kairo - pulse regia di Kiyoshi Kurosawa Giappone 2001
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kairo - pulse (2001)

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locandina del film KAIRO - PULSE

Titolo Originale: KAÏRO

RegiaKiyoshi Kurosawa

InterpretiHaruhiko Katô, Kumiko Aso, Koyuki, Kurume Arisaka, Masatoshi Matsuo

Durata: h 1.58
NazionalitàGiappone 2001
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2001

•  Altri film di Kiyoshi Kurosawa

Trama del film Kairo - pulse

Dopo il suicidio di uno dei loro amici, un gruppo di giovani di Tokyo è testimone di una serie di strani avvenimenti. Uno di loro vede la forma dell'amico morto come un'ombra impressa sul muro, mentre il computer di un altro inizia ad accendersi da solo mandando strane immagini...

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Voto Visitatori:   6,22 / 10 (57 voti)6,22Grafico
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Voti e commenti su Kairo - pulse, 57 opinioni inserite

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Jokerizzo  @  03/02/2020 22:05:41
   10 / 10
Mi ha sempre affascinato!
Lasciate perdere l'inutile remake del 2006.

BenRichard  @  31/05/2018 00:41:28
   6½ / 10
Il problema principale di Kairo (Pulse), adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto sempre dallo stesso regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, è che di horror ha ben poco e quindi si rimane delusi sul lato della tensione, suspense, paura, spavento e che non presenta neanche scene che possano rivelarsi disgustose o disturbanti, per intenderci, non si vede una sola goccia di sangue in tutto il film.
Invece trovo l'opera di Kurosawa fortemente metaforica nel denunciare o comunque criticare quello che poi seriamente sta avvenendo un pò in tutto il mondo per colpa di una tecnologia che sempre di più sta prendendo il sopravvento e le redini del mondo condizionando così inevitabilmente la mente degli esseri umani e che tutto ciò porterebbe le persone ad isolarsi in se stesse, vivendo di solitudine, con la consapevolezza che ciò che ci sta condannando e facendo più male è proprio quello che usiamo e sfruttiamo tutti i giorni, e anche provando a starne alla larga non ci si riesce perchè il cervello ne è ormai talmente dipendente che non ne può più fare a meno..e il gesto più drammatico da commettere in una vita di completa solitudine è il suicidio; nel film tutto questo viene metaforizzato attraverso simboli e dialoghi. Difatti la visione si presta ad essere principalmente allegorica e interpretativa.
Da considerare che nel 2001 non si era ancora così tanto schiavi come lo si può essere oggi di tutta questa tecnologia sempre più avanzata. Ci aveva già visto molto bene Kurosawa.
Il film è diretto con una certa e vistosa maestria. La fotografia dà alla pellicola un senso di sporco e abbandonato. Non male come atmosfere, di sicuro la parte che riesce a rendere di più per le caratteristiche dell'horror.
Però bisogna anche ammettere che non proprio tutto convince a pieni voti. Tralasciando la questione che di horror ha ben poco, c'è da aggiungere comunque che la visione tende un pò a stancare in quanto duri sulle 2 ore e l'andamento è assai lento soffrendo di una certa staticità dovuta più che altro al ripetersi di certe scene tutte molto simili tra loro da uno sviluppo narrativo che per l'appunto finisce per risultare troppo ripetitivo, portando così lo spettatore a vivere più momenti di stanca. Proprio per questi motivi non riesco a dare di più come voto. Comunque in sostanza l'ho trovato gradevole ed anche un lavoro abbastanza impegnativo.

alex94  @  06/07/2014 19:51:04
   7½ / 10
Buon horror giapponese diretto da Kiyoshi Kurosawa nel 2001.
La trama è molto originale ed interessante,nonostante il ritmo lento non l'ho trovato affatto noioso anche grazie al atmosfera cupa e minacciosa presente per tutto il film e grazie a numerose scene molto inquietanti.
Piuttosto mediocre il finale soprattutto a causa degli orrendi effetti speciali in computer grafica.
Ottima la regia e discreta la recitazione.


Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/12/2012 14:18:28
   8½ / 10
Horror dalle tematiche esistenziali che tratta la solitudine dovuta al diffondersi della tecnologia. Concetto non nuovo ma che non avevo mai visto in un horror, un tocco di originalità per questo genere ormai sfruttato in tutte le salse. Nonostante l'ottimo livello di tensione manca la paura vera e propria, ma mi sembra sia un difetto di poco conto in un film così.
Un horror atipico da recuperare. Da evitare invece il pessimo remake hollywoodiano che non mantiene nulla dello spirito di "Kairo".

m3tal  @  03/11/2012 18:27:25
   10 / 10
Massimo dei voti, per tutti gli imbecilli che l'hanno bocciato senza capire una mazza di questo film.

CandleCove  @  29/10/2012 21:52:38
   8½ / 10
Horror nipponico che tratta il tema della solitudine in chiave spettrale, molto bello, cupo e originale. Stare alla larga dal remake americano.

Guy Picciotto  @  09/11/2011 15:04:32
   7 / 10
film spettrale, un lungo olocausto per anime, depressioni per fantasmi nell'era post industriale, inettitudine, condizione ordinaria della vita, l'uomo moderno , l'annullato, così come nelle 120 giornate di sodoma raggiungiamo il culmine del terrore voluttuoso qui in questo silenzioso assordante misterioso film si raggiunge il terrore asfittico della mancanza di trasporto orgasmico nelle azioni quotidiane, il fantasma è solo un riflesso: è la sorte di colui che tenta di evitare l'inevitabile.

speXia  @  12/08/2011 00:46:13
   9 / 10
Film che parla,in modo poetico (come Audition) di solitudine! Taaantissima solitudine,da cui non puoi scappare nemmeno con la morte! Per chi non ama gli asian horror potrebbe non piacere,a gli altri è d'obbligo guardarlo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/06/2011 16:58:18
   7 / 10
Come per Cure, Kurosawa utilizza il genere per esprimere quell'angoscia esistenzialista del mondo moderno: tutti connessi tramite internet, ma irrimedialmente soli con noi stessi. La prima parte è più legata al genere e fornisce almeno un paio di sequenze realmente inquietanti, mentre per la seconda il regista inserisce nuovi tasselli al suo mosaico utilizzando, almeno come spunto, elementi romeriani. Leggermente troppo lento per i miei gusti ma da vedere.

-Uskebasi-  @  30/05/2011 00:54:54
   7½ / 10
Bisogna prenderlo come un film metaforico, perchè in effetti è quello che è. Se lo si guarda con occhio critico e concreto è impossibile non storcere un pò il naso per alcune dinamiche poco chiare, o assurdi comportamenti dei personaggi sempre pronti a dividersi. La realtà, appunto, è che il film è una metafora sulla solitudine, generata (in maniera esasperata dal regista) da internet e le nuove tecnologie in generale. Sempre di più l'individuo si estranea dai rapporti sociali fino ad annullare la sua esistenza, e assottigliando così il confine tra vita e morte, ormai talmente vicine da confondersi: che cos'è la morte se non la solitudine eterna? e se la vita stessa fosse nient'altro che solitudine, quale sarebbe la differenza?

Togliendo messaggi del regista su pessimismo e crisi esistenziali, rimane comunque un ottimo j-horror con addirittura risvolti apocalittici, ma soprattutto con momenti inquietanti, che non ricordo di aver mai visto negli altri film nipponici con bambini e ragazze corvine di turno.

incubodimorte  @  27/03/2011 21:10:34
   7½ / 10
Ottima l'idea e le tematiche. Peccato che sia davvero molto lento. Poteva uscire un filmone.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  11/02/2011 22:47:39
   7 / 10
Finalmente un horror giapponese che sappia mettere parecchi brividi senza utilizzare fantasmi dai capelli corvini. Complice una scenografia davvero angosciante, gli interni e gli ambienti sono particolarmente tetri, depressivi. La prima mezz'ora soprattutto mette molta inquietudine, poi purtroppo quando si entra nell'ottica ci si abitua e la paura diminuisce vistosamente.
E' un film strano, non me lo aspettavo così. Inizia come horror e finisce come una dramma esistenziale. In ogni caso Kurosawa ha saputo affrontare dei temi rilevanti, come la tecnologia predominante (che in "Pulse" è proprio la causa dell'angoscia), il rifiuto della morte e un mondo senza futuro.
Da guardare aspettandosi qualcosa di diverso e, in un certo senso, più maturo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/02/2011 18.10.05
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-ataren-  @  24/09/2010 13:05:50
   8½ / 10
Capolavoro del J-horror! Profonda riflessione sulla solitudine e i rapporti umani. Stupenda colonna sonora e un finale da brividi.

76eric  @  11/08/2010 22:46:02
   9 / 10
Ne avevo sentito molto parlare, ed è un film che ha soddisfatto in pieno le mie aspettative. Fra i migliori 10 horror della decade appena trascorsa di una mia ipotetica classifica. Opera top questa di Kurosawa.
Quasi 2 ore di un film che parla di fantasmi, di solitudine, molta solitudine (oltre alla storia, sono poche anche dal punto di vista visivo, le sequenze che contano più di 2 persone), di una visione assai negativa e pessimista di ciò che succede dopo la vita e di apocalisse, un futuro in cui i pochi superstiti devono cercare comunque, nonostante tutto , l'amore, la felicità, lo stare insieme. Singolare ed anche molto originale il fatto che in questa vicenda apocalittica per l' appunto, la tecnologia abbia un ruolo fondamentale, come "male" determinante.
Il film comincia nel modo in cui finisce (meravigliosa e suggestiva quell'inquadratura dall'alto della nave dei superstiti nell'immensità del mare) ed il bravo regista racconta intervallandole, due storie inquietanti che succedono in una Tokyo desolata, e che alla fine si incroceranno con l'incontro dei due superstiti. Superstiti?
Kurosawa lascia alcuni punti in sospeso sul perchè, non dà spiegazioni sul disastro, sulla catastrofe, non generalizza, si concentra solamente sulle due vicende singolari ed in alcuni momenti "spinge sull' acceleratore", per mettere in scena l' orrore, la paura, senza versare una benchè minima goccia di sangue.
Una sequenza ( che verrà in seguito riproposta una seconda volta sempre ottimamente ma non così efficacemente) poi è formidabile, è spavento al 100%, puro HORROR semplice e basilare, senza bisogno di effetti o di facce paurose. Non parlo solamente del momento clou, ma parlo anche di ciò che succede prima, di come viene preparato il tutto. Grande merito a ciò va dato al fenomenale effetto sonoro, che a me ha ricordato alcuni momenti di Suspiria ( Flavio Bucci con il pastore tedesco) ed Inferno (Rose nella parte in disuso dell'inquietante Palazzo) [Dario, 'ndo c***o sei finito?] o anche la fredda vendetta de "Lo straniero senza nome".
Ottime anche alcuni piccoli particolari , che indicano la meticolosità con la quale il regista ha operato; e mi riferisco ai rumori stile "interferenza di immagini" e a quell'Help me che bisbigliato in giapponese fa il suo notevolissimo effetto, ma anche ad altro.
( Guardatevelo soli ed al buio con tanto di cuffie per l'effetto isolamento).
Gli attori se la cavano egregiamente, anche se in alcuni casi i loro comportamenti non arrivi proprio a capirli, e mi riferisco anche e soprattutto alla bellissima Harue (che bbbona), che in primis sembrerebbe avere le redini e poi va fuori completamente di senno.
Ottima la fotografia, luoghi lugubri, sporchi e paurosi, suggestivi pure quelli della metropoli desolata e qualche ammiccamento alla computer-grafica ( data anche dal maggior budget a disposizione).
Questo è Kairo-Pulse, una pellicola che è più complessa del Ringu di Nakata e che non ha niente da invidiargli. Un must.
So che gli americani hanno fatto un remake, che non voglio assolutamente guardare. Lo consiglio vivamente, se sapessi dell'esistenza del DVD in italiano lo comprerei. Assolutamente.

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Ultima risposta 27/08/2010 12.30.26
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amsterdam  @  10/08/2010 11:41:01
   10 / 10
Un altro capolavoro del genere. Immeritata la media bassa, questo film oltre ai momenti di terrore e al angoscia opprimene (che regna sovrana in questo film), ha un chè di assurdo che lascia davvero basiti, specialmente nel finale.

Questo film è da vedere e rivedere; se come me, avete visto prima il remake, non lasciatevi sviare!!! L'originale è un capolavoro!!!

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Dosto  @  09/08/2010 23:13:22
   8½ / 10
Non capisco la media così bassa del film... sicuramente chi si aspetta una semplice storia di fantasmi deve rivolgersi ad altre pellicole ma chi vuole vedere un gran film qui troverà ciò che cerca... i momenti di tensione ci sono e alcuni sono veramente forti... il cast recita decentemente... ma il punto forte di questo film è il messaggio che vuole far passare che arriva così diretto e con una tale carica d'angoscia da lasciare basiti... Kurosawa mi aveva fatto pensare ma non convinto pienamente con cure ma con pulse mi ha colpito molto... sarà per la sua visione della vita molto simile alla mia ma, per me, è veramente un gran regista!

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Ultima risposta 27/08/2010 00.11.46
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topsecret  @  17/04/2010 18:05:54
   6½ / 10
Ho visto prima il suo remake americano ed anche se non mi ero annoiato, non mi aveva convinto totalmente.
Questo invece mi ha coinvolto in maniera più soddisfacente, l'atmosfera di tensione ricreata risulta abbastanza inquietante e ricca di pathos.
Bene anche il cast.
A mio parere merita un voto più che sufficiente.

Tom24  @  29/04/2009 23:08:38
   7½ / 10
L'horror intelligente. Kurosawa regista top del genere, anche se ho preferito altre sue opere a cominciare da Cure e Charisma.

Ciaby  @  23/12/2008 19:19:20
   10 / 10
la morte è un'isolamento eterno

uno dei capolavori assoluti del cinema!

Aztek  @  03/06/2008 16:51:08
   7 / 10
E' inutile ripetere ciò che è stato già scritto in maniera esauriente dagli altri utenti qui sotto.
Kurosawa ha fatto un discreto lavoro collegando il genere horror con una tematica attuale "la solitudine".
Ho riscontrato due pecche durante la visione: non mi ha colpito molto il profilo horror del film, cioè, speravo in una maggiore suspance nelle scene più inquietanti....e seconda cosa, forse il film è stato eccessivamente allungato, mezz'ora in meno lo avrebbe reso più godibile.

dido the best  @  22/05/2008 18:31:47
   8 / 10
gran bel film apocalittico basato anche sulla psicologia delle persone.
davvero inquietante nonostane non si veda una goccia di sangue... ma i volti impalliditi e i sussurri nel buio, fanno piu paura di qualsiasi altro smembramento in piena luce.
consigliato.
P.S. ora ho paura di usare internet xD

phemt  @  12/05/2008 14:30:14
   8 / 10
Kioshi Kurosawa è un regista di grandissimo livello e lo dimostra anche in questo Kairo – Pulse j-horror che a conti fatti è molto di più di un semplice j-horror ma bensì un piccolo grande capolavoro di una tristezza e di un pessimismo cosmico davvero di grandissimo effetto…
La solitudine è il punto focale del film che finisce (come Suicide Club di Sono) anche per essere un’analisi alla società giapponese così tecnologicamente avanzata ma colma di problemi… Anche perché la critica tecnologica è solo uno dei tasselli di un film di grande livello, la tecnologia (la rete) finisce per essere solo il mezzo con cui proliferano le sparizioni ma non la causa che va invece ricercata proprio nella solitudine…
Kurosawa dirige molto bene aiutato da una fotografia molto evocativa e da una storia interessante… Ci infila dentro un paio di trovate notevoli (il modo in cui le persone si dissolvono attraverso i muri in una macchia nera e i movimenti in slow motion degli spettri su tutti) ma quello che incanta è la trattazione del tema fatta con intelligenza e originalità (ribadisco, questo film ha poco a che vedere con la grande maggioranza dei j-horror, qui si fa sul serio e il film non è solo una successione di spaventi fini a se stessi come spesso capita)…
Il finale apocalittico e post-atomico è poi di una bellezza raggelante, una città vuota fotografata in maniera sublime e una flebile via di fuga che però sembra destinata al nulla…

Posso per certi versi capire alcuni voti bassi: Kurosawa semplicemente non è un regista per tutti… Il ritmo lento e avviluppante può annoiare un certo tipo di pubblico più portato per un diverso tipo di cinema, così come il voler sempre mantenere punti oscuri nella narrazione può spaventare e infastidire qualcuno che pretende linearità o spiegazioni didascaliche… Certo non riuscire a capire la bellezza estrema di un tale film d’autore mi lascia un po’ interdetto, ma il mondo è bello perché è vario e perché ognuno ha i suoi gusti… Infatti il cinema di Kurosawa è fatto principalmente di sensazioni e di atmosfera, ci sono persone a cui comunica tanto, altre a cui comunica poco…
Il cinema di Kurosawa è fatto di carrellate e di giochi luce/ombre, è fatto da un ritmo lento che ti attanaglia e ti lascia con il fiato sospeso ad aspettare quella botta di volume che non arriverà e che non permetterà quindi di liberare in un attimo tutta la tensione accumulata durante il film…
Infatti Kurosawa andrebbe visto soprattutto dai nuovi registi: è sbalorditivo come riesca a fare un horror pieno di tensione ed inquietitudine senza abusare dell’accoppiata apparizione improvvisa/sbalzo di volume tanto cara soprattutto ai registi horror mainstream…
E andrebbe visto anche e specialmente da quelli che son convinti che gli horror asiatici debbano sempre pagare dazio al cliché “bambina abbandonata con capelli lunghi e neri in cerca di vendetta”…

Kairo non avrà la tecnica registica stupefacente di Cure ma affascina, intriga e convince malgrado un cast di basso livello e qualche calo qua e là…

P.S. Non dovrei farmi del male da solo ma quasi quasi mi viene una mezza voglia di vedere cosa hanno tirato fuori Sonzero e Craven con il remake…

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Ultima risposta 09/09/2009 18.58.57
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rapture  @  16/12/2007 15:23:10
   7½ / 10
Concordo con chi afferma che il messaggio è fin troppo esplicito, talvolta è superfluo entrare troppo nel dettaglio, il resto viene da sé. E' un gran buon film, sarebbe stato migliore se fosse durato una mezzora in meno.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  20/10/2007 00:26:10
   8½ / 10
la solitudine è una condizione umana universale.l'incomunicabilità,l'alienazione sono i temi predominanti in questo film,triste certo,ma profondo e affascinante. l'infelicità è la consapevolezza della propria solitudine e dell'accettazione che questa condizione possa essere eterna. infatti l'aldilà viene proposto sotto una prospettiva cupa,non certo allegra. l'amarezza della propria destinazione oltre la vita indica un abbandono delle proprie speranze e dell'interesse a vivere,così ci mostra il film.pochi baluardi cercano comunque di raccogliere qualcosa di buono nel tempo che hanno ancora da trascorrere e questo è l'ultimo messaggio di questo film. qualche dialogo un pò sottotono e un ritmo non molto sostenuto non scalfiscono il valore di quest'opera certamente inusuale e, ben oltre il pessimismo esplicito, umana.

gei§t  @  22/06/2007 01:09:42
   7 / 10
Differente dai numerosi horror giapponesi molto simili fra loro; questa volta ci si introduce in un analis filosofica sopra la condizione del fantasma e allo stesso tempo su quella dell'essere umano. La solitudine è il male che consuma tanto l'uomo quanto il fantasma.
C'è differenza fra il "prima" e il "dopo" la morte? Sembrerebbe di no.
L'unica differenza è che la morte è eterna e questo implica una solitudine eterna... probabilmente è questo il motico per cui questi spettri sono cosi infuriati.
Internet e i computer sono il simbolo della solitudine umana, un mezzo che riesce a connettere milioni di persone fraloro che però in realtà sono sole, nella loro stanza di fornte a uno schermo... come dei fantasmi. Ed è proprio il computer e la rete il mezzo usato dagli spettri per diffondersi come un cancro.
Alla fine ci si domanda ma vale la pena resistere e cercare di sfuggire alla morte se in vita ci aspetta solo la solitudine? Molti rispondono di no e si suicidano, altri, pochi, tentano di andare "il più lontano possibile", il più lontano possibile da cosa poi?

benzo24  @  12/04/2007 18:46:09
   6½ / 10
film tristissimo e apocalittico, mi ha ricordato per tematiche il primo cronenberg. la regia non è eccezionale, ma il film è comunque un piccolo gioiello...certo fosse stato un poco più corto e i dialoghi fossero stati migliori.....

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Ultima risposta 12/01/2008 23.35.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  11/03/2007 16:39:45
   8 / 10
Il regista nipponico costruisce una riflessione sulla morte evitando l'effettaccio per puntare sull'angoscia del quotidiano.Niente mostri,castelli,squartamenti,nessun stereotipo da cavalcare o al cui inspirarsi,ma un'ambientazione contemporanea in cui il panico deriva da situazioni comuni e all'apparenza innocue.Particolarmente curata la composizione di ogni inquadratura con ottimi ed efficaci effetti sonori(molti i rumori,distorti e amplificati per disturbare la percezione del reale).Magnifico...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  27/12/2006 11:03:16
   8 / 10
il trionfo del pessimismo cosmico.
kurosawa è un gran poeta dell'incomunicabilità e dell'alienazione, ed è secondo me capace di un climax di tensione che pochi altri, e più blasonati, registi di horror possono vantare.
i fantasmi altro non sono che la metafora della gioventù di tokyo e, più in generale, degli abitanti della metropoli. avvolti da una moltitudine di persone ma inesorabilmente soli, confinati in loro stessi.
una pecca per me è l'eccessiva esplicitazione del messaggio della solitudine, che sarebbe tranquilamente arrivato anche senza piazzarlo in ogni dialogo possibile.
fra i migliori di kurosawa e del j-horror.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  24/11/2006 19:06:26
   7 / 10
Nonostante sia un pò confusionario con un sceneggiatura discretamente contorta il film è affascinante, visionario, esteticamente dark e talvolta con una fotografia pittorica inquietante, dialoghi minimali e l'interazione dei personaggi è molto cerebrale tipico del cinema orientale...... cmq lo apprezzaranno gli amanti del filone.

SmimuMaker  @  18/11/2006 12:33:15
   7½ / 10
Bello come film, però ci sono alcune cose che non ho prorpio capito.
A che serviva il nastro adesivo rosso?
Perchè alcune persone spariscono, mentre altre lasciano il loro scheletro ammuffito?
E soprattutto non ho capito il finale..
Se qualcuno è così gentile da spiegarmelo..
cmq da vedere se si è fan dei film horror orientali.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/11/2006 16:08:55
   7 / 10
"Pulse" mi ha colpito per le sue atmosfere opprimenti e la sua fantastica fotografia. E' un film che parla di solitudine, paranoico, molto pessimista, che possiamo inquadrare si all'interno del tipico genere nipponico delle ghost horror, ma che con i film alla Nakata tipo "The ring" ha in realtà poco a che vedere.
Possiamo invece scorgere qualche atmosfera alla Cronenberg (Videodrome specie), qualche sequenza allucinata alla Lynch e una mezz'ora finale alla Romero.
E' indubbiamente un film riuscito, merito dell'alta classe registica di Kurosawa, anche se è forse troppo lungo. E' troppo complesso e contorto nel suo sviluppo, e ha dei dialoghi spesso banalotti. Ma per questo probabilmente dobbiamo prendercela con l'imbarazzante doppiaggio italiano. A dire il vero non c'è altra scelta visto che l'edizione italiana non è fornita dell'audio originale, cosa davvero incomprensibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  26/10/2006 11:03:19
   7 / 10
Kairo è un film molto particolare,è un horror che si discosta non solo dai consueti canoni occidentali del genere ma anche da quelli tipici degli horror nipponici tipo “the Ring” o “Dark water”.
Ci troviamo di fronte ad un prodotto che non lesina suspense ed apparizioni spettrali ma si discosta per la messa in scena sicuramente molto elegante a dimostrazione delle notevoli capacita’ tecniche di Kurosawa…il regista ci immerge in un mondo che la tecnologia ha portato sull’orlo del baratro,dove questa regna sovrana causando un sempre maggior distacco tra gli esseri umani,ormai rassegnati a vivere in solitudine,incapaci di coltivare amicizie e rapporti sentimentali,costretti a trascinarsi tra stanze ed edifici fatiscenti simbolo di un mondo che viaggia inevitabilmente verso la fine.
Dietro quindi ad un apparente ghost-story troviamo un messaggio di fondo ben definito,non ci imbattiamo piu’ in ragazzine vendicative o fantasmi assetati di vendetta ma in entita’ ,spettri,che aspirano a trascinare nel loro mondo i vivi per renderli partecipi a loro volta della solitudine che provano,confermata dalle continue richieste d’aiuto…
Il film non è sempre perfetto,a tratti la sceneggiatura è farraginosa,il ritmo è piuttosto basso per tutta la durata del film,i dialoghi non sono sempre brillanti…va ammesso pero’ che le apparizioni degli spettri realizzate in slow-motion non sono niente male,la regia è davvero notevole,abile a giocare con le zone d’ombra ,le location sono davvero angoscianti,ed il sonoro aiuta nell’accrescimento della suspense.
Una pellicola interessante che si discosta parecchio dal modo di fare ed intendere cinema in occidente.
Quest’estate è uscito il remake americano a quanto pare molto scadente con il titolo “Pulse”.

Living Dead  @  18/10/2006 17:33:31
   9 / 10
E finalmente è arrivato!
Beh che dire, decisamente bello!
Kairo (Pulse) ricalca su certi aspetti i tipici J-Horror, quindi sequenze lunghe, pochissimi stacchi etc..
Ma al tempo stesso è diverso. Non è un semplice film horror, non si limita solo a spaventare, ma ci fa anche riflettere. Su tutti il tema della solitudine, dell'isolamento, sulla paura di restare soli.
Affascinante la regia. Alcune trovate sono sorprendenti (basti pensare alla sequenza da brividi nel sotto scala), stanze buie, angoli oscuri, fanno crescere la tensione senza mai far prendere colpi al cuore grazie al volume "a palla" (inutile sottolineare il fatto che non c'è 1 goccia di sangue).
Senza ombra di dubbio tra i migliori nel suo genere.
Potrà non piacere a tutti (ma dare 1 mi sembra davvero eccessivo), ma è senza dubbio da vedere per quelli ai quali piace questo genere e chi voglia provare qualcosa di diverso.

Paoletudo  @  22/08/2006 22:49:17
   9 / 10
Film bellissimo, raffinato. Un film che non smette di far pensare e riflettere per tutta la sua durata: ci si interroga insieme ai protagonisti sul senso dell'alienazione e della solitudine. Apocalittico e visionario, da vedere...

p.s.
rispetto ogni opinione, sicuramente NON è un horror adatto a chi aspetta solo sgozzamenti e massacri vari, pero' mettere un voto come quello precedente ( UNO?) non è sinonimo di critica costruttiva...peccato.

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Ultima risposta 21/11/2006 21.50.27
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