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Naomi Kawase torna a raccontare il suo amore per la nonna e riprende tutto ciò che la circonda: dai passanti, all'orto, alla nonna e ad una sua amica. Come sempre viene ripreso ogni futile momento, da un uomo che russa sul finale, fino alla finestra come sfogo per una libertà al di fuori delle mura domestiche, passando per fiori e affetti. Il risultato è obiettivamente bellissimo, ma manca di quella bellezza, quella potenza tipica della Kawase. Così, pur essendo "Katasumori" un buon film , si perde comunque, un po', nei suoi toni documentaristici, senza raggiungere apici di bellezza assoluta come nel precedente "Embracing". Notevole, comunque, il tentativo di raccontare il nulla, con il nulla. E mettere, comunque, in scena, la bellezza in tutta la sua verità.