l'alba del giorno dopo regia di Roland Emmerich USA 2004
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l'alba del giorno dopo (2004)

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locandina del film L'ALBA DEL GIORNO DOPO

Titolo Originale: THE DAY AFTER TOMORROW

RegiaRoland Emmerich

InterpretiDennis Quaid, Jake Gyllenhaal, Emmy Rossum, Sela Ward, Arjay Smith, Tamlyn Tomita, Austin Nichols, Ian Holm

Durata: h 2.04
NazionalitàUSA 2004
Generecatastrofico
Al cinema nel Maggio 2004

•  Altri film di Roland Emmerich

•  Link al sito di L'ALBA DEL GIORNO DOPO

Trama del film L'alba del giorno dopo

Il Professor Adrian Hall, climatologo, studia per trovare una soluzione che salvi il mondo dagli effetti disastrosi dovuti al buco dell'ozono. Quando New York City, dove si trova il figlio di Hall per una competizione scolastica, viene travolta da un freddo gelido...

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Voto Visitatori:   6,27 / 10 (329 voti)6,27Grafico
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Voti e commenti su L'alba del giorno dopo, 329 opinioni inserite

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Noemi  @  07/06/2004 18:10:37
   1 / 10
Toh, nevica. Che bello! Allora domani andrò a giocare a palla con le foche, chiamerò un mio amico col fucile che mi protegga dai lupi, e con un po' di fortuna se passerà da queste parti un orso bianco potrò farmi anche un nuovo tappeto, perché la pelliccia di tigre bianca della glaciazione di due anni fa s'è un po' scolorita. Ah, sì, sarà proprio una bella giornata!

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/06/2004 15.36.53
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Vi3tNaM  @  03/06/2004 23:33:50
   4 / 10
.....forse l'idea originale poteva essere buona ma lo sviluppo, la recitazione e le enormi americanate che ci sono nel film lo rendono una pellicola sciapita...avrebbero dovuto sviluppare il tema dell'inquinamento poichè riflette la realtà ma a quel punto sarebbe stato un film troppo intelligente allorchè hanno deciso di farci un film di fanta-azione che non ha nulla di chè....ripeto era una bella idea ma è stata usata solo a fini commerciali ....p.s. naturalmente per far tornare il film hanno cambiato le regole della scienza chi lo ha visto lo può certo dire....

alesfaer  @  03/06/2004 03:02:19
   2 / 10
vi dirò.... io x vederlo nn ho speso niente dato ke il biglietto mi è stato regalato ma dato ke sn andato da solo... ho potuto vedere il film senza scassature di palle da terzi. purtroppo questo era il film sbagliato, 1 noia pazzesca... avevo pure la diarrea, quindi ****** e tornavo in sala... nn mi sn xso nulla cmq... 1 ****** di film e 4 ****** di mio... ke giornata di *****

tutusleague  @  03/06/2004 00:57:52
   4 / 10
coinvolgimento???? Bah
Ma se la storia è talmente inconsistente... come si fa a farsi coinvolgere. Scarso nell'idea, scarso nella elaborazione, scarso nel lasciare almeno un paio di storielle in sospeso. In una parola Scarso. Non scarsi gli effetti speciali che dal 3 che meriterebbe lo portano ad un generoso 4

JoJo  @  02/06/2004 13:14:45
   1 / 10
Questo film è l'ennesima riprova del fatto che effetti speciali (ovviamente inseriti in questo film a quantità industriali) e intelligenza raramente possono convivere: vi è una serie di assurdità incongruenti infilate con una sequenzialità spaventosa come di rado capita di vedere, dominate dalla famosa leggenda della Sacra Porta: la grande ancora di salvezza per i nostri eroi rinchiusi in una Manhattan trasformata in un arcipelago di grattacieli (che nonostante inondazioni e glaciazioni sono ancora tutti lì in piedi: complimenti ai costruttori). Difatti allo tzunami montante alto decine di metri i protagonisti sfuggono chiudendo la Porta appena prima che l'onda si sfracelli contro il palazzo, evitano un branco di lupi sbarrando loro la strada chiudendo la Porta, bloccano la glaciazione avanzante chiudendo proprio un attimo prima la Porta. Miracoli dell'edilizia americana.
Non altrettanto ferrati però gli statunitensi devono essere con gli aerei se, partendo da Washington, l'Air Force One (con presidente sportivo ed eroico guardacaso proprio alla Indipendence Day annesso) viene abbattuto dalla forza distruttiva della natura mentre sta volando verso il Messico, quando un metereologo (padre di uno degli studentelli - col quale, ci mancherebbe, sta passando un momento difficile - rintanati a Manhattan dietro ad una Porta) appiedato - il fatto che sembri che parta da Los Angeles si spera sia casuale, DEVE partire da Washington - riesce ad arrivare a New York (che si trova qualche centinaio di chilometri a nord) - al termine di un viaggio inutile - con tempismo perfetto per potere ammirare la Statua della Libertà illuminata dal primo sole dopo giorni e giorni tempesta (ah, a qualcosa allora serviva).
Altra chicca che ci regala il regista è la sintesi della visione degli U.S.A. che a quanto pare hanno gli statunitensi stessi: stars and stripes un po' ovunque (sin dalla prima inquadratura, giusto per far afferrare l'antifona), Hollywood (tutti rimangono sconvolti non dalla devastazione di Los Angeles, bensì dalla distruzione della famosa scritta) e, last but not the least: la Statua della Libertà. Fine. Nemmeno gli hamburger.
Nell'opera comunque non c'è solo retorica ed al pseudomoralismo ambientalistico, ma bisogna rendere atto ad Emmerich di una cosa: dopo la visione di questo film, chiunque si sentirà più intelligente.
Grazie Roland.

11 risposte al commento
Ultima risposta 06/06/2004 22.34.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  02/06/2004 09:46:02
   5 / 10
Emmerich è meno retorico rispetto al solito e fa un film ecologista abbastanza banale. Ma i dialoghi sono scontati e senza senso. Gli attori, a parte Ian Holm, e qualche buon caratterista, fanno abbastanza schifo (va bè almeno Quaid si è almeno ripreso, dopo tanto tempo, un ruolo da protagonista!!!) .
C'è l'intento di criticare il governo degli stati uniti attuale che ha la colpa di non porgere il benchè minimo interesse all'ambiente.

Non so se avete notato, ma l'ottuso e arrogante vicepresidente assomiglia incredibilmente al vicepresidente vero, Dick Cheney. Belle alcune idee. Il messico chiude, paradossalmente le frontiere e il presidente tratta la negoziazione del debito con l'america latina. Insomma questo film si scaglia decisamente contro il governo Bush.

Ma emmerich non è certo Michael Moore. Direi che non è abbastanza graffiante. Tutto rimane in superficie.
Comunque il film si avvale di effetti speciali strabilianti, e devo dire che stavolta Emmerich si controlla abbastanza e non esagera, le scene di distruzione totale ci sono solo in un paio di occasini. Il freddo gelido di New York fa impressione. Gli effetti della Industrial Light & magic sono davvero Ottimi.
A mio avviso chi ama questo genere di spettacolo si divertirà di sicuro. Tra vari richiami a classici ( "E la terra prese fuoco", ad esempio, film inglese ambientato a Londra, in cui 2 esplosioni atomiche modificavano l'asse terrestre e l'orbita e provocavano cambiamenti climatici, anticipati da grosse migrazioni di uccelli) ed effetti speciali, "The day After tomorrow", è banale, scontatissimo, ma almeno non annoia.
Come ho detto sicuramente piacerà agli amanti del catastrofico.

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/06/2004 19.04.40
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C.R.A.C.K.  @  01/06/2004 20:31:35
   4 / 10
Ma perche' i film di questo genere devono sempre essere infarciti di inutile retorica perbenistica? Dialoghi al limite del ridicolo e continui attentati all'intelligenza dello spettatore completano l'opera : come avrete capito questo sara' l'evento cinematografico dell'anno...

caballero  @  31/05/2004 19:24:02
   2 / 10
Ignobile americanata. Un voto in più solo per gli effetti speciali.

LAMU'  @  31/05/2004 18:35:07
   4 / 10
Domenica: ore 22:00 che si fa? La risposta è il cinema ma non quello impegnato perchè dobbiamo ancora riprenderci dagli stravizi del sabato e quindi dirigiamoci verso l''alba del giorno dopo...certo, sappiamo cosa ci aspetta ma un po'' di divertimento ed effetti speciali ci faranno divertire...
E invece anche le mie più tristi previsioni non erano arrivate a tanto.
Per carità se l''avessero messo in chiave futuristica o avessere fatto durare il processo per un periodo temporale adeguato, avrebbe acquisito un po'' più di credibilità (sempre in senso lato), invece si è svolto tutto in due mesi che sono durati 2 giorni in un caotico susseguirsi di cambi climatici talmente repentini che in sala hanno distribuito i plaid ad un certo punto...
Soffermarsi sulle cause? Noooo!!!!! pensare ai milioni di morti? (e ce ne saranno stati anche se le uniche vittime riprese sono stati i testoni assiderati)Noooooooo!!!!! l''importante è salvare "il figlio del protagonista" (e figurati se nn succede)...dirsi TI AMO a caso in mezzo al panico mondiale e per finire sprecare un''idea stimolante per farne un drammone da soap con degli effetti speciali ammirevoli (i lupi però nn si potevano guardare)...
ps: oggi siete stati al mare? al ritorno potreste trovare degli orsi polari che vi aspettano in giardino, parola di Emmerich... ; )

Invia una mail all'autore del commento Dopocena  @  31/05/2004 16:15:07
   1 / 10
Peccato che non si possa dare zero. Senza fare l'intenditore di cinema... anzi, a me il genere "catastrofico" piace... ma un film così brutto era da tempo che non lo vedevo. Senza appello.

sergio  @  31/05/2004 01:31:56
   1 / 10

TROPPO CAOS NEL FILM,ONDE ALTE,MAREE,VENTO.TROPPI MORTI QUA E LA.
E POI ALLA FINE TUTTI CONTENTI. NON M IE' PIACIUTO PERCHE FA PAURA ALLA GENTE E NON VA BENE MOSTRARE COSE COSI'


2 risposte al commento
Ultima risposta 01/06/2004 22.12.01
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  30/05/2004 16:44:25
   1 / 10
- Hallo?
- Hallo, parlo con Mr Roland Emmerich?
- Yes, it's me
- Hallo, sono Mr Murdoch, presidente della 20th Century Fox.
- Hallo Mr Murdock! Quale onore per questa chiamata?
- Emmerich, tu che sei un grande regista, dovresti farmi un film con argomento un disastro dalle proporzioni inaudite...
- Ben fatto! George Bush che viene rieletto Presidente degli Stati Uniti...
- Nooo! Vorrei che mi realizzassi un film, ipocrita quel tanto, che parli di un possibile scenario apocalittico futuro dovuto allo scioglimento delle calotte polari. Però lo vorrei: 1. Politically correct 2. Ambientato negli States, ma non troppo 3. Non troppo sciovinista 4. Diverso da Indipendence day.

- Nessun problema Mr Murdoch. Lo vuole politically correct? Bene ci mettiamo un negro di qua, uno di la, una giapponesina che assiste il professore protagonista. Magari un negro lo facciamo tramp e l'altro per bilanciare genialoide e campione di scacchi 2. Lo vuole ambientato negli States ma non troppo? Bene, well done! Lo ambientiamo a Los Angeles e a New York, come sempre! Tanto è questa l'idea che abbiamo noi cineasti statunitensi della nostra nazione.
- Si però non troppo sciovinista please...
- Ci stavo arrivando Mr Murdoch... dunque: 1minuto secondo di Tokyo, 1min secondo di India con inquadrature di due arabi e due tunisini. E poi facciamo vedere per qualche minuto i nostri alleati, gli Inglesi! Anche qui ne facciamo uno negro (sposato con donna bianca per giunta), il classico trito e ritrito professore buono scozzese e il tifoso (del Manchester United, ovviamente, perchè noi Americani di soccer non capiamo un c..... e conosciamo solo quella squadra). Però questi tre non li facciamo morire da eroi, non sono dei nostri. Sciovinisti? Ma no! la bandiera americana la facciamo vedere solo 46 volte, contro le 251 di Indipendence day...
- Well, ottima idea. E poi?
- E poi, Mr murdoch, seguiamo la linea di Indipendence day con qualche cambiamento: il protagonista è il classico scienziato che aveva avvisato (guarda il caso il giorno prima) riguardo i possibili disastri dell'ambiente dovuti all'accordo di Kyoto. Il figlio di questi si allontana di casa e parte per New York PROPRIO il giorno del disastro: ma il padre, nella tradizione del classico supereroe a stelle e striscie, ritroverà il figlio dopo aver attraversato l'America in mezzo alla bufera (!!!!!!!!!!!!). Moderno yeti transformista. Poi ci mettiamo il solito Presidente-eroe, ma stavolta lo facciamo morire (perchè se no saremmo troppo spudorati e uguali a Indipendence day) dopo avere lasciato per ultimo la Casa Bianca (maddai!). Poi ci mettiamo la classica storiellina d'amore, il classico bambino malato (fa sempre scena) salvato, guarda il caso, proprio dalla moglie del protagonista ed un mucchio di effetti speciali. Infine, dulcis in fundo, pistolotto moraleggiante del nuovo Presidente.
Condiamo il tutto facendo vedere i bravi Americani, pronti a rischiare la propria vita anche a costo di salvare il prossimo, pure se sconosciuto (maddai!), e via...mescolando il tutto, Mr Murdoch, il film è servito.
- Well Mr Emmerich, well done. In caso di possibile e probabile incasso sarà possibile un secondo capitolo?
- Ma certo Mr Murdoch! Lo intitoleremo "La nascita degli United States of Mexico" !

22 risposte al commento
Ultima risposta 12/09/2005 00.01.06
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Gruppo REDAZIONE cash  @  29/05/2004 14:32:38
   3 / 10
E no, adesso basta. E questo doveva essere il film volto a sensibilizzare le masse nei confronti dei pericoli verso i quali stiamo correndo a tutta velocità contro? L'unica cosa a cui sensibilizza è il problema dei ******** gonfi come dirigibili che fa venire. E passi che i film catastrofici sono (quasi) tutti uguali, passi che hollywood è quella che è, ma a tuttto c'è un limite. Mi rivolgo a coloro che magari hanno un principio di voglia nel vedere questo film perchè si aspettano vengano trattati temi come ambientalismo, inquinamento. Certo, era una cosa legittima da aspettarci, ma cosa volete pretendere da uno che il massimo che abbia fatto è indipendence day? Dire che è banale è poco. Dialoghi al limite del "ti amo" "anch'io". Glaciazioni così (secondo i veri esperti) irreali e fantasiose da non permettere neppure un momento di riflessione; un tema così affascinante, nuovo e utile ridotto a mero impianto scenografico, nel quale il protagonista (dopo aver diffuso l'allarme a tutto il mondo e incontrando il solito ostracismo dei politico, che manco con los angeles distrutta ammette a gravità della situazione) si fa svariati kilometri per salvare il figlio, un insopportabile genietto. E lo trova pure nel primo posto in cui lo cerca. vergogna.
Consiglio: vedetevi "l'ultima onda", di peter weir.

14 risposte al commento
Ultima risposta 07/06/2004 16.20.27
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merlino976  @  29/05/2004 14:16:33
   3 / 10
un bel 3 grazie comunque ai veramente ben fatti "effetti meteo" (sarebbe 0 altrimenti), ma mi sono chiesto: basta questo per dare un voto sufficiente ad un film? Noooooooooo. La fiera della scontatezza e banalità. Tutte le situazioni trite e ritrite che ci sono in altri film catastrofici qui fanno la festa. Niente di originale, dialoghi all'estremo dell'idiozia, situazioni viste e riviste (il taglio della corda vi ricorda qualcosa? Forse Vertical Limit? Ed è una delle tante) retorica ai massimi livelli. Il solito ***** di eroe che capisce sempre tutto e gli altri che non lo cagano finchè è gia tutto perduto (ma i nostri presidenti/capi del governo sono veramente così *********? Spero proprio di no). Inno alla cristianità dove anche l'ateo stringe a sè il romanzetto chiamato Bibbia invece di salvare milioni di altri capolavori, bleah! Che schifo! Ma bisogna sempre e comunque metterci della ***** di religione in tutto? Basta questo è l'ultimo film catastrofico che ho visto dato che sembra non abbiamo altro da dare...

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