi per nulla scossi dall'ambiente in cui si ritrovano. Spicca un Sutherland veramente imperdibile, con un humor degno del miglior cinema comico americano. La nota storta del film, tuttavia, è l'ideologia del regista. Spesso accade nei film di Altman di dover assistere ad uno spettacolo puramente maschilista, dove la donna è sempre stupida, fragile e ignorante. Questo film, purtroppo, ne è l'esempio più rotondo e cristallino.
P.s. Era da praticamente un mese che non mi collegavo, sono appena tornato da un viaggio in Cile.