All’inizio del XX secolo, la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Una storia d’amore e tradimenti, delitti e misteri in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.
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Per il suo ritorno in sala Scorsese sceglie una storia terribile e poco conosciuta (perlomeno, io la ignoravo completamente), che decide di raccontare con tempi dilatatissimi, quasi avesse in mente di fare un film esplicitamente anti-Marvel. E alla fine ci riesce, anche se in effetti per una storia simile un'oretta e mezza in meno non avrebbe guastato: si respirano molta epicità e molto cinema in questo film, ed in alcuni momenti anche un lirismo inaspettato (come quando gli antenati vengono a visitare la
Che poi è vero che il film ha un'ora e mezza di troppo, ma è un'ora e mezza di troppo di grande cinema, con un buon ritmo e nessun tempo morto: KOTFM non annoia, mai, e per un film di questa durata è veramente un miracolo.
Insomma bravo Scorsese, che a 80 anni suonati ancora dà le piste a tutti e riesce ancora a creare un senso di attesa e hype attorno a qualsiasi film giri, anche uno che sarebbe potuto sembrare respingente come questo.