Il giovane poliziotto Nestor Patou viene assegnato al distretto parigino di Les Halles, dove cercherà di porre fine alla proficua attività delle passeggiatrici della zona. Ma il capo della polizia non la pensa come lui, e l'onesto Patou verrà sbattuto fuori dal corpo...
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Squadra che vince non si cambia verrebbe da dire, eppure il ruolo era giustamente pensato per la Monroe, forse la cosiddetta prova del 9 per un'attrice che in quel periodo aveva bisogno di tagliare i ponti col passato, in tutti i sensi, dipendenze da farmaci, flirt scomodi e professionalmente aspirava a qualcosa di più del ruolo della bionda frivola che le era stato appiccicato indelebilmente sulla pelle. La MacLaine è stato un cadere in piedi per Wilder, una comedienne davvero carismatica, ed anche un'apprezzabile bellezza che non guasta mai, lanciata da Hitchcock in un ruolo di prima fascia nella deliziosa commedia macabra del '55 già con Minnelli assurge alla consacrazione ma Wilder gli regala 2 parti memorabili, in seguito i ruoli maschili saranno preponderanti nelle opere wilderiane, perlopiù duetti Matthau-Lemmon, tranne per Fedora. Vaudeville brioso ed irresistibile, tempi comici nati in Lemmon, notevole complicità tra i due dettata dall'esperienza ne 'L'Appartamento', soliti temi rovistati, travestimento e numerose le sottili allusioni sessuali, sempre con garbo anche dopo l'abolizione del codice in Wilder permarrà una certa compostezza nello sviscerare il tema del sesso. Riuscito altrettanto quanto la fittizzia trasferta tedesca di 'Uno, due, tre!', meno quella italiana di un decennio successivo, zeppa di luoghi comuni ma non un tracollo in stile Woody Allen.