la ballata dei lavavetri (1998)

Una famiglia di polacchi si introduce in Italia e per campare si arrabatta come lavavetri. Detta così sembrerebbe il solito pappone buonista e politicizzato socialmente sui "poveri" extracomunitari che cercano una vita migliore e devono combattere contro gli italiani che sono tutti cattivi. E invece no, perchè Peter Del Monte è sempre stato un regista atipico e non cade in questi banali clichè. Rimane sempre in bilico tra reale ed onirico, alterna continuamente momenti di cruda quotidianità e lotta per la sopravvivenza giornaliera ad altri a dir poco fiabeschi e fantastici dove addirittura si avvertono tracce felliniane. Perchè si parla proprio di Polacchi? Perchè il Santo Padre era polacco, e questo nel film c'entra eccome. Un intenso dramma dove però si inseriscono anche momenti ironici e dove la credibile interpretazione degli attori rende tutto ancora più denso di simbologie (con l'attore Victor Cavallo che interpreta più di un ruolo); quasi tutto quello che si vede viene lasciato in sospeso e senza spiegazioni ma non per un difetto di sceneggiatura, bensì come un sogno che, bello o brutto che sia, si interrompe all'improvviso. Una immagine da ammirare e basta.
Confermo che Del Monte è uno dei miei registi preferiti.