la grande corsa (1965)

Divertente per la maggior parte del tempo (scade un po' quando si arriva al lancio delle torte, ma vabbè), simpatico e spensierato.

Jack Lemmon fantastico come al solito, il suo personaggio è grandioso e penso abbia ispirato (in coppia col tenente Colombo/Peter Falk) diversi lavori successivi (Dick Dastardly e il fido Muttley, molta roba giapponese in stile Yattaman).

Il problema principale del film è anche il suo vanto, ciò che lo rende speciale: come accennato per il lancio delle torte, è costruito parecchio sulla comicità spicciola, su piccole gag abbastanza abusate e telefonate (al giorno d'oggi). Ma va detto che la maggior parte delle volte funzionano alla grande, e in diverse occasioni me la stavo ridendo di gusto. Il problema principale è proprio la parte dove il ritmo cala, l'ultima mezz'ora di film, decisamente sottotono. E la giornalista può essere sopportabile e spalla per certe gag all'inizio, ma alla lunga diventa insopportabile.

Mi piacciono i lavori di Blake Edwards anche se non mi fanno gridare al capolavoro; apprezzo tantissimo la coppia Professor Fate - Maximilian "Max" Meen (CARMELO??!), è il resto ad avermi lasciato un po' indifferente. Passi la loro nemesi, il personaggio assurdamente perfetto interpretato anche bene da Tony Curtis, ma l'impressione è che certe altre cose potessero essere migliori.

Comunque è un bel film più che consigliabile per divertirsi un po' senza troppe pretese.