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A pranzo ti stai godendo gli spaghetti quando il bambino domanda candidiamente il significato della parola "inculare". Sbigottimento, il boccone va quasi di traverso, poi subentra l'imbarazzo, l'arrampicarsi sugli specchi e varie digressioni che coinvolgono la coppia di genitori che non sanno che pesci prendere e mostrano al contrario il peggio di se stessi. Il corto è divertente, sostenuto da dialoghi frizzanti non privi di diverse frecciate verso un certo perbenismo che ancora impera, mascherato maldestramente da apparenti larghe vedute. Spassoso anche il finale.
Come già deducibile dal titolo tutto ruota attorno ad un equivoco. La relativa calma di un pranzo di famiglia viene sconvolta dal piccolo Jeremy, il quale chiede ai genitori il significato di una parola volgare e decisamente imbarazzante. Dopo un lungo conciliabolo - all'interno del quale vengono felicemente portate a galla alcune tipiche nevrosi di coppia- il padre riesce a trovare una spiegazione in apparenza soddisfacente. Non sa però che i guai sono appena all'inizio e il voler celare la verità causerà un quiproquo molto imbarazzante. Simpatico corto canadese capace di mostrare con ironia come quello del genitore sia un ruolo parecchio impegnativo e delicato.