L'inizio di un nuovo anno scolastico in una scuola di un quartiere disagiato, riserverà a François, insegnante sui generis di francese una brutta sorpresa. Nonostante i suoi metodi non siano per niente severi, ma, al contrario il suo modo di porsi nei confronti degli alunni é piuttosto malleabile, alcuni studenti mettono in discussione il suo comportamento, mettendo in crisi il suo rigore professionale...
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un ''finto'' documentario sulla scuola europea, sull'evoluzione che sta subendo in seguito a fenomeni come l'immigrazione e la globalizzazione. Interessante vedere come Cantet mantenga sempre dei toni realistici, non scada mai nei cliché tipici, e si sofferma in modo chiaro sulle dinamiche interne della classe, sul rapporto insegnante- alunno, sui sentimenti di ciascuno legati alle proprie esperienze familiari e al proprio vissuto sociale. La classe rappresenta una 2' generazione, piccoli adulti logorati dal conflitto multietnico- sociale, sono indomabili, inarrestabili, mancano di una visione ''aperta'' della vita perché si riducono a vivere nel più riduttivo dei modi, precludendosi il sapere, la cultura, la lettura. Per loro la vita è ''alzarsi, andare a scuola, mangiare e dormire'' e non c'è nulla di interessante eccetto questo. Ci penserà il prof Francois a sollevare i ragazzi dalla loro situazione, attraverso una dialettica che ''dia spazio a tutti'' e una didattica pedagogica. Anche incontrando difficoltà, è decisamente ''adeguato'' nel suo ruolo di prof, e non solo, è anche un ''modello'' d'ispirazione per coloro che insegnano o vorrebbero farlo, a significare metaforicamente quanto sia importante abbandonare un insegnamento asettico e concentrarsi sull'instaurare un rapporto coi propri alunni. Sarebbe potuto essere un capolavoro, se non fosse che alcune microstorie della sceneggiatura rimangano inconcluse, spezzate da un finale d'effetto, freddo, spietato, geniale. Nel complesso un'opera che sa di un fascino e di un'originalità particolare e che si merita senz'altro il suo ''premio Cèsar''.