Un'insegnante di pianoforte al Conservatorio di Vienna, Eirka Kohut, sopravvive al rapporto di odio-amore con l'anziana madre grazie alla doppia vita che conduce. Di giorno è una donna fredda e irreprensibile, di notte frequenta cinema porno e peep-show. Quando Walter, un suo allievo ventenne, si innamora di lei Erika pensa di poter dare finalmente sfogo alla sua passione repressa, ma la nevrosi non perdona.
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Haneke è sopravvalutato,il tanto acclamato "funny games"non è niente di nuovo,il grande Kubrik con la sua "Arancia meccanica"ci ha sconvolto prima e meglio di lui,"Funny games" è prolisso,smaccato,e molto molto meno sottilmente inquietante. Ma venendo alla Pianista,il film non era male,peccato che è stato rovinato da un finale nonsense. Particolare l'abbinamento dei due amanti,praticamente due poli opposti,solare sensuale bello e dolce lui,tutto il contrario di lei,austera e di una perversione ributtante.I loro approcci amorosi sembrano uno scontro fra eros bios ed eros tanathos,peccato che la storia sia stata tranciata così sconclusionatamente