la vita e' un miracolo regia di Emir Kusturica Jugoslavia, Francia 2004
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la vita e' un miracolo (2004)

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locandina del film LA VITA E' UN MIRACOLO

Titolo Originale: KAD JE ZIVOT BIO CUDO

RegiaEmir Kusturica

InterpretiSlavko Stimac, Vesna Trivalic, Natasa Solak, Vuc Kostic, Aleksandar Bercek, Davor Janjic, Mirjana Karanovic, Nikola Kojo

Durata: h 2.35
NazionalitàJugoslavia, Francia 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2005

•  Altri film di Emir Kusturica

•  Link al sito di LA VITA E' UN MIRACOLO

Trama del film La vita e' un miracolo

Bosnia 1992, la tranquilla vita di Luka, ingegnere di Belgrado, incaricato della costruzuione di una ferrovia in un piccolo villaggio dell'entroterra, è sconvolta dall'arrivo della guerra: sua moglie fugge con un musicista e suo figlio parte per il fronte...

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Voto Visitatori:   7,45 / 10 (62 voti)7,45Grafico
Miglior film dell’Unione Europea
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film dell’Unione Europea
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Voti e commenti su La vita e' un miracolo, 62 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Sanachan  @  14/07/2005 15:31:58
   9 / 10
Bellissimo davvero!Quanta gioia,colore,musica...un'esplosione di positività!
Menzione speciale per tutti gli animali,tutti meravigliosi protagonisti insieme agli uomini,su tutti la coccolosissima cagnetta che mai si stacca dai protagonisti.
Nonostante la durata non ci si annoia mai,rapiti come si è dal miscuglio di emozioni continue,si ride e ci si commuove allo stesso tempo.
Sicuramente da vedere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/09/2005 13.35.34
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Lady Morgana  @  13/05/2005 19:00:17
   6 / 10
Decisamente troppo lungo. Gli attori migliori sono stati Milica -l'asina innamorata- il cane (veramente troppo bello), e il piccolo gatto (scena migliore l'attentato al piccione morto). Per il resto Kusturica si ripete troppo, non sono completamente d'accordo sulla sua re-visione della guerra... non ho trovato questo film drammatico, ma divertente, e su certe cose per scherzare ci vuole arte. Ha delle immagini stupende, ma guardando i personaggi mi viene da dire: "Ma sono veramente così stupidi?"
Spero che vengano fuori nuovi registi balcanici a regalarci emozioni, dopo Underground nulla sarà più all'altezza di Kusturica.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2005 19.03.57
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nerio  @  11/04/2005 19:47:31
   5 / 10
bah...
illuso e poi deluso...
e dire che ieri sera sono corso fino a Candelo (Biella) che non è proprio vicino a casa mia (45km) ma era l''unico cinema nella vicinanza che proiettasse ancora il film, ci tenevo a vederlo anche per i giudizi incoraggianti e l''idea di gustarmi qualcosa di veramente forte...ma che delusione!!!
Non che non ci fosse adrelina, anzi, ce n''era fin troppa, la sensazione di eccessiva abbandanza era come quella di chi partecipa a tre banchetti di matrimono quasi in contemporanea mangiando di tutto, pere,arrosti, creme, spumanti e patate e alla fine non sai più nemmeno il gusto che ti resta in bocca...
Avevo amato Kusturica in "papà è in viaggio d''affari" , poi nei pur grandi "il tempo dei gitani" e "underground" le iperbole grottesche cominciavano a avanzare ma ancora non soffocavano la storia, anzi, a volte l''arrichivano (e a volte l''appesantivano), ma ora qui sembra che abbia sbragato pesantemente... io vedo ciò che chiamo errori di confusione abbondare clamorosamente... e che caspita, inizi il film mulinando scene grottesce e tragicomiche nel tuo consolidato stile, e va benissimo, per carità, ma se ci racconti di un postino che balla fra le oche, un ingegnere che con la macchina di batman si eleva sui binari, dei giovani che si sparano in testa per allegria allora ci sta bene anche un orso in una casa che fa il bagnetto.. tu invece ci "dici" che li ci dobbiamo stupire, perchè se ci hai detto il contrario fin ora?
Ma perchè? Sei tu che ci hai fatto entrare in un certo clima...
Iniziamo bene..
(apro una parantesi, io penso che ad un certo punto certi registi, non tutti, si sentano appagati e non curino più i loro film come una volta...)
...e si continua sulla giostra impazzita con cantanti, pisciate, treni papere e via delirando in un crescendo rossiniano che stritola la storia, la macina con l''incalzare di personaggi sempre più esaltati, sconclusionati, frenetici, ma ormai anche la trama è sconclusionata e frenetica, anzi, è solo un pretesto per farci vedere il circo Togni, poche battute buttate qua e là e noi sicuramente capiamo tutto ,oohh.. si, certo..come facciamo a capire che l''omicidio del presidente è perchè si vuole fare libero contrabbando, come facciamo a capirlo? tutto è inserito mentre si continua a suonare e sbraitare e cadere in un caravanserraglio vertiginoso che non risparmia nessuno ...a proposito di cadere, dovrebbero far ridere le scene dove la mamma cade mentre canta l''operetta, ma quanti cadono?, i musicisti, il tenore, la mamma una volta intanto arriva il telo dal cielo, e poi il treno e la mamma ricade ..e che cazz.. quel casino non faceva altro che depotenziare le scene, infatti pochi ridevano
Sembra ruotare il timone nella seconda parte quando cresce la storia d''amore, però anche qua, amici miei, che pressapochismo... al confronto per "un pugno di million dollar" sembra la coerenza in persona... attenzione però, non critico la composizione del quadro scenico, quello è indubbiamente straordinario, ma se non c''è un forte filo narrativo si rischia di fare tante belle cartoline, no? E sebbene il film abbia una sua vicenda (la solita ottusità dei giornalisti, l''amore per la prorpia terra, la forza della vita senza barriere quando nasce il piccolo con l''aiuto dell''infermiera nemica, oltreche la loro storia d''amore) questa vicenda resta sempre sotto traccia, si fa fatica ad individuarla pestata e sminuzzata dalla voglia di stupire con gli effetti speciaslavi.
Dicevamo della storia d''amore, ben cresce quando le bombe li uniscono invece di dividerli ma poi iniziano le incongruenze per soddisfare le solite capriole, lasciamo perdere il fatto che uno non voglia più sentire parlare di una donna e poi lasci in giro tutti i suoi vestiti come traccia, questo può rientrare sempre nelle licenze acrobazie visonarie, ok, ma quando arriva la moglie? L''amante scappa e lui, innamorato folle,...va a legare la moglie al letto?? Ma dai... poi la insegue lungo un folgorante paesaggio innevato, ma tanta neve, e mentre corre d''improvviso, oplà, solo prati d''erba e lei a contare le traversine, m''ama, non m''ama. Ma se vale tutto allora si deve rivalutare swarzenegher, al di là dello spessore del messaggio anche la il bene trionfa e chi se frega della coerenza.
E ce ne sono... chi sono i soldati che sparano alla gamba della giovane donna? I nemici? (quali, mussulmani, bosniaci, cileni?) o gli amici, mi pare che lo conoscano mentre gli gridano che non si piscia nel Gange. E poi dove spariscono? Come fa uno a scappare con una donna a spalla... ma quante minchiate ci sono, meglio che mi fermi, di superficialità in faciloneria non finirei più..

L''ultima *******, nel finale il protagonista decide di farla finita, si aggrappa ben bene al binario, è decisissimo a morire, poi la mula lo salva e un secondo dopo è felicissimo di vivere...evviva la vita di questo film , sta su con lo sputo ma molti pensano che sia arte, quello si è il vero miracolo...
Un saluto a tutti amici cinefili
Nerio






26 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2005 20.05.16
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/03/2005 01:13:52
   6 / 10
A che servono i voti? Forse ha ragione Canova. Potrei suggerirlo a kappa e confessargli che - in fondo - con Kusturika non perderei tempo, essendo alcuni suoi film sempre magnificamente in bilico tra magnificenza e prolissità Beh non mi faccio condizionare dagli altri, e da qualche parte devo aver pur sentito "non è niente, è la guerra..." - frase terribile ed eloquente al tempo stesso - altrimenti non rischierei di controbattere per un film che ho amato nella stessa misura in cui talvolta mi ha infastidito, ma è un concetto che lascia il tempo che trova, e per questo anche per questo "La vita è un miracolo" puo' valere 2 o 10 allo stesso tempo.
E' il suo cinema, e si riconosce, oserei dire fin troppo: vagamente zoofiliaco, o trimalcioniano, un'Arte (meno frammentario del solito, questo lo riconosco) che erige a Senso Ludico della vita la caciara, mettendo in contraddizione un'immensa vitalità o il bisogno di morire, gli istinti bestiali degli uomini e quelli - geologicamente indotti - del desiderio e degli affetti
L'idealismo sconfitto dalle viscere dell'odio, dove si muore e uccide per ragioni forse irrilevanti (è la guerra, non è niente) il tutto ovviamente attraverso i toni enfatici e sopra le righe di un'autore che magari è sempre uguale a se stesso, ma a cui non potrei non riconoscere la capacità indubbia di filtrare il suo marchio di fabbrica producendo furti qua e là. Certo deve aver visto e amato infinite volte "il generale" di Buster Keaton (anch'io oh sì anch'io) cui l'omaggio accorato mi spinge a un'entusiasmante, estasiato 10 Eppoi confesso che in fondo tutta la prima parte, almeno fino al "nemico" che salta in aria mentre si masturba in una hard-line improvvisata, è davvero deliziosa: un delirio di feste e improbabili partite di football, orchestre di spari e coprofagismo culinario, riesco persino a trovare irriverente la lucida follia della moglie di Luka anche se a tratti rasenta la caricatura... La scena migliore è anche la più emblematica: un uomo muore esala il suo ultimo respiro suonando la tromba, sangue e romanticismo. Per riflessi, l'ottica di kusturika, più che al nostro Fellini, ricorda Tornatore: l'esigenza di nobilizzare ogni cosa, di metaforizzare in una visione "sacra" e indivisibile la famiglia, la vita, la morte, l'amicizia, la musica, la gioia e il dolore. E' anche per questo che non sempre tutto cio' mi convince: riconosco la necessità di un distacco, come dire, formale. Eppure colgo morali diverse che consentono - oh sì - in questo Helzapoppin' pre/post bellico di elevarsi:
A) L'utopia non genera sempre contraddizioni, possiamo riconoscerne e preservare la sua giustizia anche di fronte ai drammatici eventi che la ribaltano e contrastano
B) Ci è spesso richiesto di trovare una risposta al modo assurdo con cui l'umanità agisce contro se stessa. Non ne abbiamo mai una, pero' forse nella perdita della ragione comprendiamo il pericolo (mi riferisco alla moglie di Luka quando comprende il rischio del figlio quando parte per il fronte)
C) Nazionalismo e identità, abbracci mortali: il Sogno della ferrovia spezzato dagli eventi imminenti, Bosnia e Serbia 1992, la colomba (di pace) che si posa - splendidamente in bilico - nel margine di un cannone.
Nella nostra civiltà la terra è quel sogno di fuga che ci appartiene (il che equivale a ritrovarsi sempre e solo qui) e che consente a Luka di attraversare i confini per raggiungere una meta lontanissima (l'Australia mah) e al figlio Minosh di vedere con i propri occhi il transito permanente e mortale tra desiderato e (im)possibile.
Successivamente il film prende una piega diversa, diventando imbarazzante quando si sofferma sulla storia d'amore tra Luka e una musulmana tanto appariscente quanto bamboleggiante Beh forse ho sognato troppo nel primo tempo anche con temi che raramente mi appassionano (il clichè del soldato che deve tornare dal fronte, la ricerca di una stabilità affettiva nel protagonista solo e rassegnato nella dimora) ma è proprio verso l'epilogo che Kusturika si fa portatore di tutti i suoi difetti: manierismo a parte, che quando è indicativo tocca vertici sublimi (appunto trooppo sublimi, direi gratuiti) di poesia visiva, davanti a una donna ferita di nazionalità "estera" ("non una di noi" sottolinea più volte il protagonista) alla musica gitana tradizionale parte una litania arabeggiante Nondimeno, qualcuno (in uno squarcio di patetico delirio paratelevisivo) qualcuno estrae una carta geografica del mondo, indicandole la mèta (utopica anche quella) sognata. Insomma, la vita è un sogno ma il buon gusto è un'altra cosa ancora (più interessante la figura della giornalista americana, che come la tv buttata sprezzamente dalla finestra da Luka e "fucilata" è quantomeno indicativa di quanto i mass-media abbiano strumentalizzato ai propri fini i conflitti - con i buoni qua e i cattivi là come suggerisce un recente brano dei Marlene Kuntz) E in tutti quei 30 minuti finali il mio voto si abbassa ulteriormente...
A suo favore, gioca una sceneggiatura più solida e meno frammentaria del solito, anche se le solite vie di fuga surrealiste (il letto che vola su boschi e dimore) puzzano di effettismo (dalle mie parti si chiama "paradio*" uno così) E soprattutto, la splendida resa dei personaggi maschili: la fisicità atonica di Luka che ricorda il nostro Giorgio Pasotti con qualche anno in più - e il neutrale giovanilismo di Minosh combattuto tra i suoi sogni calcistici e la brutale inopportunità del nazionalismo e del richiamo alle armi. Mi sfugge invece l'atteggiamento misogino nei confronti delle donne, ridotte a sfiancanti parodie sexy (Sabaha) o a mogli incoerenti trasportate solo da un forte attaccamento materno...
La vita è un miracolo, il cinema, se ci prova a non esserlo, pure

44 risposte al commento
Ultima risposta 11/04/2005 12.15.47
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  24/03/2005 00:38:02
   9 / 10
La vita è un miracolo ed è un vero miracolo questa nuova fatica di Emir.
Un film esplosivo e vitalistico, un inno alla vita, all'amore.
Un insieme fantasmagorico e rutialnte di suoni, luci, musiche, rumori.
Animali che piangono, ridono, vivono come gli umani, con gli umani.
Certo se volessimo trovarvi un diffettuccio potremmo dire che, forse, quando Emir si mette a raccontare, la storia perde il ritmo incalzante e magnifico dei dieci minuti iniziali.
Ma sono particolari, inezie, in un miracolo di film.

11 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2005 01.14.40
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melo82  @  22/03/2005 11:31:05
   1 / 10
Mi ha fatto dormire

30 risposte al commento
Ultima risposta 25/03/2005 20.12.58
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Pinky11  @  18/03/2005 12:37:09
   5 / 10
Come è solito dire, OGNUNO TIRA L'ACQUA AL SUO MULINO!!!
dico questo perchè ho trovato il film leggermente fazioso (filoserbo).
basti pensare che sono state scattate foto di Kusturica e Milosevic, e che lo stesso Kusturica ha portato in tribunale quel giornale accusandolo di diffamazione! Intanto le foto ci sono.... (Vedi www.superbosna.com)
Apprezzabile la storia d'amore tra persone di religioni e culture diverse, specialmente nel contesto della guerra nell'ex Jugoslavia!
Ma la cornice rivela una Bosnia "campagnola", si descrivono forse in maniera più "cattiva" i bosniaci, piuttosto che i serbi...e questo non è vero! al massimo si possono paragonare......
Film lento e a tratti noioso e non aderente alla storia!
Il primo film che vedo di Kusturica e penso anche l'ultimo.


16 risposte al commento
Ultima risposta 01/04/2005 13.05.21
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ranzou  @  17/03/2005 16:28:41
   8 / 10
Kusturica non si smentisce mai

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2005 12.09.02
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andreapau  @  14/03/2005 10:26:37
   8 / 10
uno sberleffo irriverente alla guerra,alle istituzioni,al patriottismo e forse all'umana esistenza in genere.c'è tutto nell'ultima pellicola di kusturica:la vita vista attraverso la lente deformante di una comunità rumorosa,bizzarra,eccessiva...una specie di "non popolo",unito soltanto dall'appartenenza allo stesso territorio,con una componente di violenza fortemente radicata nel suo dna.una lente talmente deformante,quella attraverso la quale il protagonista osserva il mondo,da arrivare pur inconsapevolmente accettandole, alla negazione delle regole del mondo stesso,rendendolo di fatto,un mondo piu' semplice...un mondo dai confini forse inutili,perchè tutto cio' di ui si ha bisogno,è li,a portata di mano.basta saperlo trovare.una lente talmente deformante da riuscire a vestire di festa,quasi di rito primordiale,l'inizio della guerra e la probabile perdita del figlio.la deformazione è tale,da rendere le bombe e le esplosioni quasi una colonna sonora di un amore che nasce o di una nuova vita che viene al mondo.una deformazione che permette all'amore di diventare cibo contro la fame..a una catapecchia in rovina,un nido d'amore..ai campi deserti,di essere sorvolati con un letto matrimoniale,in una delle scene piu' romantiche e commoventi che io abbia mai visto.la bellezza sublime di questo film,stà nella convincente rappresentazione dell'eroismo della gente comune e dello scorrere inesorabile della vita,nonostante TUTTO...e per quanto mi riguarda,questa umanità chiassosa e ubriacona,violenta,corrotta nel midollo,quasi come se avesse una tara genetica,(che nella prima ora di film mi ha quasi indotto ad abbandonare la sala)mi ha conquistato con il suo messaggio antimilitarista e forse antiqualunquecosa,senza bisogno di ricorrere alle caricature o qualunque forzatura..LIEVE...ho provato invidia,mi sono lasciato andare e ho fatto il tifo per loro,per la vita e per l'amore.e ho capito che NESSUNO potrà mai raccontarci la guerra..scusate la riflessione personale,ma dopo tante delusioni cinematografiche,posso dire:andreapau c'è,esiste e respira...era il film giusto che mancava.saluti a tutti

20 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2005 00.18.22
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viagem  @  14/03/2005 08:57:17
   8 / 10
Sembra quasi che Kusturica, per farsi perdonare della lunga attesa tra 1 film e l'altro, voglia saziarci con tutto il suo bagaglio di visioni, paradossi e dinamicità che lo contraddistingue. Sino a ridondare, ad essere quasi barocco. E ci regala un'ora buona di tutto questo prima di iniziare davvero il film, ma avercene di questi regali!
L'incipit del film è dei migliori che io abbia visto per intensità.
Darei l'oscar all'asina se si potesse, come attore animale protagonista.
Davvero un bel film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/03/2005 16.50.39
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norah  @  13/03/2005 17:06:09
   9 / 10
La vita è un miracolo: Una delizia per gli occhi,musica per le orecchie.Animali,metafore,uomini,donne,amore,vita ed ovviamente miracoli.
È il caos a tutti i livelli(narrativo,visuale,musicale,e dei personaggi) Uno sguardo poetico ed ingenuo sul mondo,Kusturica ci offre una visione della vita ricca di sfumature,mostra la complessa semplicità dell’essere umano,attraverso il contrasto(Le risa contrastano con le lacrime della madre di Milos,durante la festa tutti sembrano possedere armi da fuoco,strano modo di parteggiare per la pace)
Un cinema che sprizza energia da tutti i pori,c’è talmente tanta vita,talmente tanto amore in questo film da domandarsi come il regista abbia fatto a racchiuderli in una cinepresa ,tutta questa abbondanza straborda in ogni immagine , fino a commuoverti,sì,ci si commuove davanti al miracolo della vita,rappresentato attraverso il colore,il burlesco ed il barocco.
Arrivare a fare un’opera del genere sul contesto di una guerra ha del miracolo,ma Kusturica è un gran romantico,e qui si parla prima di tutto di amore,amore dei popoli,amore di un uomo per una donna, poco importa la nazionalità,l’età o la religione.
Per tutta la durata del film mi sono sentita avvolta e coccolata da uno strano calore,quello della campagna jugoslava,e dei suoi splendidi abitanti,dalla gioia di vivere del giovane Milos,dal calore degli occhi brillanti della bella infermiera musulmana , di quelli speranzosi di Luka .Il tutto ambientato in un mondo utopico ove gli animali occupano il posto che meritano:I cavalli si autoinvitano alle partite di scacchi, i gatti partecipano a colazioni a base di tartine alla marmellata,un’asinella è in perenne attesa di un treno che metta fine alle sue pene amorose

Bellissima la scena dove i due innamorati si rotolano nei campi fra le foglie portate dal vento.




8 risposte al commento
Ultima risposta 17/03/2005 12.50.53
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johncrew  @  10/03/2005 12:55:00
   9 / 10
Davvero un bel film, con uno sfondo poco se non mai messo in luce in produzioni cinematografiche precedenti: la Bosnia del 1992 e la guerra nell'ex Jugoslavia. Peccato che almeno nella mia città non abbia accesso ai multisala, molta gente non sa nemmeno che esista!

4 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2005 00.20.44
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  06/03/2005 01:41:33
   10 / 10
EMIR KUSTURICA E' UN MIRACOLO.

Finalmente si può uscire da una sala cinematografica soddisfatti e dire: "ho visto un grande film".

Una fiaba, volutamente leggera, straripante, comica, commovente, proprio come i precedenti "Underground" e "Gatto nero gatto bianco".

La leggerezza e la grandiosità dei personaggi fa da sfondo ad una tragedia che si può solo intuire nella sua mostruosità, ma che, attraverso la mdp o se vogliamo gli occhi, o, ancor più, il cuore del regista è una mostruosità meno forte dei sentimenti. Meno forte dell'amore. La vita è un miracolo e va vissuta fino in fondo.

Certo, sappiamo bene che durante la guerra le cose potrebbero andare diversamente, l'anima dell'essere umano viene schiacciata e divorata dalla sua mostruosità, la crudeltà prende il sopravvento sopra ogni pietas nei confronti del prossimo. Ma Kusturica vuole farci sperare: e per una volta, finalmente, il cinema ha una funzione propositiva, e perchè no, anche istruttiva: ma tutto questo senza mai cadere nel pedante o nello scontato.

Siamo esseri umani, indipendentemente dalla razza, nazionalità o religione. L'amore può nascere anche tra un cattolico ed una musulmana, tra un bosniaco ed una croata, e la vita, in ogni caso, se vista sotto gli occhi di un'innocente tragicomicità, supera tutto.

Per il resto che c'è da aggiungere? Attori poco conosciuti e straordinari (altro merito del regista), fotografia superba, musiche strabordanti. Questo è il cinema. Peccato che in una metropoli come Milano venga trasmesso solo in una sala. Lassamo perdere.

Ad ogni modo: dopo questo film viene proprio voglia di dire: "la vita è un miracolo!".

ps: il cane ed il gatto, meravigliosi, aumentano la sensazione, forse voluta, di una dimensione favolistica.


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Ultima risposta 08/03/2005 13.37.03
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