Le vicende di un ospedale da campo statunitense durante il conflitto in Corea, dove alcuni brillanti chirurghi trovano nell'umorismo e nell'understatement il segreto per conservare la sanità mentale nonostante gli orrori della guerra.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Dissacrante, caustico, a tratti demenziale, e colmo fino ai boccoli di dark humor, MASH, per stessa ammissione del regista, è il Vietnam; non importa se sia girato nella guerra di Corea, l'atmosfera, i dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi ci riconducono inevitabilmente ai boscosi terreni dell'Indocina. Non è un caso che il film sia del 1970, in pieno conflitto bellico, a due anni dall'uscita di un tanto celebre quanto abominevole film di John Wayne, Berretti Verdi: un profluvio di patriottismo e squallida retorica guerrafondaia sul Vietnam.
Ebbene sì, MASH è stato il primo vero film a ridicolizzare la guerra, i suoi generali, i suoi ufficiali, le sue medaglie, e i suoi rigorosi sistemi di disciplina. Una pellicola che non ama mai prendersi sul serio, anche nelle scene più crude e scabrose degli interventi sui tavoli operatori. Una pellicola contro la solita retorica americana, ai limiti del politicamente scorretto, sessista e omofoba senza tuttavia mai essere volgare, e per questo sincera e spassosissima.
A tessere le fila, un istrionico Donald Sutherland, e un "dimenticato" ma eccezionale Elliot Gould. Alcuni asseriscono sia invecchiato male, altri sia troppo lento, altri ancora che non decolli mai. Io posso dire questo, nessun regista all'epoca si sarebbe mai sognato di girare un film del genere, e questo basta a renderlo celebre, e a fare un plauso ad Altman. Una volta si riusciva a fare del cinema senza eccedere nella volgarità... ridatemi quel cinema.