Ludovico Massa detto Lulu, metalmeccanico rozzo e crumiro, è il perfetto archetipo del lavoratore senza coscienza di classe. Abile sul lavoro, si ammazza di fatica solo per riempire la casa di inutili aggeggi consumistici. Il suo comportamento gli aliena le simpatie dei compagni...
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Film di importanza sociale notevolissima, che mette in luce la cruda realtà dello sfruttamento degli operai nelle fabbriche, descrivendo l'alienante lavoro nella catena di montaggio e mostrandoci come l'evoluzione dei rapporti tra "padroni" e "sottoposti" sia il frutto di indicibili sacrifici", intesi non solo come proteste rabbiose e sistematiche, ma anche come morti o feriti sul lavoro. Nonostante gli apprezzabili risultati conseguiti faticosamente dalla classe debole, rimane tuttavia la sensazione che si tratti soltanto di vittorie di Pirro, e che la condizione del cosiddetto proletariato non potrà mai migliorare sostanzialmente, in quanto tragicamente segnata da un destino di stenti, sofferenze e frustrazioni, che vengono altresì testimoniati dalle quotidiane difficoltà del soggetto-operaio nel mantenere una famiglia e nel cercare di crearsi le condizioni per una vita semplicemente dignitosa.
A dir poco memorabile l'interpretazione di Gian Maria Volontè.
Degno di nota anche il tema musicale, che fa da perfetto contrappunto alle traversie patite di volta in volta da "Lulu".