E' domenica e la pioggia su Salonicco ha il colore del crepuscolo. Alessandro si prepara a lasciare per sempre la sua casa sul mare dove ha sempre vissuto. Girovagando per casa ritrova una lettera di sua moglie, Anna che gli parla di un giorno d'estate di trent'anni prima. Allora, per lui, comincia uno strano viaggio nel corso del quale passato e presente si mescolano.
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La sceneggiatura scritta col grande Tonino Guerra si avverte eccome, così come la mano registica di Angelopoulos; il viso di Ganz poi è capace di adattarsi a qualsiasi ruolo, sia esso negativo o positivo.
Fabrizio Bentivoglio fà pure una piacevolisisma comporsata in abiti teatrali, parlando per un tratto pure in italiano.
Molto intenso sino al finale, molto sentito, molto riuscito soprattutto nelle parti trattanti l'incontro tra Ganz ed il bambino (in una sorta di richiamo al capolavoro Alice nelle città di Wenders), è un film ipnotizzante di alto spessore visivo.